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(indice Voce sul sociale) - Presidente Giunta regionale Oggetto: DGR 1414. Determinazione ambiti territoriali in cui si riscontrano carenze di strutture sanitarie e socio sanitarie o di capacità produttive delle stesse. In riferimento all'oggetto si inviano le seguenti osservazioni: Già in occasione della predisposizione del PSR avevamo ritenuto che la previsione dei posti letto di RSA (nelle prime stesure il dato era addirittura poco superiore ai 600 p.l.) fosse largamente insufficiente a coprire i bisogni di residenzialità di anziani malati non autosufficienti non curabili a domicilio. La previsione contenuta nella delibera in oggetto stima un fabbisogno che tutti sappiamo largamente insufficiente che non copre neanche i bisogni delle persone malate e non autosufficienti oggi già presenti (impropiamente) nelle Case di riposo (l. r. 43/88, art. 41, comma 1 lett. e), stimabili in circa 2500 persone. Il Progetto Obiettivo Anziani (POA) stimava la necessità di posti letto in RSA pari al 2% della popolazione ultrasessantacinquenne. Considerando che tale popolazione nella nostra regione è di circa 300.000 persone si determinerebbe la necessità di circa 6.000 posti. La previsione della delibera in oggetto si assesta intorno allo 0,5% (che peraltro somma RSA e NAR). Non vogliamo entrare nel tema riguardante la riconversione della spesa; ma è evidente che non è possibile comprimere i bisogni sulla base delle risorse economiche; una compressione che naturalmente riguarda i settori deboli e non quelli forti (vedi posti letto ospedalieri). Affermare, come la delibera in oggetto, che 1597 posti letto di residenze sanitarie sono il fabbisogno di RSA nell'intero territorio regionale significa affermare una cosa, che sappiamo, non vera. A questo va aggiunto che molte delle attuali RSA non funzionano come RSA (gestione di malati non autosufficienti stabilizzati) ma come RST, RSR, lungodegenze, ecc…, prevedendo comunque una permanenza a termine e dirottando i malati verso strutture assistenziali. Si ribadisce pertanto la proposta di andare ad una identificazione delle strutture, impedendo alle AUSL subdoli cambi di destinazione delle stesse. Chiediamo quindi di rivedere la previsione di tali posti con almeno il raddoppio dei posti letto previsti. Riguardo le strutture semiresidenziali riteniamo importante almeno che venga prevista la creazione di un Centro Diurno rivolto a soggetti con malattia di Alzheimer o altre demenze per ogni Azienda sanitaria. Si segnala infine la necessità di attivare i posti di riabilitazione e lungodegenza almeno secondo le indicazioni del Piano (0,65 per 1000 abitanti) standard già al di sotto dell'1 per mille previsto dalla legislazione vigente. Si chiede inoltre di verificare, a circa due anni dall'approvazione del Piano, il numero dei p.l. attivati dalle AUSL. E' evidente che l'insufficiente presenza di tali posti continua a determinare il, più volte denunciato, improprio utilizzo delle RSA. Certi che vorrete tenere in debita considerazione quanto sopra, dettato dall'unica prospettiva della tutela delle fasce più deboli della popolazione si coglie l'occasione per inviare cordiali saluti Per Coordinamento Fabio Ragaini |