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(indice Voce sul sociale)

C.A.T.
Comitato Associazioni di Tutela

Associazioni aderenti:

Aism Regionale
Alzheimer Marche
Anffas Jesi
Anglat Marche
Angsa Marche
Ass. Free Woman
Ass. Libera Mente
Ass. Paraplegici Marche
Centro H
Gruppo Solidarietà
Tribunale della salute Ancona
Uildm Ancona


Ancona, 19 dicembre 2004

- Presidente Giunta regionale
Assessore Servizi sociali Regione Marche
Assessore Sanità Regione Marche
Direttore dipartimento Servizi alla persona
E p.c. - Cgil - Cisl - Uil regionali
- Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil


Oggetto: Delibera regionale 1322/2004. Protocollo Regione sindacati non autosufficienza.


Questo Comitato - costituito da 13 associazioni di volontariato e di utenti delle quali 5 operanti come federazione regionale - esprime un parere estremamente negativo sui contenuti della delibera in oggetto che segna un rilevantissimo passo indietro rispetto ai contenuti del Piano sanitario regionale 2003-2006, sancendone, da un lato (riguardo agli interventi residenziali rivolti ad anziani non autosufficienti) la non applicazione e dunque il mancato rispetto degli impegni; dall’altro modificando, nei fatti, il modello organizzativo dell’assistenza residenziale previsto dalla legge 20-2002 e dal PSR.

Se è noto che lo stanziamento dei 10 milioni di euro per il biennio 2004-2005 - previsto dalla delibera - destinato ad interventi per l’assistenza residenziale per anziani non autosufficienti è il frutto della lunga pressione dei sindacati firmatari dell’intesa e che dunque senza tale pressione tale somma non sarebbe stata impiegata; è opportuno chiarire che tale finanziamento non ha nulla di aggiuntivo rispetto a quanto la stessa regione ha stabilito nel Piano sanitario regionale; esso rappresenta soltanto un primo intervento ben lontano da quanto previsto dalla stessa programmazione regionale.

Ricordiamo che la regione Marche attraverso il piano sanitario - a riguardo dell’assistenza residenziale per anziani non autosufficienti - si era impegnata nel triennio 2003-2006 al raggiungimento di 3.820 posti letto dati dalla somma di 2500 p.l. di residenza protetta (derivanti dalla riconversione di posti letto interni alla case di riposo), con 1320 p.l. di RSA (posti letto che sarebbero stati finanziati dal recupero di somme provenienti dalla riorganizzazione dell’offerta ospedaliera con la riduzione di oltre 1000 posti per acuti, così da arrivare al rispetto dei 4 posti per mille abitanti previsti dalla legislazione nazionale e dalla programmazione regionale). Tali posti sono di gran lunga insufficienti a coprire il fabbisogno residenziale rivolto a persone non autosufficienti - spesso persone gravemente malate - tanto che, dai dati della stessa regione Marche emerge che solo all’interno delle case di riposo ci sono oltre 3.500 persone non autosufficienti (1500 di questi hanno valori RUG che richiederebbero un ricovero in RSA).

In questa situazione a circa ad un anno e mezzo dall’approvazione del Piano, l’accordo in oggetto segna il seguente scenario (tabella “Scenario fase di transizione”).
- Fino al 31 dicembre 2005 (dunque a due anni e mezzo dall’approvazione del PSR) non ci sarà incremento di alcun posto di Residenza protetta lasciando inalterata l’attuale offerta residenziale di 333 posti letto. Dunque la previsione dei 2500 posti letto - largamente insufficienti – rimane bloccata prevedendo il mantenimento di quelli già attivi (circa il 10%).
- Viene aumentata di 100 posti l’offerta di RSA, indicando però come attualmente attivi 909 posti (al 31.12.2003), quando in realtà gli stessi dati regionali vedi PSR indicano 750 posti, un dato che se da un lato pare sovrastimato, dall’altro continua ad essere fuorviante in quanto la stragrande maggioranza di questi posti letto sono assimilabili come funzionamento e come durata di degenza alle lungodegenze.
- Il modello organizzativo della legge 20-2000, viene di fatto modificato, con l’introduzione del cosiddetto “livello intermedio” (che assorbirà circa l’80% - 7,9 milioni di € - del finanziamento previsto), che di fatto “sostituisce” - intanto fino alla fine del 2005 - l’attivazione dei p.l. di RP.





- La tabella non indica nei minuti di assistenza, la distinzione tra assistenza alla persona e assistenza infermieristica. Ci auguriamo e chiediamo che venga verificato che riguardo a quest’ultima non si rischi - in alcune situazioni - di trovarsi con una assistenza infermieristica addirittura inferiore a quella - largamente insufficiente e inappropriata - erogata con il fondo ADI.

Lo scorso 24 settembre questo Comitato aveva paventato il rischio di una virtualità del Piano sanitario su questo specifico aspetto.
Così scrivevamo “Alla riduzione dei posti letto ospedalieri, che ci auguriamo giunga finalmente in porto, deve accompagnarsi il riordino di quella extraospedaliera attraverso l’effettiva realizzazione di posti letto di riabilitazione-lungodegenza e di residenze sanitarie e sociosanitarie per soggetti non autosufficienti (anziani, malati di Alzheimer, disabili). Il rischio evidente è che la dotazione di posti letto - seppur largamente insufficiente - prevista dal Piano sanitario regionale rimanga del tutto virtuale. In particolare i 3820 posti letto di residenze per anziani non autosufficienti e malati d’Alzheimer. Diventa necessaria pertanto una brusca accelerazione nella realizzazione di quelli previsti e un contestuale aumento degli stessi di almeno 1000. Dunque un passaggio dalle previsioni alle realizzazioni che necessitano della definizione - urgentissima - del costo delle stesse e delle quote di spesa a carico del settore sanitario, di quello sociale e quando previsto degli utenti. Zone sanitarie e Comuni devono essere messi nelle condizioni di realizzare quanto previsto dalle indicazioni regionali. Permanendo questa situazione di stallo tutto riamane bloccato con servizi che dovrebbero nascere o modificarsi e invece o non partono o rimangono inalterati.Una situazione che ripetiamo risulta del tutto inaccettabile. In particolare gravissima rimane la situazione dei servizi residenziali per anziani non autosufficienti e malati d’Alzheimer. Strutture del tutto inadeguate a rispondere ai bisogni delle persone ricoverate con standard di personale nella stragrande maggioranza dei casi del tutto indecenti”

La delibera in oggetto e il protocollo approvato, purtroppo confermano, queste previsioni. Nel comunicato stampa del 6 novembre all’indomani della firma dell’accordo il presidente D’Ambrosio affermava “Siamo finalmente riusciti a coniugare la volontà politica di difendere uno dei punti cardine del nostro stato sociale: il sostegno alle categorie di cittadini più fragili - e in queste rientrano in modo particolare gli anziani non autosufficienti - con le condizioni del bilancio regionale che con tenacia e pazienza abbiamo rimesso nei giusti binari”. Con dispiacere invece constatiamo che evidentemente i conti sono stati fatti tornare non realizzando ciò che la stessa regione aveva previsto proprio per le fasce più deboli di cittadini. I conti purtroppo continuano a non tornare a quei migliaia di cittadini marchigiani che avrebbero diritto ad una assistenza sociosanitaria dignitosa e che continuano a non averla.

Alla regione chiediamo pertanto di rispettare gli impegni presi e di modificare l’impianto della delibera prevedendo la progressività nella realizzazione di posti letto rispettando l’obiettivo fissato di 2500 posti di residenza protetta entro il 2006.

cordiali saluti



il Comitato