Data di pubblicazione: 16/02/2024
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Il nuovo accordo sul contratto nazionale dei lavoratori delle cooperative sociali

La storia dello sviluppo nel mercato privato della cooperazione sociale vanta tuttavia a oggi pochi successi e tanti fallimenti nel tentativo di entrare nel settore dei servizi sanitari e sociosanitari territoriali. Soprattutto quando si tratta di approcciare mercati diversi da quello pubblico tenendo fede al mandato del perseguimento dell’interesse pubblico che qualifica normativamente la cooperazione sociale, sono necessari investimenti di medio lungo periodo, strutturazione di sistemi organizzativi e allenamento di pensiero e capacità strategiche che pur se esistono non sono diffuse. Decenni di politiche di esternalizzazione mosse dall’esigenza di ridurre i costi hanno pesantemente impoverito molte cooperative che possono essere qualificate più come erogatori di manodopera che come imprese capaci di proporre innovazione e dotate di un management in grado di sviluppare servizi in nuovi mercati. Se nel mondo ideale dunque una scarica elettrica potrebbe essere anche salutare per dare una mossa a chi è rimasto troppo fermo, sul piano della realtà il pericolo è che la scossa sia per molti fatale. Una prospettiva che si delinea in modo piuttosto concreto in questo scenario è che molte cooperative e anche diverse reti di rappresentanza regionale saranno costrette a aprire partite negoziali con i sindacati per accedere alla gradualità prevista all’art. 77 nell’applicazione del nuovo contratto, oppure a dichiarare piani di crisi, con i potenziali rischi di non poter partecipare a pubblici appalti, non poter chiedere sovvenzioni comunitarie o perdere eventuali benefici contributivi e normativi. Il futuro dirà chi ha avuto ragione, ma forse sarebbe stato meglio, invece chiudere velocemente un accordo tra organismi di rappresentanze delle cooperative e dei lavoratori, coinvolgere da subito anche la parte pubblica in modo da valutare insieme clausole, tempi e condizioni di applicazione di un meritato nuovo contratto e aprire una discussione più ampia sulla portata avuta dalle politiche degli ultimi venti anni e sulla urgenza di riformare in modo complessivo e profondo il sistema. Per fare questo ovviamente serve una visione politica lungimirante e non solo mossa dalla soluzione di problemi contingenti, e anche di questo prima o poi in un’epoca di dismissione del welfare pubblico e di frammentazione delle arene negoziali sarà importante parlare. Approfondisci in welforum

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