Fine dell'anno: tempo di bilanci.
Quello sul mondo della scuola, sebbene possa vantare una serie di avvenimenti
significativi, non può certo considerarsi del tutto positivo. E cosa porterà
il 2006? Sicuramente si apre con la speranza di un maggior impegno da
parte di tutti. http://www.superabile.it/Superabile/HomePage/Oggi/Punto/Nocera_31+dicembre.htm
Al termine di ogni anno si traccia un rapido consuntivo degli avvenimenti
accaduti e si formula un giudizio su di essi. Cosa è avvenuto durante
il 2005 in materia di politiche di integrazione scolastica?
Facciamo, dapprima, una rapida cronaca e poi formuleremo qualche giudizio.
Dopo numerose insistenze, anche scritte, delle associazioni, il sottosegretario
Valentina Aprea ha convocato in giugno una riunione dell'Osservatorio
ministeriale permanente, nel quale si è deciso l'avvio di una ricerca
sugli indicatori di qualità dell'integrazione scolastica, tramite somministrazione
di un questionario in alcune scuole. Al termine della ricerca che doveva
tarare tecnicamente il questionario, esso sarebbe rientrato nel questionario
generale di valutazione della qualità del sistema d'istruzione, dal momento
che l'integrazione scolastica deve ormai considerarsi una componente ineliminabile
e trasversale di tutto il sistema scolastico, concernendo circa il 2%
della popolazione studentesca, inserito, per essere integrato, nella quasi
totalità delle classi, specie della scuola elementare e media.
Si decise pure di organizzare un seminario di studio in autunno sulla
didattica relativa all'integrazione.
Il sottosegretario fece una fugace apparizione, senza dare alcuna risposta
a un documento delle associazioni, recante 15 punti critici dell'integrazione
che necessitano urgenti soluzioni. La ricerca, invece, affidata all'Invalsi,
si è svolta e i risultati saranno presentati alle associazioni subito
dopo l'inizio del nuovo anno.
Dal 28 al 30 novembre è stato organizzato vicino Sorrento un interessantissimo
seminario riservato ai referenti regionali e provinciali per l'integrazione
scolastica ed agli esperti delle associazioni appartenenti all'Osservatorio
scolastico. Ai lavori ha partecipato oltre il 90% dei referenti invitati
, mentre c'è stata una scarsa presenza delle associazioni.
Durante i lavori sono state svolte cinque relazioni, di cui una sul progetto
ministeriale per creare dei referenti provinciali circa l'utilizzo dei
mezzi informatici da parte degli alunni con disabilità, e quattro
concernenti rispettive esperienze e modalità di integrazione nel Nord-Est,
nel Nord-Ovest, nel Centro e nel Sud d'Italia; si è svolta quindi una
'tavola rotonda' sui rapporti interistituzionali per garantire la qualità
dell'integrazione, coordinata dal direttore generale per la Sardegna,
dr. Pietrella, in cui sono intervenuti un sindaco, un rappresentante di
una Provincia, uno della ASL e al termine si è svolto un breve dibattito.
L'indomani si sono svolti quattro gruppi di lavoro sulle medesime tematiche,
che hanno elaborato documenti con osservazioni e proposte per il prossimo
futuro.
Il 30 novembre mattina si è avuta la lettura e la discussione dei documenti
elaborati. Il sottosegretario Aprea, facendo una lunga deviazione durante
il viaggio di trasferimento da Bari a Roma, ha fatto un'altra fugace apparizione,
quasi virtuale, di 4 minuti, e ha ringraziato tutti per l'impegno, ha
formulato li auguri per le prossime festività, ha delegato la dir. gen.
Moioli a dare le risposte alle 15 richieste che le associazioni da oltre
un anno rivolgono al Ministero e ha chiuso dando una grande notizia: un
facoltoso offerente di Verona ha effettuato una lauta elargizione affinché
i compagni dei bambini non udenti delle scuole di quella città potessero
imparare la Lis (Lingua italiana dei segni) per poter comunicare ed integrarsi
con loro. Non ha precisato, data la fretta, se la Lis sarebbe stata insegnata
anche ai compagni dei sordi 'oralisti', che sempre più frequentemente
le famiglie protesizzano in età precocissima o fanno 'impiantare' con
l'impianto cocleare, per cui non hanno più bisogno né di Lis né di interpreti
gestuali.
I lavori sono stati chiusi dal direttore generale per lo Studente, dr.ssa
Mariolina Moioli, che ha assicurato di avviare delle soluzioni amministrative
alle varie richieste delle associazioni, rimaste ancora senza alcuna risposta
da parte del livello politico. A documentazione della serietà dei lavori
si pubblica il documento relativo al gruppo di lavoro sui rapporti interistituzionali.
Al rientro a Roma, il dir gen Moioli ha fatto sapere di aver inviato per
la firma , secondo le richieste delle associazioni, due lettere, una di
convocazione di un incontro coi sindacati-scuola ed una di richiesta di
convocazione della Conferenza Stato-regioni-Città, nonché di stare preparando
una bozza di direttiva o 'raccomandazioni' sulle male e le buone prassi
di integrazione per migliorarne la qualità.
Questa la cronaca degli avvenimenti dell'anno, che, pur non essendo particolarmente
risolutivi dei gravi problemi attuali, mostrano come qualcosa, sia pur
lentamente si muove, se non altro a livello amministrativo.
Quale giudizio dare al termine di quest'anno? Seguiamo le vie gerarchiche.
Il ministro: di lei, può dirsi in materia di politiche per l'integrazione
scolastica, la definizione che il catechismo cattolico dà di Dio: "C'è,
ma non si vede". Infatti il ministro è presente con la firma in tutti
i decreti delegati attuativi della legge n. 53/03 di riforma della scuola,
nei quali è sempre presente un accenno alla salvezza dell'integrazione
scolastica secondo i principi fissati dalla legge-quadro n. 104/92; però
è assente a livello di politiche scolastiche sull'integrazione, non avendo
dato alcuna risposta ai numerosi quesiti urgenti sui rischi alla qualità
dell'integrazione, né ha mai convocato una conferenza dei servizi con
i direttori scolastici regionali che ormai sono i decisori, per il Ministero,
a livello regionale e dovrebbero avviare la stipula generalizzata degli
accordi di programma sull'integrazione scolastica, ancora realizzati solo
in pochissime regioni in modo totale, come l'Emilia-Romagna , il Veneto,
la Toscana , il Piemonte e la Liguria.
Il sottosegretario: di lei potrebbe dirsi il contrario del ministro:
" Si vede, ma non c'è". Infatti appare e scompare rapidissimamente negli
incontri in cui sono presenti le associazioni delle persone con disabilità
e dei loro familiari; ma non risponde e delega tutto al livello amministrativo.
Eppure il DPR n. 29/93 ha fissato con chiarezza due livelli nelle pubbliche
amministrazioni, quello politico, riservato ai Ministri ed ai Sottosegretari
e quello amministrativo riservato ai dirigenti generali, fra i quali non
può esservi scambio di funzioni, compiti ed azioni. Il fatto che il sottosegretario
abbia ricevuto espressamente la " delega" dal ministro circa la materia
dell'integrazione scolastica, fa gravare su di lei tutte le competenze
politiche in questo campo. Ma questa delega è stata esercitata solo in
piccola parte, rispetto alle ampie necessità del settore, che pur appare
come prioritario nella Direttiva ministeriale del 2003 sugli obiettivi
prioritari delle politiche scolastiche. E' stata forse la sensazione di
scarso impegno del livello politico, avvertito dalle associazioni, la
causa della loro scarsa partecipazione al seminario di Sorrento.
La segreteria del sottosegretario: bisogna darle pubblicamente
atto che, tutte le volte che sono stati segnalati casi gravi e urgenti
di mala integrazione, essa è intervenuta con successo, garantendo il diritto
allo
studio messo a rischio per alcuni alunni con disabilità. Però questi sono
interventi 'emergenziali', per i quali si ringrazia, ma non possono sostituire
scelte di linea politica generale di fondo.
Il livello dirigenziale: la direzione generale per lo studente,
pur avendo a sua disposizione appena 4 operatori, che però sono impegnati
a mezzadria con altri settori della Direzione, si è sforzata, durante
quest'anno, di fare il possibile per venire incontro alle richieste delle
associazioni e l'impegno profuso nella preparazione del seminario di Sorrento
e nell'iniziative successive stanno a dimostrarlo. Sarebbe stato necessario
che in questi 5 anni l'organico dell'ufficio per l'integrazione scolastica
degli alunni con
disabilità fosse stato incrementato, in modo da tenere contatti regolari
con i referenti provinciali per l'integrazione scolastica, che invece
sono stati riuniti a Sorrento per la prima volta.
Cosa prevedere per il prossimo anno? In vero , sino a fine marzo, col
ministro, che sarà impegnato per le elezioni da sindaco a Milano, oltre
che per le politiche, c'è poco o nulla da sperare. Sarebbe già tanto se
riuscisse a sottoscrivere le 'raccomandazioni' di cui sopra. Il sottosegretario
se si impegnasse a livello di politiche generali, come fa impegnare la
segreteria, potrebbe anche dare delle risposte operative ad
alcune delle più urgenti richieste delle associazioni, magari dandone
notizia ufficiale in un ultimo incontro dell'Osservatorio ministeriale,
fortemente richiesto dalle associazioni presenti a Sorrento.
La direzione generale per lo studente, dati i precedenti, è quella sulla
quale ritengo realisticamente si possa fidare per qualche piccola soluzione,
che sarebbe una grande cosa, rispetto all'immobilismo politico di questi
cinque anni. Per dopo il 9 aprile, non si possono fare previsioni. Però
una è sicura: a livello politico, peggio di come è andata in questo quinquennio
non potrà andare. Qualunque sarà il vincitore elettorale, questo è l'augurio
sincero che ci possiamo fare come impegnati nel miglioramento della qualità
dell'integrazione
scolastica.