Data di pubblicazione: 03/02/2011
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Problematiche comunità per disabili nelle Marche


CAT - Comitato associazioni Tutela

c/o UILDM, Via Bufalini 3, 60023 Collemarino (An).. Tel. e fax 0731-703327; - segreteriacatmarche@gmail.com   


Aderiscono: Aism regionale, Alzheimer Marche,  Anffas Jesi, Anglat Marche, Ass. La Crisalide, Angsa Marche,  Ass. Libera mente, Il Mosaico, Gruppo Solidarietà, Centro H, Tribunale della salute Ancona, Uildm Ancona, Aisla Ascoli Piceno, Unasam Marche.

 

Ancona, 3 febbraio 2011

 

  •                                                                             -     Al presidente della giunta regionale

         E p.c. -     Assessore famiglia e servizi sociali

                  -      Assessore salute

                  -      Presidente V Commissione

                  -      Direttore Asur Marche

Oggetto: Problematiche derivanti dalla DGR 449/2010 sulle comunità socio educative riabilitative (CoSER).

 

Gentile Presidente,

            Come può verificare dalle lettere allegate, all’indomani dell’emanazione della dgr 449-2010, ci siamo rivolti all’assessore ai servizi sociali e a quello alla salute a riguardo dei problemi venuti a determinarsi a seguito della sua approvazione. Agli stessi si sono rivolti ripetutamente enti gestori ed enti locali.

            La situazione venutasi a creare si fa sempre più difficile e, purtroppo, dal mese di marzo ad oggi nessuna, ripetiamo nessuna, iniziativa è stata presa dalla Regione per risolvere questa situazione. Si continua anzi, a far finta di niente, disinteressandosi delle problematiche che vengono sottoposte. Un atteggiamento pilatesco che francamente è inaccettabile.

           Meraviglia il fatto che l’assessore ai servizi sociali con delega anche alla famiglia, non abbia mostrato in tutti questi mesi nessuna preoccupazione per le circa 200 famiglie, che hanno un congiunto ospite di una comunità, e che vedono continuamente messo a rischio l’inserimento nella stessa. Ciò determinando una situazione di grandissima tensione e apprensione. Non ripetiamo le problematiche, ampiamente esposte nelle nostre lettere (16 aprile, 20 giugno, 29 luglio, 3 ottobre) cui rimandiamo.

Veniamo pertanto ancora  una volta a chiedere alla Regione di:

- determinare - sulla base di precisi parametri – la tariffa giornaliera delle Coser sul quale, successivamente,  calcolare il proprio contributo;

- invitare  Comuni e Zone, fino alla emanazione di tale disposizione,  ad applicare quanto disposto dalla dgr 449/2010 evitando di assumere posizioni strumentali volte unicamente a ridurre la propria compartecipazione economica.

            Chiediamo pertanto un Suo interessante presso gli assessorati competenti al fine di sbloccare una situazione che, lo ripetiamo, ha pesantissime ricadute sugli utenti dei servizi.   


 
   

       

3 ottobre 2010

Siamo costretti ancora una volta ad intervenire sulla questione riguardante la tariffa delle Coser e la compartecipazione tra gli enti (vedi ns note del 16 aprile, 20 giugno, 29 luglio).

            Purtroppo a seguito della dgr 449/2010 la situazione si fa sempre più difficile in tutto il territorio regionale con Comuni e Zone che non vogliono assumere gli oneri della parte eccedente dei 115 euro giornalieri sulla quale la Regione calcola il proprio contributo. Continuiamo a ricevere segnalazioni da parte di utenti ai quali viene richiesto di assumere la differenza degli oneri sociali tra i 115 euro e la effettiva tariffa praticata. A fronte di queste pesantissime situazioni, ripetutamente evidenziate, l’inerzia della Regione diventa oramai intollerabile. Chiediamo pertanto ancora una volta:

- alla Regione di determinare - sulla base di precisi parametri – la tariffa giornaliera delle Coser sul quale, successivamente,  calcolare il proprio contributo;

- a Comuni e Zone di applicare, fino alla emanazione di tale disposizione,  quanto disposto dalla dgr 449/2010 evitando di assumere posizioni strumentali volte unicamente a ridurre la propria compartecipazione economica. 


 

29 luglio 2010

            Con note del 16 aprile (allegata) e del 20 giugno avevamo sollecitato un intervento normativo di correzione della delibera in oggetto in quanto la stessa come temuto ha determinato e determina situazioni che hanno gravi ripercussioni sull’utenza e sui servizi.

            La riduzione del contributo regionale, come vi è noto, ha determinato a retta invariata un aumento degli oneri sugli altri soggetti finanziatori (Zone e Comuni) che - in diversi territori - non intendono assumere spese aggiuntive rispetto a quelle assunte quando il contributo regionale era pari al 50% del costo retta su un costo complessivo annuo massimo di 400.000 euro.

            Come motivazione del loro rifiuto portano a sostegno la tesi - dal nostro punto di vista del tutto errata - che la dgr in oggetto ha fissato un costo retta pari a 115 euro suddiviso tra gli enti con la ripartizione già prevista tra Regione, Zone, Comuni, utenti. Ciò determinando la mancata assunzione degli oneri superiori alla  tariffa di 115 euro giornalieri. In tale situazione gli enti gestori si trovano ovviamente in grande difficoltà. Una situazione che si sta facendo sempre più insostenibile.

            In realtà, come abbiamo più volte affermato, la Regione non ha fissato in alcun modo una tariffa della struttura ma ha solo definito un parametro sul quale determinare il proprio contributo. Ciò significa che la differenza tra quel contributo e il costo deve essere assunto da Zone e Comuni con una ripartizione al 50% (dedotta la compartecipazione dell’utente dalla quota sociale).

            Rinnoviamo pertanto la richiesta:

- alla Regione di rivedere con urgenza la dgr in oggetto fissando effettivamente una retta avendo come riferimento parametri specifici (sulla quale definire la contribuzione diretta o il trasferimento di oneri a Zone e Comuni);

- ai  Comuni e alle Zone di non assumere posizioni strumentali volte unicamente all’obiettivo di non assumere oneri aggiuntivi, assumendo nella fase di vigenza della delibera gli oneri di spettanza (vogliamo altresì ricordare che nel caso di un ricovero in RP disabili - legge 20/2002 - gli oneri a carico degli enti sono di gran lunga superiori in quanto non esiste contributo regionale e vengono parametrati sulle diverse tariffe delle singole strutture).

Confidando pertanto in interventi volti a superare tali problemi inviano cordiali saluti


 

16 aprile 2010   

            A seguito della delibera in oggetto sono giunte a questo Comitato ripetute segnalazioni riguardo le ricadute della delibera stessa sul funzionamento delle comunità. Come vi è noto la maggior parte delle Coser sostengono costi superiori a quelli fissati dalla Regione con la delibera in oggetto. Come era prevedibile Comuni e Zone non intendono assumere oneri aggiuntivi rispetto a quelli già sostenuti e si vanno profilando soluzioni non accettabili come la riduzione degli standard fino ad arrivare alla tariffa di 115 euro giornaliere o la richiesta agli utenti di assumere compartecipazioni più alte a parziale o a totale copertura dei costi.

Stante l’inaccettabilità di tali posizioni  che non possono far ricadere sull’utenza problemi interne agli enti (Regione/comuni/Zone), riteniamo comunque indispensabile che la Regione con urgenza provveda a rivedere le tariffe delle Comunità fissando una retta sulla base di specifici parametri (capacità recettiva, standard assistenziale, ecc …); va inoltre ricordato che in molte di queste comunità sono accolti utenti in particolare stato di gravità che richiedono standard assistenziali più alti che debbono essere ovviamente garantiti.

Diventa pertanto indispensabile una iniziativa regionale volta a risolvere la situazione creatasi che rischia di avere pesanti conseguenze sugli utenti e sulle comunità stesse.

            Confidando in un pronto riscontro si inviano cordiali saluti                  


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