La domenica della nonviolenza,
Numero 173 del 20 luglio 2008- e-mail: nbawac@tin.it
Alex Zanotelli. Una lettera agli amici
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Napoli, 12 luglio 2008
Carissimi,
E’ con la rabbia in corpo che vi scrivo questa lettera dai bassi
di Napoli, dal Rione Sanita' nel cuore di quest'estate infuocata. La mia
e' una rabbia lacerante perché oggi la Menzogna e' diventata la
Verita'. Il mio lamento e' cosi' ben espresso da un credente ebreo nel
Salmo 12:
"Solo falsita' l'uno all'altro si dicono:
bocche piene di menzogna,
tutti a nascondere cio' che tramano in cuore.
Come rettili strisciano,
e i piu' vili emergono,
e' al colmo la feccia".
Quando, dopo Korogocho, ho scelto di vivere a Napoli, non avrei mai pensato
che mi sarei trovato a vivere le stesse lotte. Sono passato dalla discarica
di Nairobi, a fianco della baraccopoli di Korogocho, alle lotte di Napoli
contro le discariche e gli inceneritori. Sono convinto che Napoli e' solo
la punta dell'iceberg di un problema che ci sommerge tutti. Infatti, se
a questo mondo gli oltre sei miliardi di esseri umani vivessero come viviamo
noi ricchi (l'11% del mondo consuma l'88% delle risorse del pianeta!)
avremmo bisogno di altri quattro pianeti come risorse e di altro quattro
come discariche ove buttare i nostri rifiuti.
I poveri di Korogocho, che vivono sulla discarica, mi hanno insegnato
a riciclare tutto, a riusare tutto, a riparare tutto, a rivendere tutto,
ma soprattutto a vivere con sobrieta'.
E' stata una grande lezione che mi aiuta oggi a leggere la situazione
dei rifiuti a Napoli e in Campania, regione ridotta da vent'anni a sversatoio
nazionale dei rifiuti tossici. Infatti esponenti della camorra in combutta
con logge massoniche coperte e politici locali, avevano deciso nel 1989,
nel ristorante "La Taverna" di Villaricca, di sversare i rifiuti
tossici in Campania. Questo perche' diventava sempre piu' difficile seppellire
i nostri rifiuti in Somalia. Migliaia di Tir sono arrivati da ogni parte
d'Italia carichi di rifiuti tossici e sono stati sepolti dalla camorra
nel Triangolo della morte (Acerra-Nola-Marigliano), nelle Terre dei fuochi
(Nord di Napoli) e nelle campagne del Casertano. Questi rifiuti tossici
"bombardano" oggi, in particolare i neonati, con diossine, nanoparticelle
che producono tumori, malformazioni, leucemie... Il documentario "Biutiful
Cauntri" esprime bene quanto vi racconto.
A cio' bisogna aggiungere il disastro della politica ormai subordinata
ai potentati economici-finanziari. Infatti questa regione e' stata gestita
dal 1994 da 10 commissari straordinari per i rifiuti, scelti dai vari
governi
nazionali che si sono succeduti. (E' sempre piu' chiaro, per me, l'intreccio
fra politica, potentati economici-finanziari, camorra, logge massoniche
coperte e servizi segreti!). In 15 anni i commissari straordinari hanno
speso oltre due miliardi di euro, per produrre oltre sette milioni di
tonnellate di "ecoballe", che di eco non hanno proprio nulla:
sono rifiuti tal quale, avvolti in plastica, che non si possono ne' incenerire
(la Campania e' gia' un disastro ecologico) ne' seppellire perche' inquinerebbero
le falde acquifere. Buona parte di queste ecoballe, accatastate fuori
la citta' di Giugliano, infestano con il loro percolato quelle splendide
campagne denominate "Taverna del re".
E cosi' siamo giunti al disastro! Oggi la Campania ha raggiunto gli stessi
livelli di tumore del Nord-Est, che pero' ha fabbriche e lavoro. Noi,
senza fabbriche e senza lavoro, per i rifiuti siamo condannati alla stessa
sorte. Il nostro non e' un disastro ecologico - lo dico con rabbia - ma
un crimine ecologico, frutto di decisioni politiche che coprono enormi
interessi finanziari. Ne e' prova il fatto che Prodi, a governo scaduto,
abbia firmato due ordinanze: una che permetteva di bruciare le ecoballe
di Giugliano nell'inceneritore di Acerra, l'altra che permetteva di dare
il Cip 6 (la bolletta che paghiamo all'Enel per le energie rinnovabili)
ai tre
inceneritori della Campania che "trasformano la merda in oro - come
dice Guido Viale -. Quanto piu' merda, tanto piu' oro".
Ulteriore rabbia quando il governo Berlusconi ha firmato il nuovo decreto
n. 90 sui rifiuti in Campania. Berlusconi ci impone, con la forza militare,
di costruire dieci discariche e quattro inceneritori. Se i quattro inceneritori
funzionassero, la Campania dovrebbe importare rifiuti da altrove per farli
funzionare. Da solo l'inceneritore di Acerra potrebbe bruciare 800.000
tonnellate all'anno! E' chiaro allora che non si vuole fare la raccolta
differenziata, perche' se venisse fatta seriamente (al 70%), non ci sarebbe
bisogno di quegli inceneritori. E' da 14 anni che non c'e' volonta' politica
di fare la raccolta differenziata. Non sono i napoletani che non la vogliono,
ma i politici che la ostacolano perche' devono ubbidire ai potentati economici-finanziari
promotori degli inceneritori. E tutto questo ci viene imposto con la forza
militare vietando ogni resistenza o dissenso, pena la prigione.
Le conseguenze di questo decreto per la Campania sono devastanti. "Se
tutti i cittadini hanno pari dignita' sociale e sono uguali davanti alla
legge (articolo 3 della Costituzione), i campani saranno meno uguali,
avranno meno dignita' sociale - cosi' afferma un recente Appello ai parlamentari
campani -. Cio' che e' definito 'tossico' altrove, anche sulla base normativa
comunitaria, in Campania non lo e'; cio' che altrove e'
considerato 'pericoloso' qui non lo sara'. Le regole di tutela ambientale
e salvaguardia e controllo sanitario, qui non saranno in vigore. La polizia
giudiziaria e la magistratura in tema di repressione di violazioni della
normativa sui rifiuti hanno meno poteri che nel resto d'Italia e i nuovi
tribunali speciali per la loro smisurata competenza e novita', non saranno
in grado di tutelare, come altrove accade, i diritti dei campani".
Davanti a tutto questo, ho diritto ad indignarmi. Per me e' una questione
etica e morale. Ci devo essere come prete, come missionario. Se lotto
contro l'aborto e l'eutanasia, devo esserci nella lotta su tutto questo
che
costituisce una grande minaccia alla salute dei cittadini campani. Il
decreto Berlusconi straccia il diritto alla salute dei cittadini campani.
Per questo sono andato con tanta indignazione in corpo all'inceneritore
di Acerra, a contestare la conferenza stampa di Berlusconi, organizzata
nel cuore del Mostro, come lo chiama la gente. Eravamo pochi, forse un
centinaio di persone (la gente di Acerra, dopo le botte del 29 agosto
2004 da parte delle forze dell'ordine e' terrorizzata e ha paura di scendere
in campo). Abbiamo tentato di dire il nostro no a quanto stava accadendo.
Abbiamo distribuito alla stampa i volantini "Lutto cittadino. La
democrazia e' morta ad Acerra. Ne danno il triste annuncio il presidente
Berlusconi e il sottosegretario Bertolaso". Nella conferenza stampa
(non ci e' stato permesso parteciparvi) Berlusconi ha chiesto scusa alla
Fibe per tutto quello che ha "subito" per costruire l'inceneritore
ad Acerra (ricordo che la Fibe e' sotto processo oggi!). Uno schiaffo
ai giudici! Bertolaso ha annunciato che aveva firmato il giorno prima
l'ordinanza con la Fibe perche' finisse i lavori. Poi ha annunciato che
avrebbe scelto con trattativa privata, una delle tre o quattro ditte italiane
e una straniera, a gestire i rifiuti. Quella italiana sara' quasi certamente
la A2A (la multiservizi di Brescia e Milano) e quella straniera e' la
Veolia, la piu' grande multinazionale dell'acqua e la seconda al mondo
per i rifiuti. Sara' quasi
certamente Veolia a papparsi il bocconcino e cosi', dopo i rifiuti, si
pappera' anche l'acqua di Napoli.
Che vergogna! E' la stravittoria dei potentati economici-finanziari, il
cui unico scopo e' fare soldi in barba a tutti noi che diventiamo le nuove
cavie. Sono infatti convinto che la Campania e' diventata oggi un ottimo
esempio di quello che Naomi Klein nel suo libro Shock Economy chiama appunto
l'economia di shock! Li' dove c'e' emergenza grave viene permesso ai potentati
economico-finanziari di fare cose che non potrebbero fare in circostanze
normali. Se funziona in Campania, lo si ripetera' altrove (New Orleans
dopo Katrina insegna).
E per farci digerire questa pillola amara, O' Sistema ci inviera' un migliaio
di volontari per aiutare gli imbecilli dei napoletani a fare la raccolta
differenziata, un migliaio di alpini per sostenere l'operazione e
trecento psicologi per oleare questa operazione! Ma a che punto siamo
arrivati in questo paese? Mi indigno profondamente. E proclamo la mia
solidarieta' a questo popolo massacrato. "Padre Alex e i suoi fratelli"
era
scritto in una fotografia apparsa su "Tempi" (inserto de "La
Repubblica").
Si', sono fiero di essere a Napoli in questo momento cosi' tragico con
i miei fratelli (e sorelle) di Savignano Irpino, espropriati del loro
terreno seminato a novembre, con i miei fratelli di Chiaiano, costretti
ad accedere
nelle proprie abitazioni con un pass perche' sotto sorveglianza militare.
Per questo, con i comitati come "Allarme rifiuti tossici", con
le reti come Lilliput e con tanti gruppi, continueremo a resistere in
Campania. Non ci arrenderemo. Vi chiedo di condividere questa rabbia,
questa collera contro un Sistema economico-finanziario che ammazza ed
uccide non solo i poveri del Sud del mondo, ma anche i poveri nel cuore
dell'Impero. Trovo conforto nelle parole del grande resistente contro
Hitler, il pastore luterano danese Kaj
Munk, ucciso dai nazisti nel 1944. "Qual e' dunque il compito del
predicatore oggi? Dovrei rispondere: fede, speranza e carita'. Sembra
una bella risposta. Ma vorrei dire piuttosto: coraggio. Ma no, neppure
questo e'
abbastanza provocatorio per costituire l'intera verita'... Il nostro compito
oggi e' la temerarieta'. Perche' cio' di cui come Chiesa manchiamo non
e' certamente ne' di psicologia ne' di letteratura. Quello che a noi manca
e'
una santa collera.
Davanti alla Menzogna che furoreggia in questa regione campana, non ci
resta che una santa collera. Una collera che vorrei vedere nei miei concittadini,
ma anche nella mia Chiesa. "I simboli della chiesa cristiana sono
sempre stati il leone, l'agnello, la colomba e il pesce -diceva sempre
Kaj Munk -, mai il camaleonte".
Vi scrivo questo al ritorno della manifestazione tenutasi nelle strade
di Chiaiano, contro l'occupazione militare della cava. Invece di aspettare
il giudizio dei tecnici sull'idoneita' della cava, Bertolaso ha inviato
l'esercito per occuparla. La gente di Chiaiano si sente raggirata, abbandonata
e tradita.
Non abbandonateci. E' questione di vita o di morte per tutti. E' con tanta
rabbia che ve lo scrivo.
Resistiamo!
Alex Zanotelli
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