MOZIONE FINALE
4° Convegno Internazionale "La qualità dell'integrazione è la Qualità della
scuola"
Rimini 14-15-16 novembre 2003
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Gli oltre tremila partecipanti, provenienti da varie regioni d'Italia,
al convegno "La qualità dell'integrazione è la Qualità della scuola" organizzato
dal Centro studi Erickson, Regione Emilia-Romagna, Regione Marche, Provincia
di Rimini, Comune di Rimini e Università degli studi di Bologna riaffermano
il carattere trasversale dell'integrazione scolastica in tutto il sistema italiano
di istruzione ed il ruolo svolto dall'inclusione per il miglioramento di tutta
la scuola italiana. Da questa conquista di civiltà non si può tornare indietro.
I mezzi, le risorse, la ricerca necessari sono investimenti preziosi per il
futuro delle prossime generazioni. I valori dell'integrazione sono anche valori
di pace, parlano quindi al mondo per un futuro senza guerre.
IL PROSSIMO DECRETO SULLA CERTIFICAZIONE DELLE DISABILITÀ
I partecipanti hanno preso atto della bozza del decreto sulle certificazioni
delle situazioni di handicap previsto dall'art. 35 comma 7 della finanziaria
per il 2003 ed in proposito osservano quanto segue:
o che in data 29 luglio 2003 su istanza della Conferenza Unificata è stato istituito
dalla Presidenza del Consiglio dei ministri un tavolo interistituzionale sulla
disabilità tra i cui compiti vi era la verifica dello stato di attuazione della
Legge n. 104/92 e la formulazione di eventuali proposte di aggiornamento della
legge stessa;
o che in data 11 settembre c.a: è stato riunito il Tavolo e il tema centrale
oggetto dell'incontro è stato l'aggiornamento della certificazione in materia
di disabilità (art. 4 della Legge n. 104/92).
o che in quell'occasione non c'è stata traccia della bozza del decreto Presidenza
del consiglio dei ministri e l'unico ministero competente non convocato è stato
quello dell'istruzione.
o che non vi è stata pertanto alcuna informazione sulla bozza dell'emanando
decreto che è stata ufficializzata solo il 10 novembre ultimo scorso ad IMOLA
in occasione del Convegno ivi organizzato dal Ministero dell'istruzione sul
tema "Organizzare la qualità dell'integrazione scolastica degli alunni in situazione
di handicap".
Alla luce di quanto sopra si possono in merito formulare le seguenti riflessioni:
a) Risulta evidente che le finalità di emanazione dello stesso decreto non
sono dettate da cause culturali, pedagogiche e didattiche, bensì dalla evidente
esigenza di ridurre la spesa pubblica per gli insegnanti di sostegno,
b) La bozza di decreto sembra applicare l'ICD-10 solo alla situazione
di gravità, mentre, per coerenza, dovrebbe essere utilizzato per l'accertamento
di tutte le patologie stabilizzate o progressive di cui all'art. 3 comma
1 della legge 104/92. Inoltre, le commissioni per l'accertamento potranno rilasciare
in tempi utili le certificazioni solo se verranno potenziate numericamente.
c) La diagnosi funzionale viene effettuata sulla base dell'ICF dell'Organizzazione
mondiale della sanità. E' rimasta però ferma la strutturazione dell'unità
multidisciplinare della ASL composta solo da professionisti sanitari e sociali,
mentre andrebbe prevista anche la presenza della componente pedagogica, nonché
un piano nazionale di formazione sull'ICF delle varie componenti.
d) Nulla si prevede poi per le numerosissime difficoltà di apprendimento
(bisogni educativi speciali) non riconducibili a certificazione sanitaria che,
prive di adeguato sostegno come conseguenza del decreto, creeranno il caos nelle
singole istituzioni scolastiche;
ALLORA SI CHIEDE CON FORZA
che il Ministero dell'Istruzione e il Governo vogliano reperire con la massima
urgenza risorse aggiuntive per fronteggiare questi bisogni che rimarranno così
scoperti.
LE MINACCE ALL'INTEGRAZIONE SCOLASTICA E LE NOSTRE PROPOSTE
Si segnala inoltre che concentrare, come fa il Governo, solo sulle certificazioni
tutta l'attenzione pone in ombra altri aspetti di illegalità che nuocciono
alla qualità dell'integrazione scolastica quali:
- utilizzazione impropria degli insegnanti per il sostegno in supplenze
in classi diverse da quelle ove è inserito, per essere integrato, l'alunno in
situazione di handicap,
- mancata specializzazione di quasi il 40% degli insegnanti assegnati
per le attività di sostegno,
- mancata formazione programmata e generalizzata degli insegnanti curricolari,
che favorisce sia la delega al solo insegnante per il sostegno, sia la crescente
richiesta di ore in deroga, sia il ricorso alla magistratura che sempre più
frequentemente sta accogliendo le richieste dei genitori per aumentare le ore
di sostegno. A tal proposito si chiede di conoscere quale sarà l'esito dello
sbandierato corso di formazione on-line annunciato dal MIUR nel seminario di
Desenzano,
- mancata formazione generalizzata dei collaboratori scolastici per compiti
di assistenza igienica ed igiene personale,
- mancata formazione sull'integrazione scolastica della maggioranza dei dirigenti
scolastici e dell'amministrazione periferica, nonché degli ispettori tecnici,
- mancato rispetto delle norme sulla continuità educativa,
- mancata soluzione dell'annoso conflitto di competenze tra comuni e province
circa l'assegnazione di assistenti per l'autonomia e la comunicazione nelle
scuole superiori, che potrebbe essere risolto se ogni regione in base alla legge
costituzionale 3/2001 decidesse immediatamente a quale ente locale assegnare
tale compito,
- mancata formazione di tali assistenti da parte degli enti locali tenuti
a fornirli,
- mancato riconoscimento della figura dell'educatore sociale e delle
sue competenze complementari per l'integrazione scolastica e il progetto di
vita.
I partecipanti chiedono con forza:
- una immediata delibera della conferenza unificata stato-regioni-città, di
cui all'art. 5 comma 1 del decreto, affinché vengano concordate "linee guida"
relative alle modalità dell'integrazione scolastica, agli indicatori strutturali,
di processo e di esito della sua qualità e ai livelli essenziali delle prestazioni
scolastiche e degli altri enti pubblici concernenti l'inclusione scolastica,
quale aspetto essenziale della qualità di tutto il sistema di istruzione,
- un numero minimo (20) di crediti formativi nell'ambito della pedagogia e della
didattica speciale per tutti gli insegnanti nella loro formazione universitaria
iniziale e il raddoppio delle attuali 400 ore di attività formative per
la specializzazione per le attività di sostegno,
- la formazione in servizio di tutti i docenti tramite corsi di aggiornamento
e di "alta qualificazione" per quelli di sostegno, aperti anche a insegnanti
ivi impegnati senza essere specializzati o precari, con contributi finanziari
dell'amministrazione di appartenenza,
- corsi obbligatori di formazione sull'integrazione scolastica per dirigenti
e ispettori tecnici,
- l'emanazione urgente di linee guida sulla somministrazione di farmaci a
scuola concordati tra MIUR e Ministero della Salute,
- l'effettuazione in tempi brevissimi di un monitoraggio sui fondi relativi
all'integrazione scolastica assegnati dal MIUR alle direzioni scolastiche
regionali, molti dei quali, pare, siano stati destinati impropriamente ad altri
usi dalle stesse e da alcuni dirigenti scolastici
- la modifica dell'art. 13 comma 5 della legge 104/92, previa intesa tra MIUR
e organizzazioni sindacali, con l'abolizione delle aree per il sostegno della
scuola superiore, fonte spessissimo di ingiustizie e scorrettezze.
LE PREOCCUPAZIONI PER LA RIFORMA MORATTI
I partecipanti sollevano preoccupazioni anche per l'emanazione dei decreti
applicativi e dei successivi atti della Riforma Moratti di cui alla Legge
n. 53/2003, il primo dei quali, concernente gli ordinamenti, solo dopo una dura
protesta delle associazioni delle persone con disabilità e dei loro familiari
e in particolare della FISH, ha introdotto un fugace riferimento all'integrazione
scolastica ai sensi della legge n. 104/92
e CHIEDONO QUINDI
che gli emanandi decreti delegati esprimano in modo meno laconico i riferimenti
alla qualità dell'integrazione scolastica ed in particolare:
- nel decreto delegato concernente la formazione dei docenti debba essere
espressamente previsto quanto sopra richiesto per la formazione iniziale
ed in servizio del personale ispettivo, direttivo, docente e non docente,
- nel decreto delegato concernente la valutazione del sistema di istruzione
siano esplicitati gli indicatori di qualità concernenti l'integrazione scolastica.
Solo così si potrà evitare una concorrenza tra le scuole per escludere alunni
in situazione di handicap, la cui presenza, ufficialmente ignorata, può determinare
l'abbassamento del livello medio di qualità delle scuole che li accolgono. Invece
la previsione degli indicatori di qualità per l'integrazione scolastica fra
quelli della valutazione del sistema globale di istruzione determinerà una sana
concorrenza tra le scuole per migliorare l'accoglienza nei propri POF dei progetti
per gli alunni con disabilità,
Per schiarire le tenebre che si stanno addensando sulle politiche di superamento
dell'handicap in Italia, anche a causa dei drastici tagli alla spesa sociale
assegnata agli enti locali, fortemente contestati anche dalle Regioni rette
dal Centrodestra, è necessario che alle parole ufficiali propositive dei ministeri
dell'Istruzione e della Salute, seguano immediatamente atti amministrativi e,
ove necessario anche legislativi, senza di che l'attuale fase involutiva potrebbe
produrre effetti nefasti anche sull'integrazione scolastica con l'attivazione
più o meno mascherata del ricorso a classi speciali comunque denominate.
SI CONFIDA infine
Che l'anno europeo delle persone con disabilità si possa concludere con gesti
giuridico-politici positivi e immediati.
In tal senso si invitano tutte le forze politiche e sindacali, nonché i mezzi
di comunicazione, a voler sostenere queste richieste che sono soprattutto frutto
delle attese degli operatori scolastici, delle famiglie delle persone con disabilità
e delle loro associazioni che lottano quotidianamente per l'affermazione del
diritto allo studio e dell'inclusione sociale dei cittadini con disabilità.
Persone che hanno diritto a veder realizzate pienamente le pari opportunità
per la loro cittadinanza attiva nel quadro della più ampia cittadinanza europea.
Rimini, 16 novembre 2003
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