Integrazione scolastica: Tutelarsi
contro le inadempienze
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Per le associazioni che ce ne hanno fatto richiesta pubblichiamo
un facsimile di Esposto Denuncia per l'eventualità che all'inizio del
nuovo anno scolastico i genitori dovessero accorgersi che non sono state rispettate
le tassative disposizioni sulla formazione delle classi, emanate dal Ministero
dell'Istruzione.
ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI
..
ESPOSTO DENUNCIA
Il sottoscritto
, nato
..residente
, genitore
del minore
, in situazione di handicap, iscritto per l'anno scolastico
2002/03 alla classe
Sez
.. dell'istituzione scolastica statale
.,
con sede in via
.in
..espone quanto segue:
Il Decreto del
Ministero della Pubblica Istruzione del 3 Giugno 1999 n. 141 stabilisce
che le classi in cui è iscritto un alunno con handicap non possono avere
più di 25 alunni e quelle in cui è iscritto più di un alunno
non possono avere più di 20 alunni.
Queste disposizioni sono state confermate per l'anno scolastico 2002/03 col
decreto ministeriale trasmesso con la C
M n. 16 del 19 Febbraio 2002 e confermate con la Circolare
Ministeriale n. 77 dell'8 Luglio 2002 , che fissavano al 10 Luglio 2002
il termine massimo entro il quale il Dirigente scolastico doveva comunicare
al Direttore dell'Ufficio scolastico regionale le richieste per lo sdoppiamento
delle classi che risultassero troppo numerose rispetto al numero massimo fissato
dal Ministero
Quando il sottoscritto ha iscritto il proprio figlio in situazione di handicap
alla scuola sopra indicata ha fatto presente l'esistenza di detta normativa
e gli è stato assicurato che essa sarebbe stata rispettata, trattandosi
di norme provenienti dal Ministero.
All'inizio del nuovo anno scolastico il sottoscritto si è recato, il
giorno
a scuola per conoscere quale classe fosse stata assegnata
al proprio figlio ed ha scoperto che trattasi della classe
..Sezione
.,
che però ha n
alunni, superiore a quello fissato dalle norme
inderogabili del Ministero.
Ha chiesto che la classe assegnata al proprio figlio fosse ridotta al numero
massimo di alunni fissato nel decreto
ministeriale n. 141/99.
Gli è stato però risposto che ciò era ormai impossibile.
Il sottoscritto, a questo punto si vede costretto, per tutelare la qualità
dell'integrazione scolastica del proprio figlio, garantita da precise norme
di legge a rivolgersi a codesto Ufficio, affinché ove dai fatti esposti
risulti qualche ipotesi di reato a carico di chi doveva rispettare le norme
sopra citate, si proceda come per legge.
Conseguentemente sporgo formale denuncia querela contro tutti i responsabili
perché si proceda nei Loro confronti per gli eventuali reati che dalla
S.V. verranno ravvisati nei fatti sopra esposti.
Chiedo, altresì, che nella denegata ipotesi in cui la S.V. illustrissima
si orientasse per l'archiviazione del procedimento, mi sia data formale e tempestiva
comunicazione in modo tale da poter esercitare le facoltà previste dall'art.
408 del C.P.P..
Fiducioso porgo deferenti ossequi.
Data
FIRMA,
1-L'esposto-denuncia può essere presentato anche
ad un posto di Polizia o ad una caserma di carabinieri
Per le associazioni che ce ne hanno fatto richiesta pubblichiamo
un facsimile di Esposto Denuncia per l'eventualità che all'inizio del
nuovo anno scolastico i genitori dovessero accorgersi che non sono state rispettate
le tassative disposizioni contenute nell'art 139 comma 1 lett "c"
del decreto legislativo
n. 112/98.
Le norme richiamate nel testo sono scaricabili dal sito
http://www.edscuola.it/archivio/norme
ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI
..
ESPOSTO DENUNCIA
Il sottoscritto
, nato
..residente
, genitore
del minore
, in situazione di handicap, iscritto per l'anno scolastico
2002/03 alla classe
Sez
.. dell'istituzione scolastica statale
.,
con sede in via
.in
..espone quanto segue:
L'art 139 comma 1 lett. "c" del decreto legislativo n. 112/98 stabilisce
che il "supporto organizzativo" all'integrazione scolastica degli
alunni in situazione di handicap spetti alle Province per le istituzioni scolastiche
superiori di secondo grado.
Tra tali forme di "supporto organizzativo", si comprendono per prassi
consolidata e per logica organizzativa anche quelle concernenti la nomina di
"assistenti educativi per l'autonomia" di alunni con handicap in situazione
di gravità, di cui all'art 13 comma 3 della L.n. 104/92.
Tali compiti sino all'entrata in vigore del decreto legislativo citato erano
normalmente svolti dai Comuni. Dopo l'emanazione di detto decreto essi sono
divenuti di competenza delle Province. Le Amministrazioni provinciali però,
e fra queste anche la Provincia di
., si rifiutano di attuare
la norma, dandone una particolare interpretazione.
Molte associazioni di disabili e loro familiari hanno tentato di far trovare
una soluzione alla controversia che si trascina da circa quattro anni; ma senza
alcun costrutto.
Tanto è vero che mio figlio, che, non essendo autosufficiente, necessità
di assistenza per l'autonomia, è attualmente privo di tale assistenza,
perché, malgrado le richieste del Dirigente scolastico e nostre personali,
né la Provincia di
., né il nostro comune di
residenza, sopra indicato, hanno provveduto alla nomina di un assistente educativo.
Ciò rende quasi impossibile la regolare frequenza scolastica di mio figlio,
con gravissime lesioni al suo diritto all'integrazione scolastica, costituzionalmente
garantita.
Il sottoscritto, a questo punto si vede costretto, per tutelare la qualità
dell'integrazione scolastica del proprio figlio, garantita da precise norme
di legge a rivolgersi a codesto Ufficio, affinché ove dai fatti esposti
risulti qualche ipotesi di reato a carico di chi doveva rispettare le norme
sopra citate, si proceda come per legge.
Conseguentemente sporgo formale denuncia querela contro tutti i responsabili
perché si proceda nei Loro confronti per gli eventuali reati che dalla
S.V. verranno ravvisati nei fatti sopra esposti.
Chiedo, altresì, che nella denegata ipotesi in cui la S.V. illustrissima
si orientasse per l'archiviazione del procedimento, mi sia data formale e tempestiva
comunicazione in modo tale da poter esercitare le facoltà previste dall'art.
408 del C.P.P..
Fiducioso porgo deferenti ossequi.
Data
FIRMA,
1-L'esposto-denuncia può essere presentato anche
ad un posto di Polizia o ad una caserma di carabinieri
Per le associazioni che ce ne hanno fatto richiesta pubblichiamo
un facsimile di Esposto Denuncia per l'eventualità che all'inizio del
nuovo anno scolastico i genitori dovessero accorgersi che non sono state rispettate
le tassative disposizioni contenute nel CCNL del comparto scuola ed emanate
dal Ministero dell'Istruzione.
Le norme citate nel testo sono scaricabili dal sito http://www.edscuola.it/archivio/norme
ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI
..
ESPOSTO DENUNCIA
Il sottoscritto
, nato
..residente
, genitore
del minore
, in situazione di handicap, iscritto per l'anno scolastico
2002/03 alla classe
Sez
.. dell'istituzione scolastica statale
.,
con sede in via
.in
..espone quanto segue:
Il Contratto collettivo nazionale di lavoro per il comparto scuola del 15 Aprile
2001, all'allegato
"D", precisando il nuovo profilo ed il mansionario dei Collaboratori
scolastici, precisa che "deve comunque essere assicurata" l'assistenza
alla persona degli alunni con handicap. Fra le forme di assistenza alla persona,
come precisato nella Nota della Direzione Generale per l'Organizzazione dei
servizi nel territorio del Ministero dell'Istruzione del 30
Novembre 2001 prot. n. 3390 è inclusa anche l'assistenza per l'uso
dei servizi igienici e l'igiene personale, nel caso, ad es. di mancanza di controllo
sfinterico.
Per lo svolgimento di tali mansioni spetta al collaboratore scolastico un compenso
incentivante, quale svolgimento di "mansione aggiuntiva", nonché
il diritto alla frequenza di un corso di aggiornamento, la cui realizzazione
è assicurata dai finanziamenti trasmessi con la nota ministeriale sopra
accennata.
Alcuni collaboratori scolastici in Italia ed anche quelli della scuola cui è
iscritto mio figlio, si rifiutano di svolgere queste mansioni, ritenendo le
"funzioni aggiuntive", non obbligatorie, ma " di libera scelta
del lavoratore".
Il fatto è che il giorno
., ho trovato a scuola mio
figlio in uno stato penoso di sporcizia, perché nessuno aveva provveduto
a pulirlo a seguito della sua incontinenza sfinterica.
Avendo protestato, mi è stato detto che, contro il rifiuto del lavoratore,
il Dirigente scolastico non può far nulla.
Sta di fatto che, malgrado la chiara dizione del CCNL sopra citato e la logica
manageriale introdotta con l'autonomia scolastica, viene negato a mio figlio,
nell'ambito di un servizio scolastico pubblico, il diritto fondamentale all'igiene
personale e quindi alla qualità dell'integrazione scolastica, costituzionalmente
garantita.
Il sottoscritto, a questo punto si vede costretto, per tutelare la qualità
dell'integrazione scolastica del proprio figlio, garantita da precise norme
di legge a rivolgersi a codesto Ufficio, affinché ove dai fatti esposti
risulti qualche ipotesi di reato a carico di chi doveva rispettare le norme
sopra citate, si proceda come per legge.
Conseguentemente sporgo formale denuncia querela contro tutti i responsabili
perché si proceda nei Loro confronti per gli eventuali reati che dalla
S.V. verranno ravvisati nei fatti sopra esposti.
Chiedo, altresì, che nella denegata ipotesi in cui la S.V. illustrissima
si orientasse per l'archiviazione del procedimento, mi sia data formale e tempestiva
comunicazione in modo tale da poter esercitare le facoltà previste
dall'art. 408 del C.P.P..
Fiducioso porgo deferenti ossequi.
Data
FIRMA,
1-L'esposto-denuncia può essere presentato anche
ad un posto di Polizia o ad una caserma di carabinieri
AL DIRIGENTE SCOLASTICO DELL'ISTITUTO
.
E p.c. Al Direttore dell' Ufficio Scolastico Regionale per
Al Coordinatore del CSA
Città,
I sottoscritti,
genitori dell'alunno
.., nato a
il giorno
..,
iscritto e frequentante codesto Istituto, avendo saputo che per l'A.S. 2002/2003
nell'organico di fatto le cattedre di sostegno per alunni portatori di handicap
nell'Istituto
. sono state ridotte di
unità, con riduzione
delle ore a disposizione per ciascun alunno disabile a
. settimanali (rapporto
),
e conseguenti ulteriori difficoltà nel percorso di formazione e di integrazione
degli stessi alunni,
CHIEDONO
se la notizia di cui sono venuti a conoscenza corrisponde a verità e
quale è la motivazione dell'eventuale atto con cui il Direttore Scolastico
Regionale rifiuta ulteriori deroghe, corrispondenti a singoli casi particolarmente
gravi presenti nella scuola, trattandosi di un atto amministrativo motivato
ai sensi della
Legge 241/90, anche in considerazione del fatto che la
Legge 448/98 all'art. 26, comma 16, espressamente richiamato dal Decreto
sugli Organici trasmesso con la C.M.
n° 16 del 2002, stabilisce che deve essere "pienamente assicurata
la risposta alla domanda nazionale di sostegno all'integrazione scolastica".
I sottoscritti La invitano, pertanto, a voler insistere nella Sua richiesta
ed eventualmente a contestare in via giudiziale l'atto di rifiuto per carente
o insufficiente motivazione.
Certi della Sua sollecita richiesta presso le autorità amministrative
competenti, rimangono in attesa di un cortese riscontro.
Con osservanza.
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