(indice Voce sul sociale)
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Comunicato stampa
La Regione Marche conferma che per soggetti con handicap grave
e anziani non autosufficienti la contribuzione al costo dei servizi socio
assistenziali deve tener conto del solo reddito del richiedente la prestazione
e non del nucleo familiare
A seguito della interrogazione dei consiglieri Binci (Verdi) e Altomeni
(Rifondazione Comunista) nella quale si chiedeva alla giunta regionale
quale atti volesse assumere al fine di far rispettare nel territorio regionale
la normativa vigente riguardante la partecipazione degli utenti al costo
dei servizi socio assistenziali, l’assessore ai servizi sociali della
regione marche Marco Amagliani ha specificato che la regione Marche ha
più volte ribadito che il calcolo del reddito vada effettuato in modo
individuale, e non del nucleo familiare, per i soggetti portatori di.
disabilità grave e per gli ultra sessantacinquenni non autosufficienti.
Inoltre, anche per quanto riguarda la compartecipazione dei familiari,
si è precisato che, in base all'articolo 433 del codice civile, questa
deve essere chiesta solo dall'interessato e non direttamente dall’ente
erogante il servizio. Amagliani ha inoltre ricordato che la legislazione
regionale prevede che al soggetto istituzionalizzato deve comunque essere
garantita la disponibilità personale di una somma pari al 60 % di una
pensione sociale, e comunque non meno di lire 250.000 (anno 1988). Ha
concluso la risposta affermando che “Ogni comportamento diverso da parte
degli enti erogatori del servizio si configura come comportamento in contrasto
con le norme vigenti”.
Le affermazioni dell’assessore ai servizi sociali sono molto importanti
perché ribadiscono che secondo la normativa vigente soggetti con handicap
grave e anziani non autosufficienti devono contribuire al costo dei servizi
di asssistenza sociale solo con i propri redditi. E’ invece diffusa
la prassi, da parte degli enti locali di richiedere contributi ai parenti
dei ricoverati (centri diurni, strutture residenziali, ecc..) , anche
con minacce più o meno esplicite di esclusione dal servizio e di recupero
forzoso dei presunti crediti. Gli enti avanzano conseguentemente richieste
economiche ai familiari e ai parenti tenuti agli alimenti per cifre che
nei servizi residenziali che ospitano anziani non autosufficienti possono
arrivare anche a 1500-1800 euro al mese. Si ricorda che da dati forniti
dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, “nel corso del 1999, 2
milioni di famiglie italiane sono scese sotto la soglia della povertà
a fronte del carico di spese sostenute per la “cura” di un componente
affetto da una malattia cronica”.
Si invitano pertanto gli enti locali ad adeguarsi alla normativa ricordando
che come ribadito dalla regione Marche ogni comportamento diverso da parte
degli enti erogatori del servizio si configura come comportamento in contrasto
con le norme vigenti.
Comitato associazioni tutela
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