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Torino, 19 Giugno 2003
ALLARMANTE RELAZIONE DEI NAS SULLE STRUTTURE SOCIO-ASSISTENZIALI PIEMONTESI
IL TENENTE COLONNELLO FERNANDO BASSETTA, COMANDANTE DEL NUCLEO CARABINIERI ANTISOFISTICAZIONI E SANITÀ (NAS) DI MILANO, HA PRESENTATO ALL'INCONTRO SUL TEMA "LA QUALITÀ DEI SERVIZI NELLE STRUTTURE SOCIO-ASSISTENZIALI", ORGANIZZATO DALLA REGIONE PIEMONTE, SVOLTOSI A TORINO IL 19 GIUGNO 2003, UNA RELAZIONE ASSAI ALLARMANTE CHE RIPORTIAMO INTEGRALMENTE.

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1. Introduzione
In Piemonte la legge regionale n. 37/1990 regolamenta la materia dei presidi socio-assistenziali. Dette strutture vengono ripartite in:
- Residenze assistenziali (Ra): residenza collettiva di base di tipo alberghiero, senza specifici servizi di carattere assistenziale;
- Residenze assistenziali flessibili (Raf): strutture o reparti destinati a fornire prestazioni ed assistenza a persone non autosufficienti che non necessitano di un'assistenza sanitaria continua;
- Residenze sanitarie assistenziali (Rsa): strutture extra ospedaliere finalizzate a fornire accoglimento, prestazioni sanitarie, assistenziali e di recupero a persone anziane prevalentemente non autosufficienti che necessitano di assistenza continua e specialistica.
Lo stesso complesso normativo fissa gli standard minimi di personale che opera in predetti presidi con qualifica Adest (Assistente domiciliare e servizi tutelari), infermiere professionale, terapista della riabilitazione, in relazione alla tipologia del presidio socio-assistenziale, espressi in minuti di assistenza per ospite e successivamente tradotti in numero minimo di personale, per ciascuna qualifica, necessario per garantire la gestione del complesso, che deve fornire assistenza continuativa ventiquattro ore al giorno per tutti i giorni dell'anno.
In altre disposizioni regionali troviamo anche l'istituzione presso ciascuna Asl di apposite Commissioni con compiti di vigilanza ed istituzione dell'iter autorizzativo.
2. Cosa si controlla
Come già illustrato in altri analoghi incontri, il personale del Nas nel corso delle attività di controllo nel settore verifica:
- le condizioni strutturali e funzionali degli immobili che devono essere adeguate alle esigenze delle Ras - Raf - Rsa (ex legge regionale 37/1990 al cap. 2°);
- l'autorizzazione regionale al funzionamento (art. 27 legge regionale 37/1990), gli eventuali capitolati d'appalto, l'acquisto degli alimenti (particolare rilevante per i presidi convenzionati col Servizio sanitario nazionale);
- l'alimentazione e l'igiene degli ospiti;
- il personale preposto all'assistenza, che deve soddisfare i requisiti del cap. I della legge regionale 37/1990 e delibera della Giunta regionale 38-16335 del 29.6.1992 (Adest - infermieri - medici);
- i titoli professionali e competenze del personale preposto all'assistenza;
- i materiali della struttura.
3. Irregolarità più frequenti
Da una verifica dello stato dell'arte con i dati in nostro possesso, continuano ad essere rilevate e perseguite violazioni di carattere penale ed amministrativo che sinteticamente di seguito vengono riportate:
Penali:
- art. 605 codice penale: sequestro di persona; - art. 591 codice penale: abbandono di persone affidate per motivi di custodia e cura; - art. 590 codice penale: lesioni personali; - art. 571 codice penale: maltrattamenti; - art. 443 codice penale: somministrazione di medicinali guasti o imperfetti; - art. 356 codice penale: frode in pubbliche forniture; - art. 355 codice penale: inadempimento dei contratti; - art. 348 codice penale: esercizio abusivo professione sanitaria (essenzialmente infermiere); - art. 5 legge 283/1962: detenzione alimenti in cattivo stato di conservazione od alterati.
Amministrative:
- carenze igienico sanitarie laboratorio preparazione pasti e deposito alimenti nonché altre infrazioni contemplate nel decreto Presidente della Repubblica 327/1980 "Regolamento di esecuzione della legge 283/1962 n. 283 e successive modifiche in materia di disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande";
- personale addetto manipolazione sostanze alimentari con libretto di idoneità sanitaria scaduta validità.
4. Comparazione ed analisi dati 2001/2002 circa risultati conseguiti
Nella Regione Piemonte, i Nas di Alessandria e Torino, nel 2001, hanno complessivamente effettuato 229 ispezioni delle quali 63 hanno evidenziato infrazioni di carattere penale e/o amministrativo, portando così a registrare un 28% di strutture con irregolarità, così suddivise:
- 47 con violazioni penali; - 11 con violazioni amministrative; - 5 con violazioni penali ed amministrative.
Contestualmente sono state inoltrate alle Asl competenti tre proposte di chiusura ovvero richieste di adozione provvedimenti amministrativi (per idonea documentazione autorizzativa e mancato rispetto delle condizioni autorizzative), a fronte delle quali le Autorità destinatarie risulta abbiano adottato un solo provvedimento di chiusura, e per le rimanenti due unicamente misure prescrittive.
Nel 2002, invece, a fronte di un incremento del numero di ispezioni, pari a 290, le strutture che hanno evidenziato infrazioni di carattere penale e/o amministrativo sono risultate 161, registrando, purtroppo, un raddoppio della percentuale delle strutture irregolari dal 28% al 56%. Per 161 strutture irregolari sono state contestate le seguenti violazioni:
- 137 con carattere penale; - 14 con carattere amministrativo; - 10 con entrambe violazioni.
Contestualmente sono state inoltrate alle Asl competenti tre proposte di chiusura ovvero richieste di adozione provvedimenti amministrativi, a fronte delle quali le Autorità destinatarie non risulta abbiano adottato alcun provvedimento di chiusura, ma solo misure prescrittive.
Sintomatico è un caso verificatosi in Alessandria, dove il Nas competente, a conclusione di mirate indagini nei confronti di un locale presidio socio-assistenziale, con provvedimento dell'A. G., ha posto in vincolo giudiziario la struttura, per l'accertata grave situazione sanitaria.
Estendendo l'analisi dei risultati delle ispezioni effettuate anche nell'ambito delle Regioni Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino e Friuli, rientranti nell'area giurisdizionale di questo Gruppo, emerge che i Nas di Alessandria e Torino eseguono da sempre un incisivo monitoraggio del settore poiché, come si può desumere dai dati statistici allegati, la Regione Piemonte registra un "trend" in percentuale superiore di irregolarità rispetto a quello delle altre Regioni, elemento che non deve essere comunque necessariamente associato alla qualità del servizio erogato che prescinde dall'attività di controllo posta in essere dai Carabinieri dei Nas che istituzionalmente sono preposti alla prevenzione e repressione dei reati e delle violazioni in genere per il loro status di Ispettori sanitari (vedasi legge istitutiva), di Ufficiali di politica giudiziaria e di pubblica sicurezza: i nostri dati ispettivi, infatti, hanno valenza per le Autorità preposte alla valutazione della "qualità" solo se uniti ad altri parametri specifici del settore socio-assistenziale.
5. Eventi di rilevanza
Si ritiene opportuno evidenziare in questa sede un fenomeno che sembra essere in fase evolutiva, sia nella Regione Piemonte che in altre Regioni del nord Italia, e cioè l'esistenza di strutture alberghiere destinate a case di riposo per anziani senza riconoscimento degli Enti regionali preposti al controllo (Nas Torino: verificata la presenza di persone non autosufficienti abbisognevoli di assistenza continuativa, ne richiedeva il trasferimento in altra idonea struttura agli Enti preposti - commissione vigilanza case di riposo Regione Piemonte - accertamenti in fase evolutiva).
Tale descritto fenomeno, posto in essere da personaggi privi di scrupoli, spesso di difficile individuazione, è oggetto di particolare attenzione dei Carabinieri dei Nas che sovente si confrontano con le diverse competenze delle Autorità preposte, per cui accade che per una struttura alberghiera, di fatto adibita a casa di riposo per anziani, sia l'Ente regionale che la Asl dichiarino la propria incompetenza, rimandando all'Autorità comunale, che aveva precedentemente autorizzato l'esercizio, e detta Autorità di contro dichiara la propria incompetenza per motivi diametralmente opposti alle prime. Si crea così una situazione di "stallo" che penalizza principalmente gli ospiti della struttura, lasciando ai gestori di continuare nelle loro attività non conforme alle finalità socio-assistenziali.
6. Considerazioni e conclusioni
In definitiva, alla luce dell'analisi statistica effettuata e nella considerazione del notevole aumento delle violazioni penali riscontrate (da complessive 47 registrate nel 2001 si è passati a ben 163 nel 2002), si ritiene che l'attività di vigilanza non abbia scoraggiato gli operatori del settore a proseguire in condotte illecite di particolare rilevanza, e ciò anche in ragione del fatto che le violazioni amministrative risultano essersi mantenute nel biennio in esame pressoché costanti.
Pertanto, nell'assicurare che i Nas continueranno ad effettuare una costante ed attenta attività di vigilanza, sarebbe auspicabile che tali controlli venissero supportati da più incisivi provvedimenti sanzionatori emessi dalle competenti Autorità a seguito di mirate richieste.
Analoga forma di collaborazione viene richiesta per contrastare il fenomeno delle strutture alberghiere di fatto trasformate in presidi socio-assistenziali, naturalmente con il coinvolgimento delle Autorità comunali territorialmente competenti.