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Angsa Marche
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Ass. La Crisalide
Ass. La Meridiana
Ass. Libera Mente
Ass. Paraplegici Marche
Centro H
Gruppo Solidarietà
Tribunale della salute Ancona
Uildm Ancona



Ancona, 1 aprile 2008

- Assessore al Lavoro Regione Marche
e p.c. - Assessore servizi sociali
- Assessore alla salute

Oggetto: Proposta di Linee guida sull’inserimento lavorativo delle persone disabili.


Abbiamo preso visione delle proposta di Linee guida sui temi dell’inserimento lavorativo delle persone disabili; riteniamo che il lodevole tentativo di armonizzare la normativa regionale non può prescindere dall’analisi della situazione riguardante i soggetti più volte citati con ruoli fondamentali ai fini dell’inserimento. Ci riferiamo in particolare alle Unità Multudisciplinari per l’età adulta, ai Dipartimenti di salute mentale, ai Comuni facenti parte dell’ambito territoriale.
Come dimostrano le principali esperienze italiane senza un costante lavoro di mediazione tra domanda e offerta con grande difficoltà si riesce ad avviare percorsi di integrazione lavorativa; soprattutto ciò riguarda quei soggetti che all’interno del collocamento obbligatorio incontrano le maggiori difficoltà; sono le persone con deficit intellettivo che, senza un effettivo lavoro di mediazione, finiscono nel circuito dei servizi socio assistenziali (in particolare centri diurni).
Diventa pertanto indispensabile il funzionamento dei servizi territoriali al fine di realizzare quanto sopra. Per quanto riguarda la parte comunale sono pochissimi sul territorio regionale, a livello di ambito territoriale, i servizi, con personale dedicato, che si dedicano esclusivamente a questo lavoro e al momento la normativa regionale non incentiva in alcun modo la costituzione di tali servizi (fatta salva l’indicazione rimasta tale contenuta nelle LG sui piani di zona 2005-07). La situazione Umea è altrettanto nota; in molti territori questi servizi sono agonizzanti; da anni, sono, di fatto, costituite da qualche figura professionale che spesso si riducono a mere certificazioni rispetto ai tanti adempimenti che la normativa prevede.
Crediamo allora essenziale che ogni percorso qualificato, come quello che il documento intende fare, non può prescindere dall’esame di tale situazione e soprattutto dalle azioni che si intendono intraprendere per superarle. Non modificare tale situazione significa, nei fatti, mantenere inalterata l’attuale situazione.
Riteniamo inoltre auspicabile che il documento indichi con precisione gli obiettivi che la Regione intende darsi, rimandando ad una appendice la descrizione della normativa vigente che tanta parte assume nella presentazione del documento, così come la descrizione di interventi previsti come quelli inclusi all’interno della legge 18 e dei criteri applicativi regionali.

cordiali saluti


il Comitato