(indice Voce sul sociale)
C.A.T.
Comitato Associazioni di Tutela |
Associazioni aderenti:
Aism Regionale
Alzheimer Marche
Anffas Jesi
Anglat Marche
Angsa Marche
Ass. Free Woman
Ass. La Crisalide
Ass. La Meridiana
Ass. Libera Mente
Ass. Paraplegici Marche
Centro H
Gruppo Solidarietà
Tribunale della salute Ancona
Uildm Ancona
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Ancona, 12 settembre 2005
- Presidente e componenti giunta regionale
- Gruppi Consiliari
Oggetto: Riduzione della tassazione ai cittadini marchigiani e
servizi essenziali.
Interveniamo in merito alla proposta della giunta regionale di prevedere
una riduzione della pressione fiscale sui cittadini marchigiani, con la
restituzione di circa 30 milioni di €; sappiamo anche della discussione
in merito e dei diversi pareri circa l’obbligatorietà della revisione
della tassazione con la conseguente restituzione.
Vorremmo che nella valutazione riguardante tale scelta si tenesse conto
della situazione degli interventi e servizi rivolti alle fasce più deboli
della popolazione; prestazioni ed interventi, previsti dalla normativa
regionale, non realizzati per mancanza di finanziamenti. Non esageriamo
se parliamo di interventi vitali per molti migliaia di cittadini; se così
poco se ne parla è perché la voce di questi cittadini è così debole che
difficilmente riesce a giungere là dove si operano le scelte.
Chiediamo pertanto che venga verificata con la massima attenzione ogni
possibilità volta a fare in modo che queste cifre possano essere “mantenute”
per dare alle fasce più fragili della popolazione marchigiana gli interventi
che sono stati previsti; previsti perché necessari.
Siamo inoltre convinti che se ai cittadini marchigiani si spiegasse che
questa tassazione contribuirebbe a migliorare la qualità delle risposte
dei servizi sociosanitari e ad offrire maggior garanzia e tutela sociosanitaria
in particolari fasi della propria vita, la gran parte dei cittadini non
avrebbe dubbi a preferire questa tutela rispetto al recupero di qualche
centinaio di euro.
Tra le tante situazioni di necessità, ma sarebbe meglio dire tra i
diritti negati, vogliamo solo ricordare la grave situazione degli
anziani malati non autosufficienti che necessitano di assistenza residenziale
perché non curabili a domicilio.
A tutt’oggi sono attivi in Residenze protette poco più di 300 p.l.; la
previsione del PSR era di attivare 2500 p.l. entro il 2006; attualmente
si ha una presenza di almeno 3800 soggetti non autosufficienti all’interno
delle strutture assistenziali; ciò significa che circa 3500 anziani sono
assistiti presso strutture non autorizzate per l’accoglienza di soggetti
non autosufficienti (spesso gravemente malati) e che conseguentemente
l’assistenza sociosanitaria prestata è assolutamente insufficiente per
garantire un dignitosa qualità della vita (assistenza sociosanitaria significa:
tempi per l’assistenza infermieristica, tempi per l’igiene alla persona,
ecc…). Non è un caso che con tali livelli assistenziali ci si trovi di
fronte ad una massiccia presenza di assistenza privata all’interno delle
strutture; con molti familiari che per assicurare una assistenza decente
ai propri congiunti oltre a pagare la retta ricorrono alla assistenza
privata.
Non pare inutile ricordare che ci sono famiglie che si indebitano per
il pagamento delle rette di ricovero nei servizi residenziali per malati
di Alzheimer, anziani malati non autosufficienti, con cifre mai inferiori
ai 1000 ai 1500 euro al mese. Cifre che invece, secondo la normativa vigente,
dovrebbero almeno per la metà essere a carico del fondo sanitario regionale.
Non sarebbe inutile ricordare ai cittadini che è a causa dei mancati finanziamenti
regionali che la gran parte di questi servizi sono a loro completo carico;
una situazione, questa, palesemente illegittima che si regge sulla mancata
informazione agli utenti (vere e proprie omissioni) e sulla conseguente
non conoscenza dei propri diritti.
Per colmare questa lacuna, aumentando i posti letto di residenze sanitarie,
il PSR indicava la necessità di stanziare 25-30 milioni di €. Ad oggi,
a due anni dall’approvazione del PSR, non un posto letto di residenza
protetta e di RSA è aumentato; i 10 milioni di € (che non sono finanziamenti
aggiuntivi ma parte di quelli previsti) stanziati dalla regione - su forte
sollecitazione sindacale - per il biennio 2004-2005 - e che ancora devono
essere spesi - sono ben lontani dagli impegni presi dall’amministrazione
regionale in risposta a problemi tanto gravi.
Ma a questo si potrebbero aggiungere tanti altri interventi e servizi
realizzati parzialmente o non attivati per mancato finanziamento regionale;
dalla situazione riguardante le cure domiciliari - che dovrebbero ridurre
istituzionalizzazione e ospedalizzazione - con la mancata attivazione
in tutte le zone di interventi di riabilitazione, o del servizio di igiene
alla persona; alla situazione nel settore della salute mentale con un
finanziamento regionale ben lontano dal 5% della spesa sanitaria prevista
dalla programmazione nazionale, ai servizi rivolti a soggetti in stato
vegetativo persistente (soltanto 80 sono i p.l. previsti e finanziati).
Riteniamo insomma che la regione marche darebbe un grande segnale ai suoi
cittadini se si impegnasse con tutte le sue energie per fare in modo che
questa cifra potesse essere “recuperata” e restituita ad una parte dei
suoi cittadini attraverso quei servizi di cui hanno un vitale bisogno.
In ogni caso ricordiamo che la realizzazione degli interventi sopra indicati
è un impegno che la regione Marche si è assunta; gli impegni vanno rispettati;
soprattutto quelli che riguardano la tutela delle fasce più deboli.
Cordiali saluti
il Comitato
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