Osservazioni Regolamento Comunità per disabili Ambito sociale Jesi
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30 aprile 2010
Oggetto: Osservazioni Regolamento generale Coser del 28 aprile 2010.
In riferimento al testo redatto il 28 aprile e successivamente inviato si allegano le seguenti osservazioni:
- si ribadisce la necessità che i contenuti del Regolamento dell’Ambito e quello della comunità siano coincidenti; pertanto si chiede che le modifiche apportate nel Regolamento d’Ambito siano trasferite – al momento dell’approvazione - a quello della comunità. Si ribadisce inoltre la richiesta che gli stessi contenuti siano ripresi anche dalla Carta dei Servizi, se non coincidente con il Regolamento. Appare inoltre evidente che qualsiasi regolamentazione (sia essa della Comunità che dell’Ambito) dovrà essere conseguente alle indicazioni della normativa regionale vigente ed in particolare a quella riguardante le Coser (da ultimo dgr 449/2009);
- nel testo quando si fa riferimento agli utenti ed ai loro rappresentanti legali si usano formulazioni differenti; si ritiene valida sempre la seguente formulazione in tutte le parti del testo: familiari e/o i tutori e/o amministratori di sostegno;
- Sul Punto: Responsabili del progetto individuale, si propone questa riscrittura
In base alla normativa regionale vigente La valutazione e la presa in carico, oltre che la progettazione il monitoraggio e la verifica del progetto personalizzato sono in capo alle UMEA attraverso la valutazione multidisciplinare e multidimensionale del bisogno. L'accesso alla comunità è determinato in base alla progettazione congiunta dei servizi sanitari e sociali. Qualsiasi modifica al progetto di vita della persona disabile dovrà essere condivisa dalla famiglia, l'UMEA il Coordinatore Area Disabilità ATS IX e il coordinatore responsabile della Comunità.
Motivazione: il richiamo alla normativa vigente pare superfluo in quanto dovrebbe essere richiamato per molti altri aspetti. Riguardo l’accesso esso è specificato successivamente al punto “Requisiti d’accesso”
La Co.S.E.R è un servizio permanente, aperto 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno.
Su specifico progetto di vita presentato dall'UMEA condiviso con la famiglia e la comunità, è possibile:
- prevedere la partecipazione della persona disabile anche ad attività esterne;
- proseguire le attività all'interno del CSER frequentato precedentemente, previa autorizzazione del Comune di residenza del disabile.
L'accesso alla comunità è determinato in base alla valutazione e progettazione congiunta del Coordinamneto servizio disabilita ambito territoriale 9 e Umea Asur Zona 5 secondo quanto disposto dai successivi articoli 12, 13, 14, 15, 24 (sarebbe opportuno indicare per ogni punto l’articolo corrispondente)
I requisiti di accesso sono:
(…) l'impegno dei parenti o in loro vece dei tutori o curatori o amministratori di sostegno e del Comune di residenza al pagamento e/o all’integrazione della retta per la parte dovuta.
Spetta alla C.I. la valutazione delle richieste.
(…). Eventuali deroghe rispetto all’età ai criteri previsti nel presente Regolamento possono essere disposte dalla Commissione Integrata sulla base di specifica motivazione e valutazione rispetto alla documentazione pervenuta (..).
(…) Su specifico progetto, elaborato dall'UMEA in collaborazione con la famiglia e la comunità, sarà compito degli operatori della stessa curare il delicato passaggio da casa alla comunità nel rispetto della persona disabile e dei suoi familiari (…) Entro 30 giorni (o prima se necessario) verrà effettuata verifica congiunta con l'UMEA, il Coordinatore Area disabilità ed il Coordinatore Responsabile della Comunità. (…)
L’accoglienza temporanea viene disposta dal Coordinatore Responsabile della Comunità, nel rispetto della lista di attesa e in base alle disponibilità dei posti ad essa riservati.
Le richieste temporanee potranno essere preventivamente programmate facendo pervenire la relativa domanda al Coordinatore Responsabile della Comunità alla Cooperativa titolare dl servizio. (…)
Su preciso progetto, elaborato dall' UMEA in collaborazione con la famiglia e la comunità, sarà compito degli operatori della stessa curare il delicato passaggio da casa alla comunità nel rispetto della persona disabile e dei suoi familiari.
Sul punto Visite rendere omogeneo il testo con quello del Regolamento della comunità
(…) Per le assenze motivate da ricoveri ospedalieri o convalescenza, il posto letto è conservato per tutto il periodo senza alcuna variazione sul costo retta giornaliero. La Comunità, ha la responsabilità dell’assistenza per il periodo di ricovero ospedaliero.
Motivazione: La formulazione adottata “E' obbligo, da parte della Comunità, garantire il supporto nell'assistenza per la durata della degenza”, seppur riprende la definizione contenuta nella dgr 449/2010, mantiene un carattere di ambiguità che si traduce in diverse possibili interpretazioni. “Garantire il supporto dell’assistenza”, potrebbe essere interpretato come: garantire alla famiglia il supporto dell’assistenza. Invece è chiaro che il senso del mantenimento della retta piena (in nessuna struttura sociale, sociosanitaria, o sanitaria ciò accade) nel caso di ricovero ospedaliero ha il significato del mantenimento della responsabilità dell’assistenza che dovrà tradursi nella definizione delle modalità più adeguate al fine della garanzia della stessa. E’ evidente che tale formulazione deve essere recepita anche nel regolamento della Comunità.
(…)- far sottoscrivere presentare e sottoporre il regolamento della Comunità e quello dell’Ambito territoriale; Motivazione: Ritorna il problema più volte richiamato della corrispondenza dei due Regolamenti che non possono avere contenuti difformi.
La Comunità dovrà programmare e garantire uscite di gruppo per attività sociali e ricreative e l’accesso a sedi riabilitative esterne, mediante l'utilizzo di un proprio mezzo di trasporto o avvalersi della collaborazione di enti esterni per l’organizzazione di attività che necessitino di un servizio trasporto più complesso. La Comunità garantirà anche l'eventuale frequenza al CSER o ad altro luogo previsto nel progetto di vita, tramite l'accompagnamento con mezzo proprio.
Il coordinatore Area Disabilità ATS IX o suo delegato, effettuerà visite almeno bimestrali presso la Comunità, incontrando il personale in servizio, terrà stretti rapporti con i referenti della Cooperativa titolare del servizio.
I Comuni si adopereranno inoltre a definire i criteri per verificare l'efficacia del servizio ovvero la rispondenza del servizio erogato al bisogno da soddisfare. In altre parole I Comuni si impegnano ad individuare e ad adottare indicatori significativi di qualità del servizio coinvolgendo anche chi ne usufruisce (utenti) al fine di analizzare l'offerta, i nuovi bisogni ed elaborare piani di miglioramento.
Motivazione: Si ritiene che la qualità del servizio erogato agli utenti non può prescindere da uno stretto e permanente rapporto tra Umea – Coordinatore area disabilità e Comunità. Ciò presuppone - se si vuole evitare un approccio burocratico imperniato sulla logica dell’adempimento – un permanente lavoro che a partire dal PEI ne segua attuazione ed evoluzione. E’ evidente che ciò richiede una presenza multisciplinare non nella logica della consulenza su richiesta ma della presa in carico. Riteniamo che solo a queste condizioni si possa evitare una delega totale agli enti gestori che strutturalmente, non avendo le figure professionali dell’UM all’interno del servizio, non possono garantire quelle professionalità necessarie ai fini della realizzazione “progetto di vita”.
Cogliamo l’occasione per rimarcare ancora una volta il tema della presa in carico (valutazione, verifica, progetto di vita) per i fruitori di tutti i servizi e non solo: da li pensiamo occorra ripartire nella prospettiva della qualità di vita delle persone e dei nuclei familiari. Su questo riteniamo indispensabile tornare a riflettere al fine di trovare le vie più efficaci dal punto di vista organizzativo ed operativo.
Restando in attesa di riscontro rispetto alle modifiche proposte si inviano cordiali saluti
GRUPPO SOLIDARIETA'