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Gruppo Solidarietà, Via S. D’acquisto 7, 60030
Moie di Maiolati (AN), Tel. e fax 0731.703327. grusol@grusol.it 4 ottobre 2004 - Presidente e componenti Conferenza dei sindaci ASL 5 - Direttore Zona sanitaria 5 Oggetto: Apertura comunità Morro D’alba e Centro Diurno Alzheimer. Residenzialità per anziani non autosufficienti. Comunità Morro D’alba Si sollecita nuovamente - confermando quanto già indicato nella nostra nota dello scorso 18 luglio - una risposta riguardo i tempi di apertura della comunità per persone disabili di Morro D’Alba. La mancata risposta circa i tempi di apertura determinerà l’avvio delle forme di protesta come indicato nella lettera sopra indicata. Contestualmente chiediamo nuovamente ai Comuni e alla Zona di definire le modalità di completamento dell’offerta residenziale (vedi CRT di Jesi che negli intendimenti della amministrazione comunale doveva essere operativo entro giugno 2005) che anch’essa non può subire ulteriori ritardi. Ribadiamo che l’apertura della comunità di Morro D’Alba non è un punto di arrivo è solo un piccolissimo punto di partenza rispetto alle necessità del territorio. Sempre riguardo i servizi per l’handicap si sollecita nuovamente l’avvio del Tavolo tecnico al fine di rinnovare l’accordo di programma, così come la necessità di un Regolamento operativo applicativo dell’Accordo di programma sull’integrazione lavorativa. Centro Diurno per malati d’Alzheimer Anche per il Centro diurno per malati d’Alzheimer, vedi comunicato stampa dell’amministrazione comunale del 28 luglio, chiediamo di conoscere i tempi di attivazione e le modalità di funzionamento in particolare apertura, tipologia di personale, costo retta (facciamo presente che si tratta di soggetti malati con competenza finanziaria della sanità) Quanto infine alla residenzialità riguardante gli anziani non autosufficienti ribadiamo quanto già affermato nella nostra lettera del 18 luglio “l’attivazione dei posti letto di lungodegenza non può considerarsi in alternativa a quelli delle RSA. Ribadiamo pertanto che l’attuale previsione regionale di posti di RSA, largamente sottostimata, non ha ragione di essere ridotta. Questi ultimi, quelli attivati e da attivarsi, devono soltanto tornare alla funzione assegnata dalla normativa vigente. Per fare questo è evidente che non possono continuare ad esercitare impropriamente una funzione lungodegenziale e dunque deve essere fortemente modificato il loro modello organizzativo. Importante potrebbe essere ad esempio ipotizzare la riorganizzazione di un modulo per la gestione delle demenze. Ma il dato rilevabile all’interno delle strutture assistenziali (che andrebbe ulteriormente differenziato secondo le diverse tipologie), non deve farci dimenticare il bisogno dei nuclei familiari che si fanno carico di gravi situazioni di non autosufficienza e su queste andare ad una programmazione che investa anche la risposta domiciliare e diurna (così come diventa del tutto indispensabile provvedere a politiche abitative che tengano conto dei bisogni di queste persone). Ci pare - se non è già esistente - che questi ed altri aspetti possano venire affrontati da un apposito Gruppo Tecnico con compiti di programmazione complessiva in area anziani. In particolare sollecitiamo nuovamente sullo specifico dei servizi domiciliari la verifica sullo stato dei servizi domiciliari, ribadiamo la richiesta di attivazione del servizio di riabilitazione all’interno della prestazioni in ADI (oggi erogato solo in convenzione ex art. 26) e di quello di igiene alla persona”. Cordiali saluti Gruppo Solidarietà
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