|
Gruppo
Solidarietà Via Fornace, 23 - 60030 Moie di Maiolati Sp. AN- ITALY tel/fax 0731703327 grusol@grusol.it |
|||
Il
materiale presente nel sito può essere ripreso citando la fonte |
||||
In relazione al protocollo in oggetto si formulano le seguenti osservazioni: a) Considerati i contenuti del protocollo si ritiene - nella consapevolezza del ruolo delle organizzazioni sindacali e nello specifico di quelle dei pensionati - imprescindibile l’identificazione di tavoli regionali con la presenza di tutti gli attori sociali (dalle rappresentanze degli enti locali fino a quelle degli utenti) nei quali discutere le proposte regionali in materia. Riteniamo, infatti, che il confronto formalizzato e definito tra i vari soggetti e la Regione non possa che arricchire il confronto stesso, evitando peraltro di dover affrontare identici argomenti in tavoli separati; tanto più che i contenuti del protocollo non possono non essere ripresi e ri-concertati con gli altri soggetti interessati (enti locali, terzo settore, utenti, ecc ..). In questo senso ci auguriamo che la regione Marche assuma adeguate iniziative al riguardo e che le stesse organizzazioni sindacali percepiscano di essere parte di un tutto, senza che ciò determini uno svilimento del proprio ruolo e della propria funzione. b) In merito ai contenuti del protocollo - fermo restando la condivisione di diversi punti a partire dalla definizione delle tariffe dei singoli servizi e della definizione delle quote di compartecipazione tra gli enti - si ritiene: 1) che il trasferimento dei fondi (nazionale, regionale e di settore) agli Ambiti, che al più presto come sosteniamo da molti anni devono trasformarsi in Ambiti di gestione, non possa prescindere dalla definizione da parte della Regione di precise indicazioni rispetto ai servizi territoriali da realizzare. Ricordiamo, ad esempio, che le leggi di settore finanziano specifici interventi realizzati dagli enti locali. In questo senso emerge ancora una volta la necessità che a livello regionale, in applicazione della l. 328-2000, venga individuata la rete dei servizi essenziali da realizzare a livello territoriale. Non vorremmo si potesse verificare che il trasferimento di risorse agli ambiti possa determinare da parte degli stessi discrezionalità nell’utilizzo. 2) Nello specifico degli interventi rivolti agli anziani non autosufficienti (vedi nostra nota dell’11.4.08) è opportuno che venga presentata una articolazione della proposta rispetto all’aumento dei posti di residenza protetta (cosa realizzano i 4.5 milioni di euro) al pari degli obiettivi che si intendono perseguire con gli ulteriori 2 milioni per le cure domiciliari; anche riguardo l’utilizzo del fondo “per le non autosufficienze”, considerato che le finalità previste nei decreti devono essere tradotte in scelte regionali, è necessario che ne venga articolato l’utilizzo. Sul “fondo” ricordiamo (vedi nostra nota dell’11.5.2008) che lo stesso riguarda anche la disabilità; riteniamo, in questo senso, indispensabile che ne venga vincolata una parte a sostegno degli interventi domiciliari rispetto ai quali i Comuni ricevono dalla Regione un finanziamento del tutto inadeguato. Per quanto riguarda inoltre “il sostegno del lavoro di cura delle famiglie”, che si traduce in una alternativa alla residenzialità, riteniamo che esso debba avvenire sia con fondi del settore sociale che di quello sanitario; tale intervento riguarda, infatti, persone non autosufficienti che necessitano di prestazioni
In attesa di poterci confrontare sulle proposte riguardanti gli interventi
per la non autosufficienza, pare necessario far presente che, come ricordato
dai recenti comunicati stampa della Regione, i “conti in ordine
della sanità marchigiana” non permettono ulteriori alibi
circa il finanziamento dei servizi sociosanitari rivolti a soggetti malati
e non autosufficienti.
|