Questo numero

Il numero si apre con il contributo di Andrea Canevaro che si interroga sul tema dei diritti delle persone disabili e su come arrivare alla realizzazione della cittadinanza attiva. Nel testo vengono indicati rischi (un protagonismo vuoto di contenuti, il vittimismo, l’antagonismo tra disabilita, lo scambiare le strategie per obiettivi) ed i punti chiari (le buone prassi, il progetto di vita, il dialogo competente, le rappresentanze senza favori né clientele). L’articolo di Cristiano Gori e Sergio Pasquinelli analizza le modalità di utilizzo dell’assegno di cura - da parte delle Regioni – rivolto agli anziani non autosufficienti. Quanto è diffuso, qual è la tipologia di utente, gli importi, la modalità di fornitura. Vengono inoltre fornite alcune indicazioni affinché gli assegni siano capaci di rispondere in maniera adeguata alle esigenze dei beneficiari. Luigi Benevelli si sofferma invece sui contenuti delle proposte di modifica della legge 180 presentate da esponenti della maggioranza. Tratto comune dei progetti è l’enfasi su un mix di “trattamenti adeguati”(in quanto imperniati sul farmaco), sicurezza pubblica (e conseguente rafforzamento delle misure e della durata della coazione dei pazienti), restituzione del potere ai medici psichiatri, centralità dell’ospedale (come luogo deputato delle cure), tutela delle famiglie (dai pazienti loro congiunti), riproposizione della pericolosità e dell’incapacità di intendere e di volere come attributi associati al disturbo mentale. Il contributo conclusivo di Fabio Ragaini prende in esame la normativa della regione Marche in materia di residenze sanitarie assistenziali (RSA) rivolte ad anziani non autosufficienza. Si evidenziano le gravi lacune della normativa (su tutte la mancata definizione degli standard assistenziali) che si ripercuotono sugli utenti.