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Comunicato stampa


RSA disabili psichici. Le sconcertanti risposte del Difensore Civico regionale



Con una nota dello scorso novembre Il Gruppo Solidarietà aveva interpellato la regione Marche chiedendo in in base a quale normativa regionale viene definita la partecipazione alla spesa da parte degli utenti ricoverati presso le strutture classificate come RSA disabili psichici. Strutture che prevedono rette a carico degli utenti pari a circa 1000 € al mese.

Le risposte regionali sono state ritenute dal Gruppo Solidarietà del tutto evasive, in quanto non hanno mai riposto al quesito posto. Il Gruppo si è rivolto anche al Difensore Civico regionale chiedendo un parere in proposito. La risposta dello stesso è del tutto sconcertante con la riproposizione pari pari delle insoddisfacenti risposte regionali. L'aspetto più sconcertante, e non è la prima volta, è che nei fatti il Difensore civico non esprime propri pareri ma si fa portavoce delle tesi dell'amministrazione regionale dimostrando così di avere più a cuore gli interessi della Regione che quelli dei cittadini. Non si capisce a questo punto quale sia la sua effettiva funzione.

Di seguito riportiamo parte della risposta che il Gruppo ha inviato al Difensore civico regionale "La Sua risposta è identica a quella, da noi ritenuta del tutto insufficiente, inviataci dall'assessorato alla sanità della regione Marche. Ci dispiace che di fronte al quesito posto "chiediamo ancora una volta che ci venga spiegato in base a quale norma regionale le strutture classificate e autorizzate come RSA disabili psichici possono imputare una retta a carico dell'utente pari a circa 1000 € al mese", la risposta sia del tutto evasiva o si continui a fare riferimento a norme riguardanti ricoveri presso RSA anziani quando mai abbiamo posto questo quesito. Per opportuna conoscenza alleghiamo le ns lettere e le risposte della regione. Come si può verificare nessuna norma regionale prevede una partecipazione degli utenti (e addirittura dei loro familiari al costo del servizio) nelle strutture autorizzate e classificate come RSA disabili psichici. Ciò significa che non esistendo questa norma il costo di degenza non può che essere a completo carico del Fondo sanitario. Il fatto che le strutture siano private non muta in alcun modo la sostanza del quesito posto. Perché la richiesta è la fonte normativa regionale che determina l'imposizione di tale retta. Si ricorda che ad esempio nella struttura "Abitare il tempo" è presente un nucleo classificato come RSA disabili, la cui retta, in ossequio alla normativa regionale, è a completo carico del Fondo sanitario. Ma in generale ciò che più dispiace è constatare come il Difensore Civico regionale nelle sue risposte, identiche a quelle dell'amministrazione regionale, dimostri di tenere più agli interessi di questa che a quella dei cittadini marchigiani".



Gruppo Solidarietà

28 febbraio 2004