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Criteri per la sperimentazione e la rimodulazione dei piani progettuali di Vita indipendente di cui alla d.g.r. n. 32-6868 del 5 agosto 2002 e modalità per l'assegnazione dei finanziamenti agli enti gestori delle funzioni socio assistenziali.

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Prot. n. 3221/30.1 Torino, lì 26 marzo 2003


Ai Signori Direttori degli
Enti gestori delle
funzioni socio assistenziali

Al Signor Presidente dell'Associazione
Consequor per la Vita Indipendente

Al Signor Presidente della
Federazione Italiana
Superamento Handicap - Piemonte

LORO SEDI


Si comunica che con deliberazione n. 22-8775 del 25 marzo 2003 la Giunta regionale ha approvato gli ulteriori criteri per la sperimentazione e la rimodulazione dei piani progettuali di Vita indipendente presentati ai sensi della d.g.r. n. 32-6868 del 5 agosto 2002.

Per gli opportuni provvedimenti di competenza si trasmette, in allegato, il testo della citata deliberazione.

Si fa presente che il termine di presentazione dei progetti rimodulati è stato fissato al 30 aprile 2003.

Distinti saluti


Il Responsabile del Settore
Dott.ssa Anna TOFFANIN
(firmato in originale)






Oggetto: Criteri per la sperimentazione e la rimodulazione dei piani progettuali di Vita indipendente di cui alla d.g.r. n. 32-6868 del 5 agosto 2002 e modalità per l'assegnazione dei finanziamenti agli enti gestori delle funzioni socio assistenziali.

Con la d.g.r. n. 32-6868 del 5 agosto 2002, oltre alle azioni finanziabili con i fondi ministeriali stanziati per l'attuazione di piani progettuali ai sensi della legge 162/98, relativa all'handicap grave e gravissimo, è stata approvata la sperimentazione, per almeno un anno e su tutto il territorio regionale, di progetti di "Vita indipendente" a sostegno delle persone portatrici di grave disabilità motoria. Per l'attuazione della sperimentazione la Giunta regionale ha stanziato la somma di € 1.000.000,00.

La citata deliberazione dispone che:

- gli enti gestori delle funzioni socio assistenziali predispongano piani personalizzati, concordati con i soggetti che ne fanno richiesta, prevedendo l'erogazione di un finanziamento direttamente alla persona disabile, o ai suoi familiari, per consentire l'assunzione di assistenti personali, riservandosi la verifica delle prestazioni erogate e della loro efficacia;

- gli interventi di aiuto siano rivolti alla cura della persona, all'aiuto domestico, alla mobilità e a tutte quelle azioni atte a garantire l'indipendenza e l'integrazione sociale.

Relativamente alla quantificazione dei contributi ed alla loro assegnazione, la stessa d.g.r. prevede che:

- il contributo per ogni progetto sia concesso nella misura massima di € 20.658,28 e che sia erogato agli interessati sulla base dei regolamenti in essere in ogni ente gestore,

- l'individuazione dell'entità dei contributi da assegnare agli enti gestori che presentano i piani progettuali sia calcolata in base al numero dei piani personalizzati predisposti e dei relativi costi, tenuto conto dell'equilibrio territoriale e della necessità di assicurare la fattibilità dei progetti stessi.

Entro il termine stabilito, hanno presentato piani progettuali n. 41 enti gestori per un totale di n. 237 progetti, di cui molti, come è emerso dall'attività istruttoria svolta dal Gruppo di lavoro interassessorile sull'handicap, non attinenti alle finalità della sperimentazione e quindi non validabili.

Di conseguenza, per evitare che tale sperimentazione venga vanificata con l'avvio di progetti non rispondenti al percorso già in essere a livello europeo e sperimentato in alcune Regioni italiane, tra cui, a livello locale, la stessa regione Piemonte, si è ritenuto opportuno puntualizzare il concetto di Vita indipendente nonché i criteri agli enti gestori per l'individuazione dei destinatari.

Pertanto, nello spirito di cooperazione e di programmazione partecipata previsto dalla l. 328/2000 e dal disegno di legge regionale n. 407, sono stati convocati i coordinamenti tra i consorzi socio-assistenziali delle province piemontesi e le Associazioni che sostengono la Vita indipendente per definire ulteriori criteri necessari ai fini di una corretta applicazione dei principi ispiratori della sperimentazione nell'individuazione dei soggetti da inserire nella sperimentazione stessa.

L'attuazione di progetti di Vita Indipendente, riconoscendo ai soggetti interessati la possibilità di autodeterminare la scelta per l'individuazione dell'assistente personale, comporta un approccio culturale innovativo da parte di tutti i soggetti interessati. Infatti, l'attivazione di nuovi modelli progettuali a sostegno delle persone con disabilità motoria richiede, da parte degli enti locali, una puntuale e reiterata allocazione di risorse economiche, e, da parte degli operatori dei servizi sociali nonché degli stessi interessati, che sono gli unici gestori del proprio quotidiano, una reciproca puntuale collaborazione.

Alla luce di quanto sopra, si ritiene opportuno definire i criteri per la sperimentazione dei progetti di Vita indipendente e la rimodulazione dei piani progettuali presentati dagli enti gestori delle funzioni socio assistenziali ai sensi della d.g.r. 32-6868 del 5.8.2002 nonchè le modalità per l'assegnazione del finanziamento regionale agli enti gestori stessi per l'attuazione della sperimentazione, così come specificato nell'allegato 1, parte integrante del presente provvedimento.

Pertanto, la Giunta regionale,

viste le leggi 104/92 e 162/98,

vista la legge 328/2000,

vista la legge regionale 27/94,

vista la legge regionale 51/97,

vista la d.g.r. n. 32-6868 del 5.8.2002,

unanime,

d e l i b e r a

di approvare i criteri per la sperimentazione dei progetti di Vita indipendente e la rimodulazione dei piani progettuali presentati dagli enti gestori delle funzioni socio assistenziali ai sensi della d.g.r. n. 32-6868 del 5.8.2002 nonchè le modalità per l'assegnazione del finanziamento regionale agli enti gestori stessi per l'attuazione della sperimentazione, contenuti nell'allegato 1 che fa parte integrante del presente provvedimento ;

di dare mandato alla Direzione regionale Politiche Sociali di provvedere a tutti gli adempimenti necessari all'avvio della sperimentazione.


La presente deliberazione sarà pubblicata sul B.U. della Regione Piemonte ai sensi dell'art. 65 dello Statuto.

ALLEGATO 1



CRITERI PER LA SPERIMENTAZIONE E LA RIMODULAZIONE DEI PIANI PROGETTUALI PRESENTATI AI SENSI DELLA D.G.R. 32-6868 DEL 5.8.2002


DESTINATARI DEL PROGETTO
Destinatari del progetto sono:

esclusivamente persone portatrici di grave disabilità motoria e di età compresa tra i 18 e 64 anni;

- persone inserite in contesti lavorativi, o formativi, e sociali, per cui l'assunzione di assistenti personali garantisce loro una piena integrazione sociale. A tale proposito nel proprio piano personalizzato gli interessati devono dimostrare quali positivi risultati a sostegno delle proprie esigenze e necessità comporti l'attuazione di un progetto di vita indipendente;

- persone con capacità di autodeterminazione in quanto devono gestire in modo autonomo la propria esistenza e le proprie scelte. Devono essere consapevoli che l'assunzione di assistenti personali, individuati e formati direttamente, li vede impegnati nel ruolo di datori di lavoro con tutti i diritti e doveri che ne conseguono. Devono pertanto manifestare una chiara volontà di sperimentare e vivere il percorso di Vita indipendente.


TIPOLOGIA DELL'INTERVENTO
i progetti di Vita indipendente sono finalizzati all'assunzione di assistenti personali, con l'unica finalità di accompagnare l'individuo con disabilità ad organizzarsi e vivere momenti di partecipazione alla vita pubblica e di socializzazione; non devono, infatti, essere interpretati come interventi di sostegno al nucleo familiare, azione, peraltro, già ricompresa nei finanziamenti di cui alla l.162/98, né come interventi sostitutivi dell'attività di assistenza tutelare, né come interventi di carattere sanitario di competenza infermieristica e/o riabilitativa.


CONTRIBUTO
il contributo per la Vita indipendente di norma è alternativo all'erogazione di altri interventi di natura economica e di interventi di aiuto domestico da parte degli enti gestori; può, tuttavia, essere parte di un progetto che vede un mix di interventi complementari concordati con l'ente gestore delle funzioni socio-assistenziali e l'ASL, quali le attività di assistenza tutelare e le cure domiciliari;

- il contributo è previsto per interventi anche della durata di 24 ore;

- l'entità del contributo è commisurata a parametri di reddito personale, al complesso delle risorse a disposizione della persona disabile (sia in termini economici, sia di aiuti già disponibili ed utilizzati, sia abitativi) ed al contesto ambientale di riferimento;


VALUTAZIONE DEI PIANI PROGETTUALI DA PARTE DEGLI ENTI GESTORI

- gli enti gestori delle funzioni socio assistenziali devono pertanto rimodulare, d'intesa con gli interessati, le istanze a suo tempo presentate alla luce dei nuovi ulteriori criteri. A tale proposito, i singoli piani individuali devono essere valutati, in merito all'efficacia del progetto rispetto allo sviluppo della vita indipendente ed all'integrazione sociale, dall'Unità Valutativa Handicap o da apposita Commissione costituita da rappresentanti dei servizi socio assistenziali e dei servizi sanitari.


ASSEGNAZIONE DEL CONTRIBUTO REGIONALE
considerato che la sperimentazione è prevista su tutto il territorio regionale, si ritiene opportuno consentire ai 41 enti gestori, che hanno manifestato la disponibilità alla sperimentazione medesima, l'avvio di almeno un progetto, prevedendo l'attribuzione a ciascuno di loro di un contributo pari ad € 20.658,28, che verrà assegnato solo a riscontro della rispondenza del piano progettuale ai nuovi criteri.
Tenuto conto che con tale attribuzione non si esaurisce la somma accantonata e nell'eventualità, tra l'altro, che alcuni enti gestori non riscontrino tra i propri piani progettuali soggetti idonei da inserire nella sperimentazione, le ulteriori risorse finanziarie verranno distribuite in relazione al numero di progetti rispondenti ai nuovi criteri presentati dai singoli enti gestori ed alla popolazione disabile residente;

gli enti gestori dovranno inviare al Settore "Programmazione e promozione interventi a sostegno della persona e della famiglia e per la qualificazione del personale socio-assistenziale" - Assessorato alle Politiche Sociali - Corso Stati Uniti 1 - 10128 Torino - i propri piani progettuali rimodulati, individuando i soggetti da inserire nella sperimentazione nel pieno rispetto del concetto di vita indipendente, entro il 30 aprile 2003;

i progetti rimodulati, valutati posivamente dal Gruppo di lavoro interassessorile sull'handicap, verranno approvati con determinazione dirigenziale. Con la stessa determinazione si provvederà all'assegnazione agli enti gestori, i cui piani progettuali sono stati valutati positivamente, dei relativi finanziamenti ed alla contestuale erogazione.