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Marina Cometto, presidente associazione x disabili gravissimi Claudia Bottigelli www.claudiabottigelli.it

Sulla vicenda
di Terri Schiavo. La testimonianza di una madre

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Sono la mamma di una ragazza in condizioni di disabilità gravissima, mia figlia non è attaccata ad alcuna macchina per il momento, ed è alimentata oralmente con cibo frullato dato le grave problematiche di deglutizione, non parla ma mi sorride quando sta bene e per me, per noi stretto nucleo familiare quel sorriso dà molto di più di tutte le ricchezze di questo mondo, l’attività cognitiva è molto compromessa e i suoi occhi parlano per lei, è insomma una neonata di 32 anni, è una persona con i diritti di tutti i cittadini? Per me mamma sì, e non posso accettare di sentire parlare di tante creature come lei come se fossero oggetti deteriorati da eliminare senza troppo pensarci, per “umanità” si dice, forse , e mi permetta il dubbio anche perché quando le risorse economiche sono scarse si “devono privilegiare”i malati che più hanno possibilità di recupero e quindi di produttività.

Come genitore di una persona con disabilità gravissima e come essere umano sono allibita sconcertata e preoccupata di quanto sta succedendo in America, l’approvazione di leggi che permettono di interrompere la vita è già discutibile quando si tratta di interrompere le cure ma in questo caso si parla di far morire di fame una persona, con molteplici limitazioni certo, ma pur sempre un essere umano .

In questo caso particolare non trattandosi neppure di eutanasia , si interrompe l’alimentazione facendo morire di fame Terry, sarà una lenta agonia , è un omicidio legalizzato.
Ma siete a conoscenza delle sofferenze a dell’ agonia che sta affrontando Terry per lasciare questa vita che sembra così terribile?

AI criminali in America che vengono con dannati a morte viene data la morte con un’iniezione letale, agli animali sofferenti si concede una morte senza dolore a Terry viene prima negato il diritto di vivere e poi la si condanna a una morte lenta e forse anche dolorosa, quale crimine ha commesso per meritare tanto spezzo?

Chi può o deve decidere se una vita è degna di essere vissuta?

sta dilagando la cultura della morte , certo forse è la soluzione migliore ,ma per chi?, per le persone come Terry che non possono esprimere la propria volontà oppure per facilitare al marito la vita eliminando una moglie che era diventata un peso oltre ad un oneroso impegno economico per la comunità, si parla di 80mila dollari l’anno per la degenza.

Non riesco a pensarlo come atto “d’amore” così come vorrebbero farlo passare le persone favorevoli a questa ignominia , il mio atto d’amore lo alimento ogni giorno quando mi appresto a svegliare la mia “bimba” di 32 anni a darle da mangiare, a curarla e assisterla come se fosse una Principessa, mai potrei pensare di eliminare volontariamente il soffio della vita che è in lei, forse perché sono mamma? PARLIAMONE!
I medici che dovrebbero essere cultura di vita stanno diventando strumento di morte! Parlano di Terry e delle persone che si trovano nella sua condizione come esseri inferiori che per la sola colpa di non essere perfettamente consoni con la visione attuale del bello e perfetto., ma se avessero l’umiltà, la volontà e il coraggio di avvicinarsi a loro e alle loro famiglie vivendo la loro quotidianità al di fuori dell’ambiente ospedaliero troverebbero un mondo sconosciuto, certo non sempre allegro, ma sicuramente vedrebbero l’amore puro senza confini , non è abbastanza per tenerli in vita?

In Italia abbiamo vari pregi come popolo, alcuni apprezzati anche dagli altri Paesi , ma abbiamo anche un grande difetto : un argomento pur importante come l’eutanasia viene trattato e discusso per un po’ di tempo poi lo si lascia morire e non se ne parla più , come se non parlandone si rimuovesse il problema, forse è difesa verso un argomento scomodo, forse è soltanto indifferenza verso un argomento che, pensiamo non ci debba riguardare mai, quasi fossimo tutti indenni per "patologia".

Come mamma di una persona disabile gravissima invece mi sento coinvolta e non voglio far morire questo argomento anzi voglio cercare di coinvolgere i genitori di bambini e adulti disabili per alimentarlo con le loro testimonianze.

Chi meglio di noi potrebbe testimoniare che oltre alle difficoltà che nessuno vuole nascondere vi è anche una grande lezione di vita che tutti abbiamo imparato dai nostri figli , la voglia di lottare, la voglia di ridere, la voglia di dire si alla vita , la capacità di leggere negli occhi dei nostri figli i loro desideri quando questa è l’unica possibilità di comunicare, tutte queste cose non sarebbero state possibili se l’eutanasia fosse una legge in vigore nel nostro Paese.

Allora propongo di continuare a parlare di questo argomento offrendo le nostre testimonianze affinchè in Italia non sia presa in considerazione la possibilità di proporre una legge favorevole all'eutanasia. che porterebbe a mettere in discussione il diritto alla vita di molti dei nostri figli .

Marina Cometto
338/3686730