Anfaa - Comunicato stampa del 22 luglio 2002
"No" all'inaccettabile disegno di legge
che vuole mantenere in vita gli istituti per i minori
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E' dal 1962 che l'Anfaa (Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie)
opera quale associazione di volontariato promozionale per la tutela dei diritti
dell'infanzia, con l'obiettivo principale di affermare e garantire il diritto
di tutti i bambini, compresi quelli handicappati e malati, a crescere in una
famiglia: anzitutto nella loro d'origine e, quando questo non è possibile, in
una adottiva o affidataria secondo le situazioni. La nostra associazione ha
contribuito in modo determinante all'elaborazione delle leggi 431/1967 e 184/1983
che hanno avuto il merito di porre al centro dell'attenzione il bambino e il
suo diritto a crescere in famiglia. Purtroppo la recente legge n. 149/2001 ha
modificato in senso peggiorativo la precedente normativa, preoccupandosi più
delle pretese degli adulti che delle reali esigenze dei bambini. Ne fanno fede:
- l'aumento del differenziale di età fra adottanti e adottato e le numerose
deroghe ai requisiti per adottare, nonostante esista una costante sproporzione
fra le moltissime domande di adozione e il numero dei minori dichiarati adottabili;
- la possibilità per l'adottato, a certe condizioni, di risalire all'identità
dei procreatori, quasi che i genitori adottivi fossero dei semplici "allevatori"
e quello del sangue un vincolo indissolubile;
- la discrezionalità degli enti pubblici nell'erogare aiuti e contributi ai
nuclei familiari a rischio, alle famiglie affidatarie e alle famiglie adottive
di minori grandicelli o portatori di handicap, subordinando le prestazioni alle
disponibilità finanziarie dei rispettivi bilanci e negando perciò a tali interventi
la dignità di "diritti esigibili". In questo scenario preoccupante, un elemento
positivo era tuttavia rappresentato dall'impegno, contenuto nel secondo comma
dell'art. 2 della legge 149/2001, di superare entro il 31 dicembre 2006 il ricovero
dei minori in istituto, mediante l'affidamento a una famiglia o, ove ciò non
fosse possibile, mediante l'inserimento in "comunità di tipo familiare caratterizzate
da organizzazione e da rapporti interpersonali analoghi a quelli di una famiglia".
Evidentemente il Parlamento aveva tenuto conto della denunzia che in sede scientifica,
a partire dagli anni Cinquanta, era stata mossa nei confronti degli istituti
educativo-assistenziali (orfanotrofi, brefotrofi, collegi, convitti, ospizi)
e dei gravi danni, spesso irreversibili, che il ricovero in istituto, specialmente
se precoce e prolungato, provoca alla crescita e allo sviluppo della personalità
dei minori. Gli istituti non sono strutturalmente in grado di fornire ai bambini
una risposta adeguata al loro acuto bisogno di cure materne e paterne. Ormai
lo sanno anche le pietre.
L'Anfaa aveva giudicato positivamente il previsto superamento degli istituti:
finalmente la classe politica metteva fine a un vero e proprio "abuso istituzionale"
nei confronti di cittadini più deboli, costretti a passare gli anni fondamentali
della loro crescita in strutture segreganti ed emarginanti.
Ma non era così. Con costernazione abbiamo infatti appreso che è all'esame della
Commissione Speciale per l'Infanzia del Senato un progetto di legge (n. 791,
primo firmatario il Senatore Girfatti, di Forza Italia) che vuole eliminare
il termine del 31 dicembre 2006 "per dare - come affermato nella relazione che
accompagna l'articolato - agli istituti di assistenza pubblici e privati la
possibilità di continuare nell'opera educativa intrapresa" (sic!). Sfrontatamente
il provvedimento viene giustificato con l'intento " di salvaguardare e di dare
priorità assoluta agli interessi del minore". Esso pretende, di fatto, di equiparare
l'istituto alla famiglia!
Questa proposta offende la sensibilità e il senso di giustizia di tutte le persone
che hanno a cuore i diritti dei 28.000 bambini e ragazzi attualmente ancora
ricoverati nel nostro paese.
L'Anfaa chiede ai senatori firmatari di ritirare questo disegno di legge e di
impegnarsi invece per promuovere provvedimenti legislativi atti a rendere realmente
esigibile per tutti i minori, compresi quelli handicappati e malati, il diritto
a crescere in famiglia: tradurrebbero così in fatti concreti quella difesa dei
valori della famiglia che, a parole, viene cosi spesso proclamata da parte soprattutto
delle forze politiche che rappresentano. L'Anfaa ha scritto al Presidente della
Commissione Speciale per l'Infanzia del Senato, sen. Ettore Bucciero esprimendo
il suo assoluto dissenso su questa proposta e chiedendo di essere sollecitamente
ascoltata in merito.
Donata Nova Micucci - Presidente Nazionale Anfaa
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Elenco dei senatori firmatari del disegno di legge 791: Primo firmatario: Sen.
Antonio Girfatti (FI)
Cofirmatari: Cosimo Izzo (FI), Antonio Domenico Pasinato (FI), Ignazio Manunza
(FI), Francesco Chirilli (FI), Giuseppe Degennaro (FI), Maurizio Eufemi (CCD-CDU:BF),
Antonio Iervolino (CCD-CDU:BF),
Amedeo Ciccanti (CCD-CDU:BF), Salvatore Marano (FI), Luigi Bobbio (AN), Vincenzo
Demasi (AN), Rosario Giorgio Costa (FI), Pasquale Giuliano (FI), Emiddio Novi
(FI), Salvatore Lauro (FI), Mario Greco (FI), Gabriele Boscetto (FI), Gino Trematerra
(CCD-CDU:BF), Franco Asciutti (FI), Filadelfio Guido Basile (FI), Giampaolo
Bettamio (FI), Giuseppe Bongiorno (AN), Guido Brignone (LNP), Antonino Caruso
(AN), Alfredo D'Ambrosio (FI), Riccardo De Corato (AN), Luigi Fabbri (FI), Giuseppe
Firrarello (FI), Michele Florino (AN), Giuseppe Gaburro (CCD-CDU:BF), Antonio
Gentile (FI), Furio Gubetti (FI), Graziano Maffioli (CCD-CDU:BF), Luciano Magnalbo'
(AN), Luigi Manfredi (FI), Renato Meduri (AN), Salvatore Meleleo (CCD-CDU:BF),
Riccardo Minardo (FI), Pasquale Nessa (FI), Lodovico Pace (AN), Mario Palombo
(AN), Piero Pellicini (AN), Vittorio Pessina (FI), Francesco Pontone (AN), Egidio
Luigi Ponzo (FI), Enrico Rizzi (FI), Stanislao Alessandro Sambin (FI), Giuseppe
Semeraro (AN), Giuseppe Specchia (AN), Filomeno Biagio Tato' (AN), Antonio Tomassini
(FI), Flavio Tredese (FI), Alberto Pietro Maria Zorzoli (FI), Carmine Cozzolino
(AN).
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