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(indice Voce sul sociale)

C.A.T.
Comitato Associazioni di Tutela

Associazioni aderenti:

Aism Regionale
Alzheimer Marche
Anffas Jesi
Anglat Marche
Angsa Marche
Ass. Free Woman
Ass. La Crisalide
Ass. La Meridiana
Ass. Libera Mente
Ass. Paraplegici Marche
Centro H
Gruppo Solidarietà
Tribunale della salute Ancona
Uildm Ancona


Ancona, 17 giugno 2005

All’Assessore ai servizi sociali Regione Marche
All’assessore alla sanità Regione Marche


Oggetto: Funzionamento Unità Multidisciplinari handicap e Centri socio educativi.


Più volte nei mesi scorsi questo Comitato è intervenuto per porre all’attenzione problematiche inerenti i servizi e gli interventi rivolti ai soggetti disabili. In attesa dell’avvio del confronto, che sollecitiamo nuovamente, ribadiamo la necessità del rispetto delle normativa regionale riguardante:

a) Centri socio educativi diurni. Si chiede di vigilare affinché vengano rispettate le indicazioni contenute nella delibera 129/2004 riguardante i criteri applicativi della legge 18 per gli anni 2004-05; in particolare si chiede di verificare le indicazioni riguardanti tempi di apertura (giornaliera, settimanale e annuale) delle strutture e di sollecitare i Comuni al rispetto delle stesse. Riteniamo opportuno che venga comunicato ai Comuni che il mancato rispetto delle indicazioni determinerà la revoca del contributo regionale. In particolare a ridosso del periodo estivo, chiediamo, di vigilare in merito ai tempi di sospensione del servizio (la normativa prevede un massimo di due settimane consecutive). Risulta a questo Comitato che in molti territori siano previste chiusure di oltre un mese.

b) Funzionamento delle Unita multidisciplinari. Ribadiamo l’urgenza di un chiarimento in merito al funzionamento delle UM. Non possiamo che riportare quanto già espresso ripetutamente, da ultimo lo scorso novembre; “nel constatare che, di fatto, le indicazioni normative regionali sulle UM sono disattese da tutte le zone sanitarie; che gli operatori lavorano in una situazione di grande precarietà e incertezza che si traduce in una estrema difficoltà a realizzare la presa in carico con conseguenti disagi da parte degli utenti, si intende segnalare la grande situazione di confusione quando gli utenti sono seguiti per l’intervento riabilitativo dalle strutture private accreditate (gli ex. art. 26). Si viene a creare una situazione di grande incertezza e disorientamento da parte delle famiglie, che sperimentano spesso un palleggiamento di responsabilità tra gli enti. Questo Comitato ritiene che in nessun caso può venire meno la funzione delle UM, anche quando l’intervento riabilitativo viene erogato da altri servizi. In questi casi si tratta di definire a livello locale accordi tra Zone sanitarie e strutture accreditate. L’impressione, non vorremmo diventasse certezza, è che non ci sia a livello regionale la volontà di andare ad un chiarimento. Tale situazione, come ripetiamo, produce forte disorientamento nelle famiglie. Il problema riguarda i Servizi e all’interno degli stessi deve essere risolto. Chiediamo pertanto alla Regione che con urgenza venga fatta chiarezza, assicurando alle famiglie gli interventi di cui hanno diritto come previsto dalla normativa regionale. Restiamo pertanto in attesa di una rapida soluzione che porti anche ad un chiarimento all’interno della stessa regione riguardo le funzioni - e il relativo personale - assegnato alle UM”.


Confidando in un pronto riscontro si inviano cordiali saluti

il Comitato