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NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO, Numero 186 del 19 agosto 2007 - Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza e-mail: nbawac@tin.it

Massimiliano Fiorucci presenta "In viaggio con Alex" di Fabio Levi

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Dal quotidiano "Il manifesto" del 14 agosto 2007, col titolo "Un esploratore della convivenza oltre le frontiere della purezza etnica" e il sommario "Un attivista unico. In viaggio con Alex. La vita e gli incontri di
Alexander Langer, un saggio dello storico torinese Fabio Levi".

"Dell'importanza di mediatori, costruttori di ponti, saltatori di muri, esploratori di frontiera. Occorrono 'traditori della compattezza etnica', ma non 'transfughi'": suona cosi' l'ottavo dei Dieci punti per la convivenza
inter-etnica redatti da Alexander Langer nell'ultimo periodo della sua vita, poco prima delle sue "estreme dimissioni". A questo "mediatore" assolutamente unico nel panorama italiano e' dedicato il bel libro dello storico torinese Fabio Levi: In viaggio con Alex. La vita e gli incontri di Alexander Langer (1946-1995) (Feltrinelli, pp. 240, euro 14). L'autore ricostruisce, in modo puntuale, appassionato e rigoroso la militanza di Langer attraverso i suoi viaggi e attraverso i suoi incontri con persone comuni e con uomini straordinari (da don Milani a padre Ernesto Balducci, da Rheinold Messner a Leonardo Sciascia fino a Ivan Illich solo per citarne alcuni). "Ripercorrere l'esperienza di Alexander Langer - afferma l'autore - consente di seguire un itinerario di vita pieno di avventure, attraverso i luoghi cruciali della storia d'Italia e d'Europa dagli anni Trenta del Novecento fino alla fine del secolo. E questo da un'angolatura particolarissima, frutto - oltre che di uno slancio ininterrotto di Langer verso i piu' deboli - della sua origine sudtirolese e della sua capacita' di far giocare nell'azione politica come nei rapporti quotidiani la ricchezza derivante dalla posizione di confine fra la cultura italiana e quella tedesca".

L'attenzione per i piu' deboli, per le minoranze, per gli esclusi rappresenta un tema costante dell'azione di Langer e un ruolo importante avevano giocato gli incontri con il priore di Barbiana e con padre Ernesto
Balducci. Nel 1970, tre anni dopo la morte di don Milani, Langer, insieme a Marianne Andre, si impegna nella traduzione e nella pubblicazione in lingua tedesca di Lettera a una professoressa, affinche' un piu' ampio pubblico possa avere accesso a quel libro dirompente.

Non era facile ricostruire il complesso e ricco percorso di militanza di Langer da Lotta Continua ai Verdi, dalla Campagna Nord-Sud al "Verona Forum per la pace e la riconciliazione in ex Jugoslavia", passando per decine e decine di iniziative e temi in un continuo rimando tra esperienza locale e progressiva apertura europea e internazionale. Fabio Levi sceglie di seguire, per riuscirvi, il suo itinerario geografico, attraverso i luoghi di vita (Vipiteno/Sterzing, Bolzano, Firenze, Bruxelles, la Germania, ecc.) e quelli degli innumerevoli viaggi, dal Brasile (Amazzonia) alla Russia, dall'Albania al Medioriente, dai Balcani a Gerusalemme. E ognuno di questi luoghi diventa un'occasione di incontri per creare una "rete dal basso" che possa dare corpo alle "utopie concrete". Tra i suoi viaggi uno spazio significativo ricoprono l'Albania, che Langer visito' a partire dal 1990 come presidente della relativa Commissione al Parlamento Europeo, e successivamente la tragica vicenda jugoslava, dove arrivo' con una carovana pacifista che si concluse in Kossovo. Nei Balcani
torno' piu' volte per incontrare dissidenti, gruppi alternativi, intellettuali e promosse numerose iniziative dentro e fuori dal Parlamento Europeo.

Tutta la sua esperienza e' percorsa da un filo rosso: l'attenzione agli altri e soprattutto a quelli con meno diritti degli altri, e poi la necessita' di lavorare per garantire la convivenza tra gli uomini e tra gli
uomini e l'ambiente. La conversione ecologica, infatti, ha rappresentato, a partire dagli anni Ottanta, un elemento centrale della biografia politica di Langer che gli consenti' di ampliare ancora di piu' gli orizzonti della sua azione: "il termine di riferimento era diventato il futuro della biosfera considerata in tutte le sue componenti". Dalla biosfera, quindi, alla convivenza in Sudtirolo, dalla tragedia dei Balcani a Bolzano dove - se non fosse stato escluso per la sua obiezione al censimento - avrebbe partecipato alle elezioni come candidato sindaco, in un susseguirsi di convegni, riunioni e iniziative di respiro locale, nazionale e internazionale: "aveva pero' una spiccata predilezione per le riunioni locali, dove sapeva di imparare molto della vita concreta del paese e sentiva di poter svolgere con efficacia il ruolo a lui particolarmente congeniale di mediatore fra piccolo e grande, fra bisogni specifici e una prospettiva piu' ampia".

In questo volume Fabio Levi fa emergere, con delicatezza, anche la fragilita' di Langer, che il 3 luglio 1995 lo portera' al suicidio: "I pesi - scrive Langer nel suo ultimo tragico biglietto - mi sono divenuti davvero insostenibili, non ce la faccio piu'. Non siate tristi, continuate in cio' che era giusto".