COMUNICATO STAMPA
ANZIANI E DISABILI: IL DIRITTO AGLI AUSILI
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La FIOTO (Federazione Italiana Operatori Tecnica Ortopedica) delle Tre Venezie
ha indetto, per il giorno 24 marzo, una giornata di protesta che susciterà vasta
eco e verosimile emulazione in altre regioni italiane. La Federazione raggruppa
la maggioranza dei fornitori e produttori di ortesi e protesi. L'iniziativa
sarà seguita dal blocco, scaglionato, della fornitura di prodotti essenziali
alla mobilità e all'autonomia delle persone con disabilità (ortesi spinali,
protesi di arto ecc.), presidi che sono oggi forniti in buona parte a carico
dello Stato. La protesta - che ci auguriamo sortisca gli effetti desiderati
prima di arrecare danno agli utenti - nasce da un legittimo disagio: i costi
riconosciuti ai fornitori sono calcolati su indicatori del 1995.
Purtroppo ciò che la FIOTO fa emergere non è l'unico elemento di crisi nel comparto
della fornitura degli ausili. È un disagio profondo che interessa anche gli
attori più deboli e cioè le persone con disabilità.
La FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap)
ha denunciato più volte l'inadeguatezza del sistema.
Le prescrizioni di ausili sono troppo spesso approssimative, mal calibrate
sulle reali esigenze delle persone, non coinvolgono attivamente l'interessato
e la sua famiglia, non sono quasi mai il risultato di un lavoro di équipe composte
da professionalità diverse.
I tempi di autorizzazione degli ausili prescritti sono spesso ingiustificatamente
lunghi, e comunque ben oltre le stringenti urgenze delle persone anziane o con
disabilità. Possono trascorrere dei mesi prime che le ASL competenti appongano
un timbro di approvazione.
I tempi per la fornitura vanno spesso ben oltre i limiti temporali posti
dal Decreto 332/1999 che regolamenta la materia.
Le ASL dovrebbero poi provvedere a collaudare i prodotti forniti (e pagati
in parte o in toto dal Fondo Sanitario). Il collaudo si risolve, in taluni casi,
in una sbrigativa operazione burocratica.
Non ci risulta - ma gradiremmo essere smentiti - che le Regioni abbiano attivato
puntuali monitoraggi sulle prescrizioni, sulle autorizzazioni, sulle forniture
e sui collaudi.
A ciò si aggiungano alcuni vizi di fondo. In molti casi le ASL pagano
solo una parte dell'ausilio. Il resto rimane a carico dell'utente, indipendentemente
dal suo reddito.
Il Decreto 332/1999 prevedeva un trattamento, le cui regole e modalità non sono
ancora state disciplinate, di maggiore attenzione per le persone con gravissima
disabilità.
Un'ultima annotazione merita il riciclo degli ausili, attività che potrebbe
essere utile alle emergenze degli utenti se non fosse intesa da molte ASL meramente
come una soluzione di risparmio economico.
Sono questi solo alcuni dei problemi che andrebbero affrontati in modo organico
con l'obiettivo di garantire un servizio efficace ed efficiente a chi
degli ausili proprio non ne può fare a meno. Fino ad oggi le persone anziane
e con disabilità non sono mai state coinvolte in nessun tavolo di confronto
nazionale o regionale. I tempi sono maturi perché anche questi cittadini (utenti
e consumatori) possano apportare il loro contributo nel fissare nuove regole.
Nell'interesse di tutti!
22 marzo 2004
Pietro V. Barbieri
Presidente Federazione Italiana
per il Supermento dell'Handicap
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