Data di pubblicazione: 30/03/2024
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L’espansione del privato in sanità: il caso italiano nel contesto globale

I Policy Highlights di Politiche Sociali/Social Policies. Il presente articolo sintetizza alcuni degli esiti del lavoro scritto da Marco Geddes da Filicaia e Chiara Giorgi pubblicato sul numero 3/2022 diPolitiche Sociali/Social Policies, rivista edita dal Mulino e promossa dalla rete ESPAnet-Italia. Per maggiori dettagli e citazioni: M. Geddes da Filicaia e C. Giorgi, L’espansione del privato in sanità: il caso italiano nel contesto globale, , in «Politiche Sociali/Social Policies», 3/2023, pp. 425-444.

 

Nella sanità pubblica italiana è in corso un’accelerazione di processi di privatizzazione che da tempo stanno minando i principi costitutivi del Servizio sanitario nazionale (SSN), mettendone a repentaglio attività e tenuta. Nato dai conflitti degli anni Sessanta e Settanta, il SSN ha segnato il momento di maggiore qualificazione democratica del welfare italiano ed e` stato improntato da universalità di copertura, equità di accesso e uguaglianza di trattamento, globalità dell’intervento sanitario, uniformità territoriale, partecipazione democratica, finanziamento tramite la fiscalità generale progressiva.

A partire dagli ultimi due decenni del secolo scorso si è registrata un’inversione di rotta nella cornice di nuove politiche di stampo neoliberale, dirette ad allargare gli spazi del mercato in ambiti tradizionalmente regolati dallo Stato, a ridimensionare i servizi di welfare, a introdurre l’outsourcing dei servizi pubblici e logiche competitive anche in ambito sociale. In molte realtà occidentali, dopo un rilevante aumento della spesa sociale in rapporto al PIL, le preoccupazioni sulle risorse economiche necessarie a sostenere il modello di espansione del welfare state hanno condotto a un ridimensionamento o a una ricalibratura di quest’ultimo. I cambiamenti introdotti hanno riguardato soprattutto la definizione di limiti alla domanda di servizi pubblici e l’introduzione di soggetti privati in queste attività.

Negli ultimi decenni si è andata rafforzando la convinzione che la salute sia un bene soggetto – almeno in parte – ai criteri di mercato e che in una società “libera” pubblico e privato debbano collocarsi sullo stesso piano e agire secondo logiche competitive. Una convinzione, questa, tradotta in più narrazioni, ma ben lontana dalla definizione costituzionale del diritto alla salute. Secondo, infatti, quanto disposto dalla Costituzione, la Repubblica «tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti» (art. 32). Rendere esigibile il diritto alla salute, come diritto sociale e di libertà, diritto umano fondamentale, significa allora garantirne l’universalità e l’effettività tramite lo strumento a ciò preposto: il Servizio Sanitario Nazionale.

La nostra tesi è quindi che occorra rilegittimare l’idea della sanità pubblica e la priorità del diritto alla salute «sopra tutto», con un rilancio e potenziamento del servizio sanitario pubblico, universalmente garantito, senza alcuna discriminazione di accesso, finanziato attraverso la fiscalità generale progressiva, volto a intervenire sui fattori che incidono sulla salute individuale e collettiva. In un orizzonte di questo tipo lo spazio per iniziative sanitarie private e non profit può trovarsi in attività integrative, che arricchiscano anziché sostituirsi ai servizi pubblici nel quadro di una regia e programmazione pubblica delle politiche per la salute. Il presupposto è che le politiche di welfare siano caratterizzate da «diritti e servizi sociali che si convertono in doveri dello Stato e in obblighi di soggetti economici privati» finalizzati alla garanzia dei diritti fondamentali e delle condizioni per il loro esercizio (Rodotà, Solidarietà. Un’utopia necessaria, Roma-Bari, Laterza, 2014, 74). Viceversa, la rinuncia all’uso di un servizio sanitario pubblico avrebbe conseguenze irreversibili, compreso l’aggravamento delle odierne diseguaglianze.

Vedi anche

Come va la salute? 45 anni di Servizio Sanitario Nazionale: costi e performance 

Rapporto Osservasalute 2022. Assistenza e salute nelle regioni italiane

Politica e salute: ieri, oggi, domani 

La salute come diritto universale. Scaduto?

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