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Raccolta delle principali normative nazionali pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale a partire dal 15 dicembre 1999
e delle principali normative della regione Marche pubblicate nel Bollettino Ufficiale a partire dal 15 dicembre 1999
Tipo
  Nazionale: - Regionale (MARCHE):
Parole
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NAZIONALE

Presidenza del Consiglio dei Ministri, Decreto del 30 aprile 2008, Regole tecniche disciplinanti l’accessibilità agli strumenti didattici e formativi a favore degli alunni disabili (G.U. n. 136 del 12.06.2008)
Il documento definisce le regole tecniche per garantire l’accessibilità agli strumenti didattici e formativi da parte degli alunni disabili. Le norme definite nel decreto intendono garantire l’accessibilità e fruibilità ai sistemi informatici, erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche a coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive (strumenti e soluzioni tecniche che permettono di accedere ai servizi erogati dai sistemi informatici) o configurazioni particolari. Le regole tecniche riguardano gli strumenti didattici e formativi: documenti e libri di testo in formato elettronico usati nei processi di istruzione e apprendimento e i programmi informatici, quali il software didattico (programma applicativo informatico finalizzato espressamente a supportare gli apprendimenti, come i programmi basati sull’alternanza spiegazione - verifica, gli ambienti aperti orientati alla costruzione autonoma del sapere…). Per la fruibilità dei servizi si fa riferimento alle caratteristiche necessarie affinchè il servizio risponda ai criteri di facilità e semplicità d’uso, efficienza, quali: lo stile di paragrafo – insieme di comandi utilizzati per la composizione grafica del testo secondo una formattazione che specifica la funzione di una parte del testo nella struttura logica dell’intero documento -; gli standard definiti dall’organizzazione Internazionale per le standardizzazioni (ISO) per le tecnologie Web; e l’interfaccia utente, vale a dire il programma informatico che gestisce il rapporto dell’utente - da e verso un elaboratore - in modo interattivo.
Ministero dell’Interno, Decreto del 10 aprile 2008, Ripartizione del fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo per i rifugiati (G.U. n. 130 del 05.06.2008)
Il decreto definisce le modalità di Ripartizione del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo per i rifugiati, individuando le graduatorie relative all’assegnazione, per l’anno finanziario 2008, delle risorse assegnate ai servizi di accoglienza attivati dagli Enti locali - secondo la capacità ricettiva dei servizi attivati -. Tali graduatorie, relative ai progetti presentati dagli Enti locali per le categorie “ordinari” e “vulnerabili” sono state approvate dalla commissione di valutazione nel marzo 2008; il finanziamento complessivo del Fondo ammonta a euro 21.284.982,00 euro. Nella regione Marche, sono stati assegnati per la categoria progetti vulnerabili: 274.350,00 euro al servizio attivato ad Ancona (capacità ricettiva 15); 175.200,00 euro al servizio attivato a Jesi (capacità ricettiva 15); per la categoria progetti categorie ordinarie: 266.550,38 euro a Macerata (capacità ricettiva 35), 131.838,00 euro a Grottammare (capacità ricettiva 15) e 164.954,88 euro ad Ancona (capacità ricettiva 18).
Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1 aprile 2008, Modalità e criteri per il trasferimento al Servizio sanitario nazionale delle funzioni sanitarie, dei rapporti di lavoro, delle risorse finanziarie e delle attrezzature e beni strumentali in materia di sanità penitenziaria (G. U. n. 126 del 30.05.2008)
Il provvedimento disciplina le modalità, i criteri e le procedure per consentire il trasferimento al Servizio sanitario nazionale delle funzioni sanitarie, delle risorse finanziarie, umane e strumentali relative alla sanità penitenziaria (attualmente afferenti al Ministero della Giustizia) al fine di realizzare una più efficace assistenza sanitaria, migliorando la qualità delle prestazioni di diagnosi, cura e riabilitazione negli istituti penitenziari, negli istituti penali per minori, nei centri di prima accoglienza, nelle comunità e negli ospedali psichiatrici giudiziari. Il documento si compone inoltre delle Linee di indirizzo per gli interventi del Servizio sanitario nazionale a tutela della salute dei detenuti e degli internati negli istituti penitenziari, e dei minorenni sottoposti a provvedimento penale, che individuano percorsi ottimali di prevenzione e cura e modelli organizzativi per la ristrutturazione dei servizi. In particolare vengono individuate otto aree cruciali di intervento, indicando per ciascuna obblighi e competenze delle strutture del Servizio sanitario nazionale: - la medicina generale e la valutazione dello stato di salute dei nuovi ingressi: sono i presidi all’interno delle carceri a dover assicurare le prestazioni di medicina generale, dall’assistenza farmaceutica alla diagnosi precoce, ai vaccini; le prestazione specialistiche: devono essere assicurate da Aziende USL e ospedali, secondo standard uniformi; le risposte alle urgenze: devono essere assicurate sia all’interno delle carceri, sia nelle strutture ospedaliere del territorio; le patologie infettive: oltre ad attuare un’efficace informazione per i detenuti, è previsto lo sviluppo di protocolli per la gestione e l’isolamento; prevenzione, cura e riabilitazione per le dipendenze patologiche: l’assistenza ai tossicodipendenti, il 30% del totale dei detenuti nel 2006, è assicurata dai Sert in collaborazione della USL del territorio e con la rete dei servizi sanitari e sociali impegnati nella lotta alla droga; prevenzione, cura e riabilitazione nel campo della salute mentale: è previsto un sistema di sorveglianza epidemiologica e di diagnosi precoce accanto alla garanzia di cure pari a quelle fornite dai servizi del territorio. Va comunque assicurato un intervento dello specialista in psichiatria o psicologia clinica; la tutela della salute delle detenute e delle minorenni sottoposte a misure penali e della loro prole: attenzione agli aspetti psico-emotivi della nascita , monitoraggio e assistenza ostetrico-ginecologica e prevenzione e profilassi delle malattie a trasmissione sessuale e dei tumori dell’apparato genitale femminile; la tutela della salute delle persone immigrate: rinvia a uno specifico programma incentrato sulla mediazione culturale, in cui devono essere impegnati servizi sanitari, istituti di pena, Enti locali e Volontariato, per la piena fruizione delle opportunità di cura. Infine, vengono anche elencate alcune disposizione per regolamentare gli interventi negli Ospedali psichiatrici e giudiziari e nelle case di cura e custodia.
Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per i diritti e le pari opportunità, Finanziamento di progetti finalizzati a rafforzare le azioni di prevenzione e di contrasto della violenza sessuale e di genere – anno 2008 (G.U. n. 97 del 24.04.2008)
L’avviso pubblico contenuto nel documento si propone di promuovere la programmazione di interventi nel settore della prevenzione e contrasto di tutte le forme di violenza sessuale e di genere della tutela e reinserimento delle vittime, incentivando la collaborazione tra gli attori istituzionali e gli attori del privato sociale coinvolti. A tal fine è previsto il finanziamento di azioni ed interventi integrati, a valenza intercomunale/interprovinciale/interregionale pluridisciplinari e inter-settoriali, che prevedono il consolidamento e lo sviluppo delle reti territoriali: servizi sanitari, servizi sociali, forze dell’ordine, servizi educativi, consulenti legali e psicologici, associazioni. Il provvedimento individua gli obiettivi delle proposte progettuali: - sensibilizzazione e informazione dei vari attori territoriali coinvolti attraverso giornate di studio e di approfondimento per affrontare le complessità del fenomeno della violenza di genere e la complessità delle azioni di contrasto e protezione (con particolare riguardo alle forma di violenza meno visibili: violenza in ambito familiare, abusi sessuali sui minori, violenza nelle relazioni affettive, violenza psicologiche e fisiche rivolte a migranti e a donne appartenenti alle minoranze etniche e culturali),: - sperimentazione di strumenti metodologici, formativi e valutativi innovativi per sviluppare una rete di attori territoriali di varie culture organizzative e professionali al fine di elaborare interventi di prevenzione della violenza di genere e la tutela delle vittime; - scambio e trasferibilità di buone prassi ed esperienze esistenti in Italia ed in Europa. Il finanziamento complessivo previsto è di euro 3.500.000; il contributo per ogni singolo progetto non può superare i 150.000 euro. Vengono inoltre definite le modalità per la presentazione delle domande, i requisiti di ammissibilità, le cause di inammissibilità, e i criteri di valutazione dei progetti. In appendice il fac-simile della domanda, scaricabile dal sito Internet: http://www.pariopportunià.gov.it
Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Deliberazione del 23 aprile 2008, Interpretazione e integrazione dell'articolo 4 (Misure specifiche per ciechi totali) del regolamento allegato alla delibera n.514/07/CONS, recante disposizioni in materia di condizioni economiche agevolate, riservate a particolari categorie di clientela, per i servizi telefonici accessibili al pubblico (Deliberazione n. 202/08/CONS) (G.U. n. 118 del 21.05.2008)
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni interviene con questa delibera per modificare la norma dello scorso ottobre che introduceva agevolazioni telefoniche per i ciechi assoluti e per i sordomuti. La precedente Deliberazione (514/2007) concedeva ai ciechi assoluti, agevolazioni per l'accesso ad internet da postazione fissa (cioè non sono ammesse agevolazioni sull'uso di servizi internet dal cellulare), stabilendo che gli operatori telefonici dovevano riconoscere gratuitamente 90 ore mensili di navigazione in internet, per chi non avesse sottoscritto, o sottoscrivesse, contratti (es. cosiddetti "Flat") che non prevedano limiti orari; nella sostanza il vantaggio andava solo a chi avesse sottoscritto un abbonamento a consumo orario. Con questa nuova Deliberazione, l’Autorità per le Garanzia nelle Comunicazioni ha ampliato le agevolazioni, per la navigazione, anche a chi abbia sottoscritto o sottoscriva un contratto Flat o tutto incluso, cioè non a “consumo orario”. In tali casi gli operatori telefonici devono riconoscere ai non vedenti (ciechi assoluti) uno sconto del 50% sui relativi abbonamenti, o – nel caso comprendano anche altri servizi di telefonia - sulla parte degli abbonamenti che riguardano la navigazione in internet. Le ore mensili di navigazione Internet gratuita sono riconosciute con riferimento a tutte le forme di fatturazione che ciascun operatore applica nei propri piani tariffari; nelle offerte a consumo la tariffazione inizia al superamento delle ore gratuite, nelle offerte flat, la riduzione è applicata al canone mensile. Con questo provvedimento si intende assicurare agli utenti ciechi totali la stessa libertà di scelta tra offerte di servizi Internet rispetto agli altri utenti, a prescindere dalla tecnica e dalla velocità di connessione prescelte e anche quando nell’offerta siano compresi altri servizi (da, www.handylex.org).
Ministero della salute, Decreto 11 aprile 2008, Linee guida in materia di procreazione medicalmente assistita (G.U. n. 101 del 30 aprile 2008)
Il decreto fornisce indicazioni gli operatori delle strutture autorizzate sulle tecniche e le procedure per il ricorso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita. Le indicazioni riguardano: la gradualita' nel ricorso alle tecniche; il consenso informato da parte di coloro che si sottopongono alle tecniche stesse; l'accertamento dei requisiti previsti per le coppie alle quali si applicano le tecniche di procreazione medicalmente assistita; le disposizioni concernenti la sperimentazione sugli embrioni umani; i limiti all'applicazione delle tecniche di procreazione medicalmente assistita sugli embrioni. Queste le principali novità introdotte dal decreto: per l’accesso alle tecniche: - la possibilità di ricorrere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) viene estesa anche alla coppia in cui l’uomo sia portatore di malattie virali sessualmente trasmissibili, e in particolare del virus HIV e di quelli delle epatiti B e C, riconoscendo che tali condizioni siano assimilabili ai casi di infertilità per i quali è concesso il ricorso alla PMA (per evitare l'elevato rischio di infezione per la madre e il feto conseguente a rapporti sessuali non protetti con il partner sieropositivo); ogni centro per la PMA deve assicurare la presenza di un adeguato sostegno psicologico alla coppia, predisponendo la possibilità di una consulenza da parte di uno psicologo adeguatamente formato nel settore. Le nuove linee guida prevedono inoltre l’eliminazione del comma contenuto nelle precedenti (linee guida del 2004) che prescriveva indagini pre-impianto sull’embrione solo di tipo osservazionale; abolendo tale limitazione, si ammette quindi la legittimità della diagnosi pre-impianto volta alla selezione. In allegato al documento legislativo viene pubblicato il prototipo della scheda clinica per la registrazione e il mantenimento dei dati delle coppie che si rivolgono ad un centro di trattamento di procreazione medicalmente assistita.
Ministero della salute, Decreto del 31 marzo 2008, Consegna da parte del farmacista, in caso di urgenza, di medicinali con obbligo di prescrizione medica in assenza di presentazione della ricetta (G.U. n. 86 del 11.04.2008)
Il provvedimento individua le condizioni, in caso di estrema necessità e urgenza, che consentono al farmacista di consegnare al cliente che ne faccia richiesta, un medicinale in assenza di prescrizione medica. Nel testo si specifica che il farmacista deve consegnare una sola confezione con il più basso numero di unità posologiche farmaco. Questi i casi previsti: se il medicinale richiesto è necessario per assicurare la prosecuzione del trattamento di un paziente affetto da diabete, ipertensione, broncopneumopatia cronica o ostruttiva o altra patologia cronica, il farmacista può consegnare il medicinale, a condizione che sia possibile verificare che il paziente è in trattamento con il farmaco: attraverso la presenza in farmacia di ricette mediche riferite allo stesso paziente, esibizione da parte del cliente di un documento originale firmato dal medico curante attestante la patologia cronica da cui è affetto, esibizione di una ricetta con validità scaduta da non oltre trenta giorni, conoscenza diretta del farmacista dello stato di salute del paziente e del trattamento in corso. Il decreto elenca inoltre altre ipotesi: la richiesta può riguardare un paziente che necessiti di non interrompere un trattamento (es assunzione di un antibiotico) – a condizione che in farmacia sia presente una prescrizione medica rilasciata in una data che faccia presumere che il paziente sia ancora in trattamento con il medicinale o che abbia una confezione inutilizzabile della stessa; in caso di esibizione da parte del cliente di documentazione di dimissione ospedaliera emessa il giorno di acquisto o nei due gironi precedenti dalla quale risulti prescritta, la prosecuzione della terapia con quel farmaco. Si precisa infine che sono ammesse solo consegne di insulina e antibiotici monodose per quello che riguarda medicinali iniettabili e che non è ammessa in nessun caso la consegna da parte del farmacista di medicinali inseriti nelle tabelle delle sostanze stupefacenti.
Ministero per i beni e le attività culturali, Decreto del 18 dicembre 2007, Modalità di accesso ai finanziamenti in favore dell’editoria per ipovedenti e non vedenti (G.U. n. 82 del 07.04.2008)
Il provvedimento definisce i criteri e le modalità di accesso ai finanziamenti concessi a case editrici o altri soggetti) per progetti che garantiscano la fruizione dei prodotti editoriali ai soggetti ipovedenti e non vedenti. I progetti possono prevedere: la trasformazione dei prodotti esistenti in formati idonei; la creazione e riproduzione di prodotti editoriali nuovi e specificamente fruibili dai soggetti ipovedenti e non vedenti; investimenti finalizzati alla catalogazione, conservazione e distribuzione dei prodotti trasformati e creati. Come stabilito del decreto, possono essere ammessi a finanziamento progetti di durata non superiore a 2 anni che indichino la capacità produttiva generabile e la motivata previsione del numero, tipo e quantità di opere che il richiedente prevede di realizzare nel triennio successivo alla conclusione del progetto; i progetti devono inoltre essere presentati da soggetti che dispongano legittimamente dei diritti d’autore relativi alle opere. Il finanziamento complessivo previsto è pari a 2.750.000,00 euro. In allegato lo schema di domanda di ammissione da inviare al Ministero per i Beni culturali. I progetti saranno selezionati da una Commissione, sulla base di alcuni indicatori; numero dei titoli messi a disposizione degli utenti disabili, modalità di distribuzione dei file, varietà dei formati idonei alla fruizione per i soggetti ipovedenti e non vedenti…
Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 25 gennaio 2008, Istituzione della consulta nazionale del volontariato di protezione civile (G.U. n. 61 del 12.03.2008)
Con questo provvedimento viene definita l’istituzione della Consulta nazionale del volontariato di protezione civile. La consulta assolve l’onere di ideazione e coordinamento dei piani strategici di protezione civile nazionale, su un livello di gestione centralizzata e, che coinvolga: stato, regioni e province e solo in una seconda fase i Dipartimenti locali di protezione Civile, gli enti territoriali pubblici, organizzazioni, associazioni del territorio, al fine avere una programmazione efficacia ed efficiente per la prevenzione e gli interventi di straordinaria amministrazione nelle situazione di grave emergenza sociale. Tra i compiti previsti, prioritario è quello di ricerca e di approfondimento su tematiche relative alla promozione, alla formazione e allo sviluppo del volontariato di protezione civile. Viene stabilito inoltre che la consulta sia formata da un rappresentante per ciascuna organizzazione nazionale di volontariato di protezione civile, con sedi in almeno sei regioni, iscritta nell’elenco nazionale istituito presso il Dipartimento della protezione civile.
Ministero della salute, Decreto 17 dicembre 2007, Linee guida destinate alle figure professionali che operano con le comunità di immigrati provenienti da Paesi dove sono effettuate le pratiche di mutilazione genitale femminile per realizzare una attività di prevenzione, assistenza e riabilitazione delle donne e delle bambine già sottoposte a tali pratiche (G.U. n.71 del 25.03.2008, supplemento ordinario n. 40)
Il documento è formato da due parti: la prima introduttiva, di carattere socio-antropologico, illustra il fenomeno delle mutilazioni genitali femminili (che cosa sono le mutilazioni, dove sono diffuse), descrivendo le motivazioni psicologiche, economiche e sociali e culturali, la situazione in Italia (movimenti migratori, dimensioni del fenomeno). Un capitolo illustra gli strumenti giuridici disponibili per contrastarlo, in Italia, in altri paesi occidentali e nei paesi africani. La seconda parte è costituita dalle vere e proprie linee guida per gli operatori sanitari e gli operatori socio-culturali che operano con le comunità di immigrati, al fine di fornire conoscenze e strumenti indispensabili per affrontare queste problematiche nell’esercizio della loro professione, per accogliere, curare, assistere e riabilitare le donne che hanno subito mutilazioni genitali senza imbarazzo, curiosità o sorpresa, ma instaurando un rapporto di fiducia medico-paziente. La conoscenza di tali pratiche è inoltre indispensabile per aiutare le donne provenienti da paesi a tradizione escissoria a prendere coscienza del proprio corpo e del proprio benessere, per prevenire inoltre che le figlie possano a loro volta essere sottoposte a mutilazioni. In questa sezione vengono elencate delle raccomandazioni per le figure professionali sanitarie, con indicazioni su tecniche di management clinico, codici di comportamento sulla qualità dell’assistenza, servizi sanitari specializzati per la cura e la consulenza medica e psicologica; altre raccomandazioni sono rivolte in particolare alle figure professionali che operano con le comunità di immigrati, e che nello specifico di occupano di mediazione linguistico-culturale in ambito sanitario.

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