“La liberta non sta nello
scegliere tra bianco e nero,
ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta"
Theodor W. Adorno.
Il rumore dell’integrazione
(torna all'indice informazioni)
P6_TA-PROV(2004)0076
Giornata mondiale di lotta contro l'AIDS
Risoluzione del Parlamento europeo sulla Giornata mondiale di lotta contro
l'AIDS
Il Parlamento europeo,
– vista la Giornata mondiale di lotta contro l'AIDS, il 1° dicembre 2004,
e il tema su cui essa verte: "Donne, ragazze e HIV/AIDS",
– visto il documento di lavoro della Commissione su una strategia coordinata
e integrata di lotta contro l'HIV/AIDS nell'Unione europea e nei paesi
limitrofi,
– vista la dichiarazione di Dublino, del 24 febbraio 2004, concernente
il partenariato di lotta conto l'HIV/AIDS in Europa e in Asia centrale,
– visti la dichiarazione di impegno delle Nazioni Unite sull'HIV/AIDS,
del 27 giugno 2001, e il programma UNAIDS in corso,
– visto l'obiettivo di ridurre il contagio dell'HIV/AIDS entro il 2015,
stabilito nella Dichiarazione del Millennio firmata dai capi di Stato
e di governo l'8 settembre 2000,
– visto l’articolo 103, paragrafo 4, del regolamento,
A. considerando che nel 2004 il numero complessivo di persone colpite
dall'HIV/AIDS è aumentato in tutte le regioni del mondo per raggiungere
una cifra stimata nell'ordine di 40 milioni; che il grado di infezione
tra le donne è in continuo aumento a livello mondiale,
B. considerando che nel 1997 il 41% dei sieropositivi era composto da
donne e ragazze ma che attualmente queste costituiscono circa la metà
delle popolazione mondiale affetta da HIV/AIDS, con percentuali che arrivano
al 57% nell'Africa subsahariana; che si contano sinora 40 milioni di sieropositivi
e che approssimativamente il 90% di essi proviene da paesi in via di sviluppo,
C. considerando che le ineguaglianze di genere legate all'HIV/AIDS evidenziano
la necessità di attribuire priorità finanziaria e politica alla messa
a punto di vaccini accessibili a donne e ragazze prima dell'inizio della
loro vita sessuale; considerando la necessità di coinvolgere le donne
in tutte le pertinenti ricerche cliniche, anche nelle sperimentazioni
sui vaccini,
D. considerando che dal 1995 il numero di nuovi casi di HIV in Europa
occidentale è raddoppiato e che i tassi più elevati di nuove infezioni
si registrano in alcuni dei nuovi Stati membri e nei paesi terzi confinanti
con le regioni orientali dell'Unione,
E. considerando che per garantire il successo a lungo termine dell'azione
contro l'HIV/AIDS sono essenziali maggiori investimenti nella ricerca
e nello sviluppo, allo scopo di mettere a punto medicinali più efficaci
per la terapia e la prevenzione,
F. considerando la fondamentale importanza di promuovere pratiche sessuali
sicure e i microbicidi, che sono considerati un promettente strumento
di prevenzione,
G. considerando che i diritti alla salute sessuale e riproduttiva sono
intrinsecamente connessi alla prevenzione dell'HIV/AIDS e di altre malattie
legate alla povertà e che il conseguimento degli Obiettivi di sviluppo
del Millennio (MDG), in generale, e quelli volti alla promozione dell'uguaglianza
di genere e a una maggiore autonomia della donna, riducendo la mortalità
infantile, migliorando la salute delle madri e combattendo l'HIV/AIDS,
in particolare, sarà possibile soltanto se i problemi di salute sessuale
e riproduttiva vengono posti al centro dell'agenda relativa agli MDG,
H. considerando che, sulla scorta dei recenti dati pubblicati dall'UNAID,
risultano essere aumentati anche i livelli di infezione in tutta l'Unione
europea, in particolare tra i soggetti di età compresa tra i 15 e i 25
anni,
I. considerando che le imprese farmaceutiche devono individuare il modo
in cui ridurre i prezzi, giacché i paesi in via di sviluppo non possono
permettersi i farmaci antivirali disponibili nei paesi industrializzati,
J. considerando che in alcuni paesi i costi legati all'HIV/AIDS finiranno
presto con l'assorbire oltre la metà del bilancio destinato alla sanità,
K. considerando che un intervento carente contro l'epidemia di HIV/AIDS
potrebbe sfociare, in particolare nell'Africa australe, in una crisi senza
precedenti, capace di minare non solo la salute e lo sviluppo ma anche
la sicurezza nazionale e la stabilità politica di diversi paesi,
L. considerando che il Consiglio generale dell'OMC ha adottato una deroga
all'articolo 31, lettera f) dell'accordo TRIPS, in virtù della quale i
membri dell'OMC possono concedere licenze obbligatorie per la produzione
e la distribuzione di farmaci brevettati destinati all'esportazione in
paesi terzi con capacità produttiva insufficiente o assente nel settore,
il che dovrebbe aumentare la disponibilità di medicinali a basso costo
in tali paesi,
M. considerando che, con l'entrata in vigore delle norme TRIPS il 1° gennaio
2005, molti paesi in via di sviluppo non avranno più la possibilità di
produrre medicinali generici,
1. riafferma il diritto di ogni essere umano all'assistenza sanitaria
e alle prestazioni mediche;
2. ricorda che se non si inverte la tendenza ad una continua crescita
del numero dei sieropositivi non vi sarà alcuna possibilità di realizzare
l'Obiettivo di sviluppo del Millennio che sottende tutti gli altri, cioè
quello di eliminare le situazioni di estrema povertà e fame, dimezzando
entro il 2015 il numero di persone che vivono con meno di un dollaro al
giorno e che soffrono la fame;
3. sollecita la Commissione e gli Stati membri a versare un contributo
di almeno 1 miliardo di euro al Fondo globale di lotta contro l'HIV/AIDS,
la malaria e la tubercolosi (GFATM) su base duratura; ricorda l'impegno
assunto dal G8 e dal resto della comunità internazionale a rispettare
un obiettivo generale di spesa annuale fra i 7 e i 10 miliardi di euro;
4. sottolinea che le strategie necessarie per combattere in modo efficace
l'epidemia di HIV/AIDS devono comportare un approccio globale in materia
di prevenzione, educazione, assistenza e cure sanitarie e prevedere altresì
il ricorso a tecnologie attuali, un più ampio accesso alle cure, nonché
lo sviluppo in tempi strettissimi di vaccini e microbicidi;
5. esprime preoccupazione anche per l'aumento dei tassi di infezione in
alcune società che, a priori, hanno pieno accesso a tutte le necessarie
informazioni sulla prevenzione e le modalità da seguire per evitare i
rischi, in particolare tra i soggetti di età compresa tra i 15 e i 25
anni;
6. rileva che l'iniziativa internazionale per un vaccino contro l'AIDS
ha richiamato l'attenzione sulla mancanza di finanziamenti del settore
privato; invita pertanto i donatori privati a unirsi ai settori caritativo
e pubblico per sviluppare vaccini, specialmente in Africa;
7. esorta l'Unione europea e i suoi Stati membri ad accrescere considerevolmente
i finanziamenti per la messa a punto di microbicidi, dato che stime prudenti
suggeriscono che l'introduzione anche di un microbicida parzialmente efficace
consentirebbe di evitare l'insorgere di 2,5 milioni di casi di HIV su
un periodo di tre anni e che con un adeguato sostegno finanziario sarebbe
possibile sviluppare un microbicida efficace entro la fine del decennio;
8. sottolinea che l'accesso ai medicinali, tra cui i vaccini e i prodotti
diagnostici, riveste un'importanza cruciale, e che la riduzione dei costi
di tali cure dovrebbe costituire una priorità; invita pertanto l'industria
farmaceutica a ridurre i prezzi;
9. sollecita l'industria farmaceutica europea ad assegnare una parte
significativa delle proprie risorse a medicinali antivirali e altri farmaci
essenziali;
10. invita la Commissione e gli Stati membri a moltiplicare gli sforzi
per la ricerca e lo sviluppo di farmaci più efficaci sul versante terapeutico
e preventivo, al fine di assicurare il successo a lungo termine dell'azione
contro l'HIV/AIDS; invita in particolare l'Unione e i suoi Stati membri
ad attivare finanziamenti supplementari onde consentire efficaci partenariati
con le imprese farmaceutiche per lo sviluppo di vaccini;
11. prende atto con grande interesse della recente scoperta che un antibiotico
relativamente poco costoso (il cotrimoxazolo) ha quasi dimezzato il tasso
di mortalità legato all'AIDS tra i bambini africani; osserva che, sebbene
il farmaco in questione non curi l'HIV, esso è chiaramente utile per prevenire
le infezioni secondarie che uccidono un gran numero di bambini sieropositivi
con il sistema immunitario indebolito, a un costo annuo di soli 7-12 dollari
pro capite, rispetto ai 300 dollari degli antiretrovirali meno costosi;
12. deplora il fatto che, per molti anni, i pregiudizi prevalenti in taluni
ambienti circa l'uso di profilattici hanno impedito che si prestasse la
necessaria attenzione al problema dell'HIV/AIDS;
13. invita l'Organizzazione delle Nazioni Unite e i suoi membri ad accrescere
notevolmente la visibilità e l'importanza delle questioni attinenti alla
salute sessuale e riproduttiva in sede di riesame degli Obiettivi di sviluppo
del Millennio il prossimo anno;
14. invita l'Unione europea a continuare a privilegiare le questioni attinenti
alla salute sessuale e riproduttiva mediante il finanziamento di programmi
sulla pianificazione familiare, e in particolare ad influire sui comportamenti
sessuali per mezzo di strategie di riduzione del rischio, ad educare i
giovani, segnatamente le ragazze e le giovani donne, circa le malattie
sessualmente trasmissibili e l'HIV e a incoraggiare l'uso di preservativi
unitamente ad altri metodi di contraccezione, nonché a combattere ogni
tipo di disinformazione sull'efficacia dei preservativi;
15. chiede alla Commissione di incoraggiare i paesi in via di sviluppo
a ripristinare e a sviluppare i servizi pubblici nei settori essenziali,
quali l'accesso alla rete idrica e alle installazioni sanitarie, la salute
e l'istruzione;
16. sottolinea che l'HIV/AIDS non può essere affrontato in modo isolato,
in quanto si tratta di un problema spesso associato ad altre malattie,
quali la tubercolosi, l'epatite C e i disturbi mentali come la depressione,
e che pertanto occorre ricercare soluzioni assistenziali e terapeutiche
per tutte queste malattie;
17. chiede con insistenza alla Commissione di mettere a punto strumenti
legislativi specifici volti a promuovere le attività di ricerca e di sviluppo
su malattie neglette e legate alla povertà, di vegliare affinché il risultato
di queste ricerche risponda alle esigenze specifiche dei paesi in via
di sviluppo e contribuisca ad un rapido miglioramento della situazione
in termini di sanità pubblica;
18. invita tutte le parti interessate ad accelerare le misure per l'autorizzazione
di nuovi farmaci e vaccini e ad assicurare che anche nei paesi europei
più poveri i pazienti possano beneficiare di cure a prezzi accessibili;
19. deplora la mancanza di cure palliative per i malati terminali di AIDS
e chiede vivamente che vengano formate e sostenute équipe specializzate
in tali cure;
20. plaude alla proposta della Commissione che istituisce un quadro uniforme
per il rilascio di licenze obbligatorie per la produzione e l'esportazione
di medicinali a basso costo, destinati ai paesi aventi diritto che ne
hanno necessità;
21. insiste sull'importanza di assicurare che l'obiettivo di fornire ai
paesi in via di sviluppo medicinali a prezzi accessibili non sia messo
a repentaglio da procedure eccessivamente restrittive od onerose né dalla
reimportazione nell'Unione europea di farmaci fabbricati su licenza obbligatoria;
22. sollecita i paesi sviluppati ad adottare una deroga all'applicazione
dell'accordo TRIPS in tale settore, in modo da consentire alle imprese
farmaceutiche nei paesi in via di sviluppo di continuare a fornire medicinali
generici a basso costo;
23. sollecita la Commissione ad opporsi, sia a livello dell'OMC che
nelle sue relazioni bilaterali, alla prassi degli Stati Uniti di includere
negli accordi bilaterali con paesi in via di sviluppo disposizioni che
obbligano tali paesi a rinunciare al diritto riconosciuto dalla dichiarazione
di Doha di utilizzare o importare i farmaci generici necessari alla salute
pubblica delle rispettive popolazioni; sollecita l'UE ad astenersi dal
prendere qualsiasi iniziativa analoga;
24. invita l'Unione europea a elaborare politiche e programmi in tale
ambito e chiede alla Commissione di assicurare che siano disponibili maggiori
risorse nel quadro delle prospettive finanziarie 2007-2013, allo scopo
di finanziare una risposta ben più incisiva al problema dell'HIV/AIDS,
anche mediante un contributo pluriennale al Fondo mondiale per la lotta
all'HIV/AIDS, alla malaria e alla tubercolosi;
25. ritiene fermamente che l'Unione debba svolgere un ruolo importante
sia per i propri cittadini, sia per quelli dei paesi terzi nella lotta
globale contro tale malattia; accoglie con soddisfazione, a tale riguardo,
i finanziamenti già concessi dall'Unione per progetti di ricerca, lo scambio
di prassi corrette e il coinvolgimento delle ONG, in particolare di quelle
che si trovano nella migliore condizione per far fronte alle sfide specifiche
dei gruppi vulnerabili, quali gli immigranti, le persone che esercitano
la prostituzione, ecc.;
26. plaude alla decisione del Regno Unito, della Svezia e dei Paesi Bassi
di accogliere le richieste di numerose ONG di concedere ulteriori contributi
al Fondo mondiale per la lotta all'HIV/AIDS, alla malaria e alla tubercolosi;
27. invita gli Stati membri dell'Unione europea, e in particolare il
governo italiano, a rispettare l'impegno di contribuire al Fondo mondiale
per la lotta all'HIV/AIDS, alla malaria e alla tubercolosi e di assicurare
il proseguimento di tutte le azioni in corso;
28. invita la nuova Commissione ad assicurare che i finanziamenti continuino
a colmare il "vuoto di decenza" lasciato dalla sospensione dei finanziamenti
all'UNFPA da parte degli Stati Uniti, non solo nei paesi in via di sviluppo
ma anche nell'Europa orientale e nell'Asia centrale;
29. accoglie positivamente la dichiarazione della Commissione del 23 novembre
2004 in merito alla presentazione, nell'aprile 2005, di un piano d'azione
per la lotta all'AIDS, e resta in viva attesa di azioni concrete;
30. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione
al Consiglio, alla Commissione, ai governi degli Stati membri, ai copresidenti
dell'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE, all'OMC, all'OMS e all'UNAIDS.
|