Gli articoli di questo numero sono particolarmente corposi. Iniziamo con l’intensa intervista a Sheila e Lorenzo genitori di Yonah, studente di scuola superiore, da poco maggiorenne, con diagnosi di autismo. Il racconto percorre questi anni di vita: la diagnosi, la riorganizzazione della propria quotidianità, l’attraversamento di una grave malattia, l’affacciarsi alla vita adulta con nuove problematiche e forti preoccupazioni. Lasciamo la parola a Sheila: “È un fatto che i servizi fino ad oggi offerti alle persone con autismo in età adulta non parlino in alcun modo a ragazzi come Yonah, che provengono da un percorso di grande valore e impatto, che hanno abilità, competenze e consapevolezze che non abbiamo saputo rendere accessibili, in passato a persone nelle stesse condizioni del nostro ragazzo (…). C’è una distanza di linguaggio, di visioni, di prospettive che ci procura forte ansia per il futuro, quando il cammino scolastico terminerà”. L’intervista a Fausto Giancaterina ci permette di approfondire il tema del “ripensamento dei servizi”. Ci sembra una sfida cruciale. Continuiamo ad evocarlo ma facciamo fatica a declinarlo. Si intrecciano più aspetti che il contributo cerca di affrontare. Qui accenniamo solo al tema dei sistemi di autorizzazione e accreditamento e alle procedure di appalto dei servizi. Il primo, ogni giorno di più si rileva inadeguato a “produrre qualità”, il secondo, in linea generale, appiattito esclusivamente su criteri “ex ante”, incapace e forse disinteressato, alla valutazione dei cosiddetti “esiti”. Ritorneremo sul tema nei prossimi numeri della rivista. Chiudiamo con il contributo di Elena Cesaroni sui temi dell’amministrazione di sostegno. Anche in questo caso, pare urgente una rigorosa analisi del “percorso di questo Istituto”. Negli ultimi mesi, anche a causa di vicende che hanno avuto risonanza nazionale, del tema si è ripreso a discutere. Ma ancora troppo poco. Proviamo anche noi a portarlo all’attenzione.