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(indice Voce sul sociale)

- Ai membri del Collegio di Vigilanza*



Oggetto: Accordo di programma per l'integrazione sociale e lavorativa dei soggetti in situazione di handicap stipulato a Jesi in data 15 maggio 1998.


e p.c. - Difensore civico, Comune di Jesi
- Presidente e componenti II Commissione Consiliare
- Segretario Generale Comune di Jesi
- Assessore Servizi sociali Regione Marche
- Dirigente Servizi sociali Regione Marche


Jesi, 22 maggio 2000



In riferimento all'oggetto visti gli art. 9 e 10 dell'Accordo di programma (A.P.) in vigore fino al 31.12.2000 si prega di voler verificare l'applicazione del contenuto dei seguenti articoli e di volerne dare comunicazione anche si sensi della legge 241/9990 alle scriventi associazioni.


- Art. 2, A.P. "Ruolo e competenze istituzionali", verifica di come si è sostanziato l'intervento della AUSL 5 riferito agli "interventi sociali a rilievo sanitario organicamente presenti in alcune attività e servizi (..) e più precisamente nei centri socio educativi riabilitativi diurni (..)";
- Art. 4, A.P, "Attività e servizi", verifica di come si è sostanziata "l'assistenza psicoeducativa riabilitativa" avente come riferimento normativo la del. reg. 105/96; verifica altresì quanto dei flussi finanziari di cui all'allegato 1 dell'A.P., relativamente alle prestazioni in ADI fanno riferimento agli interventi previsti dalla del. reg. 105/96 nei servizi rivolti a persone in situazione di handicap;
- Art. 12, A.P. "Programmazione" in particolare in riferimento alla costituzione di un "sistema informativo gestito unitariamente …".
- Art. 3, Allegato 2, A.P. "Articolazione dei servizi", in riferimento alla emanazione entro 4 mesi (15.9.1998) a cura del Comitato tecnico (art. 6) delle modalità di funzionamento di ogni singolo servizio.
- Art. 4, All. 2, "Organizzazione del servizio", in riferimento alla attuazione da parte del Comitato di Coordinamento (art. 5) delle "linee di intervento e del coordinamento unitario" del servizio.
- Art. 5, All. 2, "Comitato di Coordinamento", verifica del funzionamento di tale Coordinamento.
In particolare: a) quante volte risulta essere stato convocato e quante volte si è riunito; b) in quale modo ha assicurato "l'organizzazione istituzionale e programmatica"; come ha curato "la definizione delle linee guida e degli indirizzi strategici in ordine alla programmazione annuale e pluriennale sulla base dei progetti elaborati e trasmessi dal Comitato tecnico"; come è stata esplicitata attraverso lo strumento del budget "la programmazione generale ed il conseguente piano di attività".
- Art. 6, All. 2, "Comitato tecnico", verifica del reale operatività del Comitato. In particolare: a) quante volte risulta essere stato convocato e quante volte si è riunito; b) in quale modo ha operato per la realizzazione delle funzioni assegnate e specificatamente ai punti da 1 a 8.
Risulta del tutto evidente se, come pare, i Comitati di cui all'articolo 5 e 6 non sono stati resi operativi o non hanno funzionato secondo le funzioni assegnate, di fatto l'Accordo di programma risulta essere un documento del tutto inutile.
- Art. 10, All. 2, "Strumenti operativi e informativi", in riferimento: a) alla relazione da parte del Responsabile del distretto "contenente la rilevazione dei bisogni dell'utenza disabile del distretto di riferimento, b) alla relazione da parte del Comitato tecnico di "una relazione di fine esercizio contenente sintetiche valutazioni in ordine: all'andamento del rapporto domanda-offerta; al livello di attuazione dei contenuti programmatici" fino a "rete dei servizi".
- Art. 12, All. 2, "Contribuzione a carico delle famiglie", per verificare se nella richiesta di contribuzione a carico degli utenti si è tenuto conto dei "pareri espressi dal Ministero dell'Interno e dalla Presidenza del consiglio dei Ministri" in data dicembre 1993.
- Art. 13, All. 2, "Verifiche e controllo del servizio", per verificare come tale funzione sia stata svolta dal Comitato di Coordinamento (art. 5).

Ci si augura che dalla verifica risulteranno fugati tutti i dubbi relativamente alla applicazione degli articoli sopra indicati, anche per evitare di giungere alla conclusione che ancora una volta quando le regole, seppur scritte, riguardano cittadini con scarsa capacità di far valere i propri diritti esse sono considerate comunque optionali.
Nel ribadire la richiesta di urgente riscontro, si inviano distinti saluti


Gruppo Solidarietà - Il Mosaico - Anffas



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* Si riportano, sperando di fare cosa gradita, i contenuti degli articoli.
Art. 9, Collegio di vigilanza. E' costituito il collegio di vigilanza sull'esecuzione del presente Accordo di programma composto dal sindaco del comune di Jesi, o suo delegato, che lo presiede, dai presidente delle province di Ancona e Macerata, o loro delegati, dal Direttore Generale dell'AUSL 5 di Jesi, o suo delegato, dal Presidente del Distretto scolastico di Jesi.

Art. 10, Attribuzioni del Collegio di vigilanza. Al collegio di vigilanza sono conferiti i più ampi poteri di controllo sullo stato di attuazione dell'accordo, nonché poteri sostitutivi nei confronti di parti inadempienti, previa diffida scritta, consistenti nell'adottare i provvedimenti cui la parte inadempiente si è obbligata, quando questi siano sottratti a valutazioni discrezionali e siano individuati come atti dovuti, nell'ordinare i pagamenti il cui ammontare e il cui stanziamento in bilancio sono espressamente individuati nel contenuto dell'accordo.