(indice Voce sul sociale)
C.A.T.
Comitato Associazioni di Tutela |
Associazioni aderenti:
Aism Regionale
Alzheimer Marche
Anffas Jesi
Anglat Marche
Angsa Marche
Ass. Free Woman
Ass. La Crisalide
Ass. La Meridiana
Ass. Libera Mente
Ass. Paraplegici Marche
Centro H
Gruppo Solidarietà
Tribunale della salute Ancona
Uildm Ancona
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Comunicato stampa
Le modifiche ai requisiti delle strutture sociali e sociosanitarie
nelle Marche.
L’ennesimo schiaffo agli utenti
Il Comitato Associazioni Tutela (CAT) al quale aderiscono 14 associazioni
di volontariato e degli utenti, delle quali 5 operanti come federazioni
regionali esprime amarezza e rabbia per le modifiche apportate dal Consiglio
regionale al Regolamento che definisce i requisiti delle strutture diurne
e residenziali che accolgono minori, anziani, disabili e altri soggetti
in difficoltà.
Il nuovo Regolamento posticipa ancora i tempi di adeguamento da parte
delle strutture sia dei requisiti strutturali che di quelli del personale.
Ma soprattutto inserendo nelle parti più significative del Regolamento
i termini “preferibilmente” e “di norma”, permette deroghe
alle norme emanate, a tutto danno degli utenti che usufruiscono dei servizi.
Ad esempio la Casa di Riposo e la residenza protetta per anziani vedono
prorogati alle fine del 2007 l’adeguamento del personale necessario per
assistere gli utenti; dunque fino a quella data non esiste alcun obbligo
per le strutture di erogare l’assistenza prevista. Per la Casa di Riposo
ora si specifica che può ospitare “di norma”, anziani autosufficienti;
si potranno così ospitare anche anziani autosufficienti, erogando però
l’assistenza prevista per gli autosufficienti. Nelle Residenze protette
per anziani non autosufficienti i moduli previsti di massimo 30 persone
diventano anch’essi “di norma”. Dunque in ogni struttura i moduli potranno
essere molto più grandi.
Le strutture per disabili che ai fini della massima integrazione nella
società erano previste all’interno delle zone urbanizzate ora potranno
non esserlo. La capienza massima in quasi tute le strutture precedentemente
fissata diventa anch’essa per la maggior parte delle strutture “di norma”;
dunque si potrà derogare a quei requisiti senza problemi. I Centri diurni
per disabili potranno ospitare ora fino a 25 utenti contro i 16 della
precedente normativa.
Per quanto riguarda il personale, per alcune figure professionali, è stato
tolto il tempo entro cui era necessaria la riqualificazione.
Si potrebbe continuare a lungo nell’elenco delle peggiorative modifiche
apportate.
Già precedentemente questo Comitato aveva denunciato l’assimilazione da
parte della Regione di un istituto di 52 persone con una comunità per
disabili. Le modifiche apportate continuano in questa linea: si dovrebbe
fare in un certo modo ma si può fare diversamente.
Gli utenti delle strutture ancora una volta ringraziano i consiglieri
regionali della regione Marche che “di norma” non hanno mai mostrato grande
attenzione ai bisogni veri delle persone in difficoltà.
Il Comitato si appella a tutte le persone di buona volontà e in particolare
alle associazioni di volontariato e degli utenti, al mondo dell’associazionismo
e della cooperazione sociale, ai sindacati, perché vengano cambiate le
inique norme recentemente approvate.
Comitato Associazioni Tutela
Ancona, 3 dicembre 2006
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