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FORUM

"GIUSTIZIA PER I MINORI"

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Ill.mo Signor PRESIDENTE della
CAMERA DEI DEPUTATI

Ai GRUPPI PARLAMENTARI
della CAMERA DEI DEPUTATI

A tutti gli Onorevoli DEPUTATI


Onorevoli DEPUTATI,
Il Forum nazionale "GIUSTIZIA PER I MINORI" si è costituito in Roma per iniziativa e con l'adesione di importanti Associazioni ed organismi quali Libera, Azione Cattolica Italiana, Antigone, Camere Penali Minorili, Coordinamento degli Operatori Penitenziari, Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza (CNCA), di operatori della giustizia minorile (magistrati, psicologi, assistenti sociali, educatori) e di esponenti del mondo della scienza, della cultura e delle Università.
Riunitosi per valutare l'accelerazione voluta dal Ministro della Giustizia CASTELLI per il dibattito sul disegno di legge n. 2517 A.C., recante riforma dell'ordinamento giudiziario minorile, il FORUM ha espresso forte preoccupazione e vivo allarme per il richiamo del provvedimento in aula per il prossimo 4 novembre, deprecando l'ipotesi della sua approvazione. Questa, infatti, si risolverebbe esclusivamente in una operazione di smontaggio di un sistema giudiziario minorile che invece abbisogna solo di miglioramento. Ad esso, peraltro, gran parte dei Paesi stranieri guarda con attenzione perché recepisce le Convenzioni e le direttive internazionali, in materia, garantendo effettivamente i diritti dei minori.
Il sistema alternativo proposto, invece, riduce fortemente queste garanzie in nome di una pericolosa ed incostituzionale privatizzazione dei diritti e dei rapporti familiari, posta dal Ministro CASTELLI come il motivo ed il principale obiettivo della riforma, che obiettivamente stride con la coscienza civile e con l'allarme anche di recente lanciato dall'UNICEF sui pericoli dei crescenti abusi intrafamiliari sui minori.
La proposta in campo, inoltre, omette di prendere in esame i veri punti che dovrebbero stare alla base di una riforma, cioè quelli connessi con l'innalzamento delle complessive garanzie processuali (di cui lo stesso Ministro ha parlato per giustificare la riforma), che si può realizzare solo mediante l'introduzione delle regole proprie di un "giusto processo minorile" fondato sull'effettività del contraddittorio e della difesa di tutti i soggetti interessati dal processo, compresi gli stessi minorenni. Una seria riforma del procedimento ispirata a questi principi consentirebbe di armonizzare la necessaria terzietà del giudice con l'altrettanto necessaria garanzia per i diritti dei soggetti deboli, cioè dei figli di età minore.


Una tale vera "riforma" avrebbe dovuto logicamente precedere quella ordinamentale, che costituisce invece l'oggetto esclusivo del ddl 2517 /A.C. in discussione alla Camera. Anche sotto tale profilo, dunque, tale proposta è incompleta e pericolosa, potendo persino dimostrarsi inutile ed incoerente rispetto ai principi sostanziali e processuali che venissero separatamente ed in seguito approvati.
Per questi ragionevoli motivi il FORUM rivolge un accorato appello al sig. Presidente della Camera ed a tutti gli Onorevoli DEPUTATI affinché:
in via principale, si voglia soprassedere dall'approvare le modifiche ordinamentali contenute nell'A.C. 2517 in attesa di discutere e di approvare la prioritaria riforma sui principi e sulla disciplina del "giusto processo minorile", sollecitando a tal fine il Governo perché presenti la relativa proposta ed attribuendole una corsia celere anche per l'eventuale sua riunione all'A.C. 2517, al fine di adeguare a quei principi la riforma dell'ordinamento e non viceversa;
comunque, nell'ipotesi subordinata di passaggio all'approvazione del testo, siano apportati i seguenti assolutamente imprescindibili emendamenti, senza dei quali ci si assumerebbe la responsabilità di lasciare bambini ed adolescenti in condizioni di ridotta o annullata tutela:
prevedere l'esclusività delle funzioni giudicanti e requirenti in materia di minori e di famiglia in capo ai magistrati addetti alla sezione ed ai corrispondenti uffici di procura;
prevedere l'inserimento organico della componente onoraria anche nel collegio civile;
prevedere l'istituzione della sezione specializzata in tutti i tribunali civili, evitandosi l'odiosa e probabilmente incostituzionale discriminazione dei cittadini residenti nei circondari esclusi, il cui paritario accesso alla giustizia nelle materie ad esse affidate non sarebbe affatto soddisfatto dalla cosiddetta "giustizia itinerante";
prevedere l'aumento dell'organico dei magistrati e del personale di cancelleria in numero adeguato e con destinazione vincolata alle esigenze delle sezioni.
Il FORUM vivamente confida nella sensibilità dell'onorevole Presidente e dei Signori Parlamentari affinché in materie tanto delicate che coinvolgono diritti fondamentali di soggetti deboli, al di là delle legittime appartenenze di partito e di schieramento, non si disperda un patrimonio di acquisizioni, esperienze e professionalità che sono oggetto di studio e di ispirazione in molte parti del mondo, e, soprattutto, l'Italia non retroceda al livello dei Paesi contestati dal consesso internazionale perché non rispettano elementari e fondamentali principi di civiltà giuridica e di solidarietà verso i soggetti più deboli.

Roma, 31 ottobre 2003.

Per il Coordinamento
Avv. Federico PALOMBA