www.tutori.it Torino, 20 dicembre 2003
Livelli essenziali di assistenza anno 2004: in Piemonte un buon accordo
Come si ricorderà la finanziaria 2003 (legge 289 del 27 dicembre
2002) all'art. 54 ha confermato con forza di legge il DPCM sui LEA del
29.11.2001
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In buona sostanza con tale atto sono state individuate diverse categorie di
cittadini (più deboli) e di relative patologie (croniche) ed è stata confermata
la contribuzione al pagamento delle prestazioni sanitarie loro rivolte fino ad
oggi a carico del Servizio sanitario nazionale.
Il nefasto decreto prende di mira soprattutto le fasce più deboli della
popolazione che necessitano di assistenza infermieristica, di prestazioni
terapeutiche, fisioterapiche e riabilitative al domicilio o presso strutture
diurne e residenziali, prevedendo una percentuale di contribuzione che va dal 30
al 60% per l'assistenza infermieristica domiciliare per gli anziani non
autosufficienti, malati oncologici, ecc., per le prestazioni riabilitative per
gli anziani malati cronici, malati di Alzheimer, malati psichiatrici,
handicappati intellettivi, che frequentano centri diurni o ricoverati in
strutture residenziali; ecc.
Per quanto riguarda l'applicazione dei Lea, nel 2003 la Regione Piemonte
aveva assunto a proprio carico (come già per il 2002) tutti i nuovi oneri
economici previsti dai L.E.A. E ciò grazie alle varie iniziative messe in
atto da tutti gli attori coinvolti: ricordiamo i ricorsi al Tar dei
Comuni contro i Lea, la posizione sostenuta dall'Anci e altresì dalla
Lega per le autonomie locali contro le contribuzioni derivanti dai Lea imposte
agli utenti e ai Comuni, le numerose firme raccolte a favore della petizione
popolare predisposta da uno specifico Comitato promotore (composto da A.V.O.,
S.E.A., U.T.I.M., C.P.D., D.I.A.P.S.I., C.S.A., A.I.M.A., Gruppi di Volontariato
Vincenziano, Società di S. Vincenzo De’ Paoli, oltre all'adesione del Forum per
il Volontariato, Forum per il Terzo Settore), le pressioni e le
manifestazioni di protesta (presidi, volantinaggi, …) organizzate dai vari
organismi, gli incontri avuti tra i gruppi di base e le forze politiche ad ogni
livello, ….
Per il 2004 la Regione Piemonte ha voluto ridiscutere la tematica soprattutto
per cercare di introdurre le percentuali di contribuzione previste dal Dpcm sui
Lea a carico degli utenti/Comuni. E' stato predisposto nuovamente un tavolo di
concertazione Regione-territorio, che ha coinvolto gli assessorati alla Sanità e
alle Politiche sociali, rappresentanze degli Enti locali, dei sindacati e delle
associazioni del volontariato e del privato sociale (tra cui il Comitato
promotore sui Lea).
Al termine dei lavori, non senza occasioni di scontro e alcune manifestazioni di
protesta contro le decisioni della Regione non favorevoli alla parte lesa dal
dpcm sui Lea, è stato firmato il 26 novembre 2003 un accordo, che si può
ritenere valido, sottoscritto da tutte le parti, anche dal Comitato per i Lea
ovvero dalle associazioni di rappresentanza e di difesa dei diritti dell'utenza.
In sostanza:
-
Sono previsti finanziamenti da parte della Regione Piemonte
per responsabilizzare le Asl all’incentivazione delle cure domiciliari affinché
diventino un diritto esigibile per i cittadini malati cronici non
autosufficienti;
Sono assicurate agli Enti Locali le risorse indispensabili per continuare a
garantire gli interventi domiciliari, i centri diurni assistenziali e le
strutture residenziali per gli handicappati in situazione di gravità, secondo la
definizione che è stata concordata. Sull'handicap è prevista la partecipazione
della Sanità fino al 70% del costo d’intervento (la percentuale proporzionata in
base alla gravità del soggetto assistito);
-
Sarà garantita agli interessati e ai loro famigliari la
facoltà di ricorrere presso la Commissione Regionale e/o di farsi rappresentare
nella commissione di valutazione (Uvh).
Occorre però verificare se la Regione si adopererà per:
-
vincolare le risorse delle Asl ai capitoli di spesa destinati
alle prestazioni socio sanitarie;
riconoscere un contributo economico (almeno 500 euro al mese) alle famiglie che
si rendono disponibili a farsi carico di un proprio congiunto affetto da
patologie croniche invalidanti e non autosufficienti al fine di sostenere
l’avvicinamento e/o il mantenimento a domicilio di queste persone, decisamente
più economico rispetto al ricovero in Rsa;
-
garantire che il costo della prestazione socio assistenziale,
come previsto dal dpcm sui Lea, sia imputato all’utente. I Comuni e le Asl sono
tenuti pertanto a dare piena attuazione all’art. 25 della legge 328/2000 e cioè
alle disposizioni già indicate nel decreto legislativo 109/1998, così come
modificato dal successivo decreto legislativo 130/2000.
I contenuti dell’accordo per l’applicazione dei Lea per quanto
riguarda l’handicap e gli anziani, verranno tradotti in un unico documento.
I malati psichiatrici restano ancora per tre anni in carico alla Regione e vista
la complessità della materia le associazioni hanno chiesto di proseguire il
confronto nel gruppo di lavoro regionale.
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