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Ass. Libera Mente
Ass. Paraplegici Marche
Centro H
Gruppo Solidarietà
Tribunale della salute Ancona
Uildm Ancona

Ancona, 4 novembre 2004

All’Assessore ai servizi sociali Regione Marche
All’assessore alla sanità Regione Marche


Oggetto: Problematiche riguardanti interventi regionali in materia di disabilità

Centri socio educativi diurni. Si chiede di vigilare affinché vengano rispettate le indicazioni contenute nella delibera 129/2004 riguardante i criteri applicativi della legge 18 per gli anni 2004-05; in particolare si chiede di verificare le indicazioni riguardanti tempi di apertura (giornaliera, settimanale e annuale) delle strutture e di sollecitare i Comuni al rispetto delle stesse. Riteniamo opportuno che venga comunicato ai Comuni che il mancato rispetto delle indicazioni determinerà la revoca del contributo regionale.

Funzionamento delle Unita multidisciplinari. Ribadiamo l’urgenza di un chiarimento in merito al funzionamento delle UM. Non possiamo che riportare quanto già espresso in una nota dello scorso aprile “Nel constatare che, di fatto, le indicazioni normative regionali sulle UM sono disattese da tutte le zone sanitarie; che gli operatori lavorano in una situazione di grande precarietà e incertezza che si traduce in una estrema difficoltà a realizzare la presa in carico con conseguenti disagi da parte degli utenti, si intende segnalare la grande situazione di confusione quando gli utenti sono seguiti per l’intervento riabilitativo dalle strutture private accreditate (gli ex. art. 26). Si viene a creare una situazione di grande incertezza e disorientamento da parte delle famiglie, che sperimentano spesso un palleggiamento di responsabilità tra gli enti. Questo Comitato ritiene che in nessun caso può venire meno la funzione delle UM, anche quando l’intervento riabilitativo viene erogato da altri servizi. In questi casi si tratta di definire a livello locale accordi tra Zone sanitarie e strutture accreditate. L’impressione, non vorremmo diventasse certezza, è che non ci sia a livello regionale la volontà di andare ad un chiarimento. Tale situazione, come ripetiamo, produce forte disorientamento nelle famiglie. Il problema riguarda i Servizi e all’interno degli stessi deve essere risolto. Chiediamo pertanto alla Regione che con urgenza venga fatta chiarezza, assicurando alle famiglie gli interventi di cui hanno diritto come previsto dalla normativa regionale. Restiamo pertanto in attesa di una rapida soluzione che porti anche ad un chiarimento all’interno della stessa regione riguardo le funzioni - e il relativo personale - assegnato alle UM”.

Attività CRRDH. A diversi anni dalla sua attivazione, non ci risulta chiara la funzione del Centro; quali ricadute ha la sua attività nelle politiche per la disabilità nella regione, quali rapporti ha instaurato con le realtà che operano con continuità nel territorio regionale. In ogni caso ci paiono non pienamente rispettate le indicazioni contenute nell’art. 5 della legge 18 e nella delibera 1591/2001.

Comunità alloggio per persone disabili. Si chiede di avviare una verifica riguardo l’attivazione delle strutture per disabili gravi finanziate dalla regione (l. 162/98 e 388/2000) in particolare a riguardo della utenza ospitata (numero e tipologia).

Questo Comitato, infine, si augura fermamente che nessun fondamento abbiano le voci di una ulteriore proroga delle domande di autorizzazione delle strutture sociali e socio sanitarie già operanti ai sensi della legge 20/2002, già prorogate al 31 dicembre 2004.

Confidando in un pronto riscontro si inviano cordiali saluti

il Comitato