(indice Voce sul sociale)
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Lì, 15 ottobre 2002
- Sindaci e Assessori servizi sociali Comuni Vallesina
Oggetto: Sul dibattito riguardante la gestione associata dei
servizi sociali
Questa associazione non può non esprimere una forte preoccupazione
in merito al dibattito riguardante la gestione dei servizi sociali nel territorio
della Vallesina. Lo scorso agosto nel sottoporre alla nuova amministrazione
del Comune di Jesi proposte e richieste riguardanti interventi e servizi rivolti
alle fasce più deboli della popolazione in premessa affermavamo "Con l'avvio
del Piano sociale regionale, la nuova amministrazione inizia, di fatto il proprio
lavoro, avendo come riferimento - per quanto riguarda gli interventi di assistenza
sociale - non solo il territorio del proprio comune ma quello dell'intero ambito
nella sua qualità di Comune capofila. In attesa delle indicazioni regionali
riteniamo necessario che si preveda l'avvio a livello di ambito di gestioni
associate dei servizi (in analogia con quanto avviene con i servizi domiciliari
e diurni per l'handicap), definendo lo strumento gestionale più appropriato.
Ci auguriamo pertanto - in questo confidiamo che la regione Marche offra chiarezza
di indicazioni - che l'ambito territoriale possa diventare il luogo di effettivo
governo di tutti i servizi a titolarità comunale secondo la logica: un territorio,
un governo".
Ci preme ricordare che l'attuale gestione associata dei servizi per l'handicap
ci ha visti, insieme all'associazione "Il Mosaico", forti sostenitori di una
gestione che riguardasse tutto il territorio della Vallesina. Ricordiamo che
il servizio associato "handicap" ha preso avvio nel 1987, gestito dall'Associazione
Intercomunale Aesina, con lo scioglimento della stessa, dal 1º gennaio
'93 il Comune di Maiolati S., ha assunto la funzione di capofila fino a che
nel 1995, pur con molte difficoltà, il servizio ha visto Jesi assumere il ruolo
di capofila della gestione associata. Una gestione associata che ha permesso
di poter realizzare servizi (vedi centri diurni) che potessero avere come riferimento
un territorio e non semplicemente un comune. Ciò diventa essenziale se si vuole
dotare il nostro territorio sia di servizi diurni e residenziali impensabili
avendo come riferimento territori comunali, sia di un governo omogeneo degli
interventi di assistenza sociale.
Riteniamo pertanto che la giusta scelta da parte dei sindaci della costituzione
dell'Ambito territoriale coincidente con il territorio della Asl, abbia il suo
naturale compimento con la trasformazione in Ambito gestionale, nelle modalità
che si riterranno più opportune. Ci auguriamo pertanto che le discussioni di
questi giorni si trasformino in meditati percorsi volti a realizzare lo strumento
più idoneo per arrivare ad un unico governo dei servizi. Di questo hanno bisogno
le persone che necessitano di interventi e servizi sociali. Questa è la responsabilità
che tutti i Comuni devono sentire. Intanto, in attesa della gestione associata,
sarebbe opportuno che proprio in ragione dell'appartenenza ad un unico ambito
territoriale i Comuni vadano ad una regolamentazione unitaria di tutti quegli
interventi e servizi che sono attualmente erogati individualmente (ad esempio:
l'assistenza economica, domiciliare, servizi per l'handicap, affidamento familiare,
ecc….).
Gruppo Solidarietà
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