COMUNICATO STAMPA
LA FINANZIARIA E LE PERSONE CON DISABILITA’
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Valutazione negativa della FISH, Federazione Italiana per
il Superamento deIl’Handicap, sui provvedimenti contenuti nella Finanziaria
in via di approvazione.
In particolare la FISH giudica non risolutivo né sufficiente il provvedimento
di deduzione fiscale degli oneri derivanti dai costi della badante. Infatti
la deduzione di 1820,00€ annui, rappresenta una copertura minima dei costi
di assistenza sostenuti dalle persone con disabilità e loro familiari.
Inoltre è una misura che non può essere applicata alle famiglie più povere,
cioè a quelle che non raggiungono nemmeno un’entrata sufficiente per presentare
la denuncia dei redditi: i più bisognosi rimangono esclusi da questa agevolazione.
Per costoro si dovrebbe adottare un provvedimento del tutto innovativo
nel nostro paese: la cosiddetta “tassazione in negativo”. La strada da
percorrere - la FISH lo ribadisce - è l’istituzione del Fondo per i non
autosufficienti già formalizzata con una specifica proposta di legge giacente
alla Camera.
La FISH inoltre si dichiara preoccupata per i limiti di spesa posti alle
autonomie locali: tale pericolosa tendenza sarà causa di un progressivo
restringimento dei servizi sociali alle persone con maggior necessità.
La preoccupazione si enfatizza pensando all’ipotizzato taglio del 50%
sul Fondo per le Politiche Sociali. Il Ministro Maroni ha sì promesso
di procedere a recuperare la somma necessaria a ricostituire il Fondo,
ma La FISH si associa alla richiesta della Conferenza dei Presidenti delle
Regioni per un aumento del 2%; cifra comunque non sufficiente a coprire
la reale inflazione.
I provvedimenti del tutto assenti, oppure annunciati, in Finanziaria,
maggiormente preoccupanti, sono i seguenti.
Dal 1 gennaio non sarà più possibile per le persone con disabilità presentare
ricorso amministrativo contro le decisioni che riguardano la concessione
o meno di pensioni o assegni riservati agli invalidi civili. Sarà possibile
solo il ricorso al giudice ordinario con le spese e i disagi che si possono
immaginare oltre che con un sovraccarico ulteriore della giustizia civile.
La FISH, e molti altri operatori del settore, hanno chiesto, finora inutilmente,
la reintroduzione del diritto del cittadino a ricorrere prima in sede
amministrativa.
E’ ventilata l’ipotesi di un provvedimento per l’indiscriminato recupero
delle pensioni di reversibilità concesse a persone con disabilità grave
collocate in aziende pubbliche o private, anche a coloro che sono occupati
a tempo parziale o con finalità di integrazione. Tale provvedimento contraddice
il principio per il quale la reversibilità è riconosciuta alle persone
non in grado di produrre reddito (art.38 della Costituzione). La FISH
e le Associazioni aderenti chiedono da lungo tempo di poter riconoscere
un aumento della quota di reversibilità che il familiare ha il diritto
a lasciare al proprio figlio, grave, non in grado di produrre reddito.
Nonostante gli impegni assunti dal Sottosegretario alle Infrastrutture
On. Martinat, non si trova alcun finanziamento alla Legge 13/1989 che
sostiene le persone con disabilità nell’eliminazione delle barriere architettoniche
nelle proprie abitazioni.
La FISH auspica che queste considerazioni possano trovare spazio nella
Legge Finanziaria quali emendamenti e quindi possano tradursi in diritti
per le persone con disabilità. Nel periodo di maggiore crisi dell’economia
italiana, la FISH e le Associazioni aderenti chiedono responsabilmente
provvedimenti minimi destinati persino ad evitare spese assai più gravose
in futuro.
Roma, 7 dicembre 2004
Per informazioni
Segreteria Fish
F.I.S.H. Onlus Via G. Cerbara 20 00147 Roma Tel. 06/51.60.51.75 Fax. 06/51.30.517
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