(indice Voce sul sociale)
Gruppo Solidarietà, Via S. D'acquisto 7, 60030 Moie di
Maiolati (AN), Tel. e fax 0731.703327. grusol@grusol.it
Lì 7 maggio 2002
Presidente Giunta regionale
Assessore alla sanità
Direttore Agenzia sanitaria regionale
E p. c. - Capigruppo Consiglio Regionale
Si allegano le osservazioni al Progetto Obiettivo Riabilitazione
della Regione Marche rispetto al quale si esprime un parere estremamente negativo
nella parte relativa al fabbisogno. Ci si augura pertanto che su questo versante
vengano apportate sostanziali modifiche, rispettando le indicazioni della normativa
nazionale, che prevede per la funzione riabilitazione lungodegenza la realizzazione
di 1 posto letto ogni 1000 abitanti.
Distinti saluti
Gruppo solidarietà
Osservazioni al Progetto Obiettivo della Regione Marche "Organizzazione
e sviluppo della Riabilitazione nelle Marche" (20-2-2002).
Nella fase, di un complesso riordino sanitario, la predisposizione di un documento
come quello in oggetto, nella parte riferita al fabbisogno, non può non preoccupare,
rispetto al quadro più generale di riordino. Se, in un documento ufficiale della
Regione, si offrono quelle previsioni, le prospettive per il futuro non paiono
incoraggianti. Non entriamo negli aspetti più tecnici per i quali associazioni
di volontariato come la nostra non hanno competenza. Mettiamo invece la nostra
attenzione sui percorsi previsti per tutte le persone che nelle diverse fasi
della malattia necessitano di interventi di riabilitazione. In questa prospettiva
la previsione di p.l. appare inaccettabile.
Un primo aspetto da notare è che in nessuna parte del documento compare alcun
riferimento alle indicazioni nazionali riguardanti il sistema ospedaliero di
riabilitazione e lungodegenza. Ricordiamo che la legge 405/01, di conversione
del decreto legge 347/01, ha stabilito la riduzione di 0,5 posti letto per acuti
per mille abitanti, ma ha confermato la previsione di 1 posto letto riservato
alla riabilitazione e lungodegenza. Forse citando quelle indicazioni non si
potevano dare i numeri che il documento offre.
Dunque secondo la normativa nazionale nella nostra regione dovrebbero realizzarsi
circa 1440 posti letto per questa funzione. Se si accoglie l'indicazione di
destinare alle due funzioni il 50% dei p.l. complessivi, si dovrebbero realizzare
per ogni funzione circa 720 posti letto. Ma anche al di la del fabbisogno previsto
dalla normativa non si riesce a capire come si possano pensare adeguati 200
p.l., neanche 0,15 p.l. per mille abitanti (dei quali circa il 10% da utilizzare
in regime diurno) di riabilitazione ospedaliera quando questi stessi sono quelli
attualmente presenti e se ne sperimenta quotidianamente la grande carenza. Non
appare inoltre chiaro se i 238 p.l. extraospedalieri previsti in aggiunta ai
200 ospedalieri debbano essere ricondotti alla somma di quelli attualmente classificati
(intensivi + estensivi). Se così fosse rispetto all'attuale offerta complessiva
dovrebbero ridursi circa 300 p.l.. Ancora più paradossale in questo senso diverrebbero
le indicazioni del Progetto Obiettivo quando si afferma, in riferimento al sistema
residenziale extraospedaliero (p. 13), "in tema di riabilitazione ciò può servire
a favorire il superamento delle lamentate discontinuità assistenziali, talora
tragiche nonostante la competenza e la vocazione di alcuni operatori; si aggiunga
che l'accorciamento dei tempi di degenza, indotto dal sistema di remunerazione
dei ricoveri ospedalieri, favorisce il vuoto riabilitativo che spesso segue
a una dimissione quasi mai "protetta".
Non si capisce inoltre perché al capitolo 6, "La riabilitazione nell'assistenza
ospedaliera", si metta insieme la funzione ospedaliera con quella extraospedaliera;
così come non pare corretto indicare una previsione di p.l. dello 0,30 per mille
di riabilitazione intensiva in un capitolo che riguarda l'assistenza ospedaliera
(considerando che dei 438 posti 238 sono extraospedalieri). In ogni caso il
dato che emerge dal P.O. è quello addirittura di un ridimensionamento delle
previsioni del PSR che prevedeva nel triennio 1998-2001 la realizzazione di
937 p.l. (0,65 per 1000 abitanti), contro i 1440 (1 per mille) della programmazione
nazionale. Ma ciò che appare più strano è che a fronte della necessità di ridurre
circa 1400 posti letto per acuti, per rispettare le indicazioni dei 4 p.l. per
1000 abitanti e andare finalmente ad una riconversione dei p.l. a favore dei
carenti p.l. di riabilitazione e lungodegenza si programma una riduzione di
questi ultimi abbassando addirittura le già insufficienti previsioni del PSR.
Anche riguardo il fabbisogno di posti letto di lungodegenza, pur, in questo
caso, elevando la percentuale rispetto alle indicazioni del Piano (585 p.l.
contro i 431), la stima dello 0,40 p.l. per mille abitanti rimane sottostimata
rispetto alle indicazioni nazionali.
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