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Lì 7 maggio 2002


Presidente Giunta regionale
Assessore alla sanità
Direttore Agenzia sanitaria regionale
E p. c. - Capigruppo Consiglio Regionale

Si allegano le osservazioni al Progetto Obiettivo Riabilitazione della Regione Marche rispetto al quale si esprime un parere estremamente negativo nella parte relativa al fabbisogno. Ci si augura pertanto che su questo versante vengano apportate sostanziali modifiche, rispettando le indicazioni della normativa nazionale, che prevede per la funzione riabilitazione lungodegenza la realizzazione di 1 posto letto ogni 1000 abitanti.
Distinti saluti

Gruppo solidarietà

Osservazioni al Progetto Obiettivo della Regione Marche "Organizzazione e sviluppo della Riabilitazione nelle Marche" (20-2-2002).

Nella fase, di un complesso riordino sanitario, la predisposizione di un documento come quello in oggetto, nella parte riferita al fabbisogno, non può non preoccupare, rispetto al quadro più generale di riordino. Se, in un documento ufficiale della Regione, si offrono quelle previsioni, le prospettive per il futuro non paiono incoraggianti. Non entriamo negli aspetti più tecnici per i quali associazioni di volontariato come la nostra non hanno competenza. Mettiamo invece la nostra attenzione sui percorsi previsti per tutte le persone che nelle diverse fasi della malattia necessitano di interventi di riabilitazione. In questa prospettiva la previsione di p.l. appare inaccettabile.

Un primo aspetto da notare è che in nessuna parte del documento compare alcun riferimento alle indicazioni nazionali riguardanti il sistema ospedaliero di riabilitazione e lungodegenza. Ricordiamo che la legge 405/01, di conversione del decreto legge 347/01, ha stabilito la riduzione di 0,5 posti letto per acuti per mille abitanti, ma ha confermato la previsione di 1 posto letto riservato alla riabilitazione e lungodegenza. Forse citando quelle indicazioni non si potevano dare i numeri che il documento offre.

Dunque secondo la normativa nazionale nella nostra regione dovrebbero realizzarsi circa 1440 posti letto per questa funzione. Se si accoglie l'indicazione di destinare alle due funzioni il 50% dei p.l. complessivi, si dovrebbero realizzare per ogni funzione circa 720 posti letto. Ma anche al di la del fabbisogno previsto dalla normativa non si riesce a capire come si possano pensare adeguati 200 p.l., neanche 0,15 p.l. per mille abitanti (dei quali circa il 10% da utilizzare in regime diurno) di riabilitazione ospedaliera quando questi stessi sono quelli attualmente presenti e se ne sperimenta quotidianamente la grande carenza. Non appare inoltre chiaro se i 238 p.l. extraospedalieri previsti in aggiunta ai 200 ospedalieri debbano essere ricondotti alla somma di quelli attualmente classificati (intensivi + estensivi). Se così fosse rispetto all'attuale offerta complessiva dovrebbero ridursi circa 300 p.l.. Ancora più paradossale in questo senso diverrebbero le indicazioni del Progetto Obiettivo quando si afferma, in riferimento al sistema residenziale extraospedaliero (p. 13), "in tema di riabilitazione ciò può servire a favorire il superamento delle lamentate discontinuità assistenziali, talora tragiche nonostante la competenza e la vocazione di alcuni operatori; si aggiunga che l'accorciamento dei tempi di degenza, indotto dal sistema di remunerazione dei ricoveri ospedalieri, favorisce il vuoto riabilitativo che spesso segue a una dimissione quasi mai "protetta".

Non si capisce inoltre perché al capitolo 6, "La riabilitazione nell'assistenza ospedaliera", si metta insieme la funzione ospedaliera con quella extraospedaliera; così come non pare corretto indicare una previsione di p.l. dello 0,30 per mille di riabilitazione intensiva in un capitolo che riguarda l'assistenza ospedaliera (considerando che dei 438 posti 238 sono extraospedalieri). In ogni caso il dato che emerge dal P.O. è quello addirittura di un ridimensionamento delle previsioni del PSR che prevedeva nel triennio 1998-2001 la realizzazione di 937 p.l. (0,65 per 1000 abitanti), contro i 1440 (1 per mille) della programmazione nazionale. Ma ciò che appare più strano è che a fronte della necessità di ridurre circa 1400 posti letto per acuti, per rispettare le indicazioni dei 4 p.l. per 1000 abitanti e andare finalmente ad una riconversione dei p.l. a favore dei carenti p.l. di riabilitazione e lungodegenza si programma una riduzione di questi ultimi abbassando addirittura le già insufficienti previsioni del PSR.

Anche riguardo il fabbisogno di posti letto di lungodegenza, pur, in questo caso, elevando la percentuale rispetto alle indicazioni del Piano (585 p.l. contro i 431), la stima dello 0,40 p.l. per mille abitanti rimane sottostimata rispetto alle indicazioni nazionali.