(indice Voce sul sociale)
C.A.T.
Comitato Associazioni di Tutela |
Associazioni aderenti:
Aism Regionale
Alzheimer Marche
Anffas Jesi
Anglat Marche
Angsa Marche
Ass. Free Woman
Ass. Libera Mente
Ass. Paraplegici Marche
Centro H
Gruppo Solidarietà
Tribunale della salute Ancona
Uildm Ancona
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Ancona, 10 febbraio 2005
- Assessore alla sanità Regione Marche
- e p.c. - Responsabile Progetto Alzheimer
Oggetto: Progetto Alzheimer Regione Marche
In riferimento ai contenuti del comunicato riguardante il Progetto Alzheimer
della Regione Marche, nel prendere atto della volontà di realizzare un
compiuto progetto regionale che non si può che valutare positivamente
pare opportuno sottolineare come nella stragrande parte del territorio
marchigiano ad oggi la risposta in termini di servizi sociosanitari domiciliari,
diurni e residenziali è del tutto carente con famiglie che si trovano
a sostenere un gravosissimo impegno assistenziale con scarsissimo supporto
dei servizi.
Come più volte questo Comitato ha denunciato nessun atto regionale ha
provveduto a definire il numero di posti letto e dello standard assistenziale
dei Nuclei speciali Alzheimer. Infatti tali Nuclei sono
inseriti all’interno dei 1320 posti letto di RSA anziani (peraltro largamente
insufficienti), senza definirne la previsione; Si apprende con favore
l’indicazione di 300 posti di RSA anche se si fatica a capire in quali
strutture e in quali tempi verranno realizzati (vedi documenti bozze applicativi
“protocollo non autosufficienza”); peraltro anche il recente Progetto
Obiettivo Anziani non offre indicazioni in questa direzione. Purtroppo
ad oggi le famiglie sono costrette a ricoverare un proprio congiunto presso
le case di Riposo, che ovviamente sono del tutto inadeguate alla gestione
di tali malti, con retta a loro completo carico, e molto spesso con assistenza
aggiuntiva a pagamento (in alcuni casi richiesta espressamente dalle strutture).
Anche riguardo ai Centri diurni Alzheimer (anche in questo
caso ad oggi nessun atto ne prevede numero e standard assistenziali) si
valuta positivamente l’ipotesi di costituire 15 centri diurni, riteniamo
che si debba comunque riflettere sulla tipologia di utenza del Centro:
accogliendo soggetti con quadri lievi-moderati, si esclude dalla frequenza
situazioni di maggiore gravità; quando proprio in questa fase la famiglia
chiede sostegno al fine di poter continuare a mantenere al domicilio il
proprio congiunto. A questo si aggiunge il problema dei costi e della
partecipazione richiesta alle famiglie.
Riguardo infine al sostegno domiciliare, anche in questo caso le famiglie
si trovano con scarsissimi supporti.
Si chiede di poter ricevere il Progetto in oggetti e di avere la possibilità
di un confronto sullo stesso
cordiali saluti
il Comitato
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