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Raccolta delle principali normative nazionali pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale a partire dal 15 dicembre 1999
e delle principali normative della regione Marche pubblicate nel Bollettino Ufficiale a partire dal 15 dicembre 1999
Tipo
  Nazionale: - Regionale (MARCHE):
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REGIONALE (Marche)

Deliberazione Giunta Regionale n. 1581 del 8 novembre 2011, Fondo unico per le politiche sociali annualità 2010 – Individuazione aree di intervento regionale (BUR n. 102 del 19.11.2010)
Con questa delibera la Regione Marche ha stabilito di integrare per l’anno 2010 il Fondo Unico per le Politiche Sociali con una quota di 2.500.000,00 € attingendo al Fondo Regionale Anticrisi; complessivamente quindi il fondo è pari a 11.593.990,00 €. In allegato alla delibera una tabella indica e descrive le aree di intervento regionali per l’anno 2010 e le rispettive dotazioni finanziarie. Questi alcune misure previste: finanziamento dei corsi ICF per operatori degli enti locali impegnati nei servizi scolastici a favore degli alunni disabili (120.000,00 €); realizzazione in collaborazione con la Scuola di formazione del Personale Regionale di conferenze e attività seminariali in materia di Politiche Sociali in particolare circa l’Amministratore di sostegno (8.000,00 €); trasferimento una tantum di risorse alla Pubblica Funzione Trasporto Pubblico Locale per il finanziamento di abbonamenti agevolati per il trasporto pubblico di disabili (200.000,00 €); definizione del programma statistico 2010 in materia di Politiche Sociali (13.700,00 €); cofinanziamento dei progetti di protezione sociale in favore delle vittime di tratta (40.000,00 €); concorso al pagamento delle rette di ricovero di disabili psico – sensoriali, ospiti di istituti educativo assistenziali (500.000,00 €); dotazione finanziaria a beneficio degli Ambiti Territoriali (3.000.000,00 €); contributo straordinario al Comune di Ancona, finalizzato al finanziamento delle politiche di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati (500.000,00 €); integrazione delle risorse finanziarie della L.R. 18/96 Fondo regionale straordinario (Promozione e coordinamento delle politiche di intervento in favore delle persone handicappate) e dell’art. 14 della stessa (integrazione scolastica) (1.750.000,00 €).
DGR n. 1729 del 29 novembre 2010, Approvazione del modello di convenzione tra Azienda sanitaria unica regionale e residenze protette per anziani (BUR n. 109 del 10.12.2010)
Con questo provvedimento viene approvato lo schema di convenzione tra Azienda sanitaria unica regionale e le residenze protette per anziani che definisce i dettagli riguardanti la gestione delle attività assistenziali, sanitarie, tutelari, alberghieri a favore degli anziani non autosufficienti ospiti della struttura medesima. Le residenze protette sono strutture con elevato livello di integrazione sociosanitaria destinata ad accogliere anziani non autosufficienti, con esiti di patologie fisiche, psichiche, sensoriali o miste stabilizzate, non curabili a domicilio e che non necessitano di prestazioni sanitarie complesse; vengono inoltre definiti obiettivo dell'assistenza (garantire la conservazione dello stato di equilibrio del soggetto e prevenire l’aggravamento dello stato di salute e il decadimento psico-funzionale); - destinatari (soggetti di norma ultra sessantacinquenni in condizione di non autosufficienza); - modalità di accesso (solo a seguito di parere favorevole dell’Unità Valutativa Integrata); posti letto con moduli da 20 Posti Letto; modello organizzativo; responsabili delle attività (Direttore dei Distretto della Zona Territoriale e il Coordinatore d’Ambito devono verificare periodicamente il mantenimento dei requisiti minimi autorizzativi); pianificazione delle attività; - il ruolo del medico di medicina legale; - piano di assistenza individualizzato (PAI) per ogni paziente; - l’adozione della Carta di Servizi; - le modalità di accesso dei familiari e delle associazioni di volontariat. La convenzione inoltre prevede che la Residenza protetta garantisca ai propri ospiti gli standard minimi assistenziali previsti dal Regolamento Regionale 8 marzo 2004 e sue modificazioni e individua i requisiti assistenziali, ricordando che, secondo il percorso di allineamento definito dall’accordo contenuto nella DGR 1230/2010, i Posti Letto convenzionati attualmente per 50’ dovranno passare: dal 1/01/2010 al 31/12/2010: 63’ assistenza pro capite pro die di cui 13’ ass. inf. + 50’ OSS; dal 1/01/2011 al 31/12/2011 72’ assistenza pro capite pro die di cui 15’ ass. inf. + 57’ OSS; dal 1/01/2012 al 31/12/2012 88’ assistenza pro capite pro die e 18’ ass. inf. + 70’ OSS; dal 1/10/2013 al 31/12/2013 100’ assistenza pro capite pro die di cui 20’ ass. inf. + 80’ OSS e le prestazioni assistenziali in una situazione a regime (personale sanitario, coordinatore del servizio, personale assistenziale, alloggio, pasti, pulizie, lavanderia e guardaroba, personale ausiliario e tecnico per la gestione servizio). Tenendo in considerazione quanto stabilito dalla DGRM 1230/10 (che ha definito la progressione dell’allineamento della quota a carico del SSR della tariffa relativa ai posti letto convenzionati, condizionata al valore della quota a carico del cittadino e distingue le strutture in tre tipologie: con quota a partecipazione del cittadino fino a 33,00 €, 41,25 €, 41,25 € ) nella convenzione dovrà essere indicato il valore economico di competenza in base al Piano regionale di convenzionamento, ricordando che la Regione ha disposto la riduzione progressiva della quota a carico dell’ospite sulla base dell’incremento della quota a carico del SSR; in allegato delle tabelle riepilogano gli importi per i Posti Letto convenzionati: 50’ in allineamento, 100’, 120’ in base ai diversi periodi.
Deliberazione n.1725 del 29 novembre 2010, Attuazione DGR 747/2004 – Definizione degli indirizzi e dei criteri di ripartizione delle risorse economiche destinate al contrasto delle dipendenze patologiche (BUR n. 109 del 10.12.2010)
Nel decreto sono definiti i criteri di ripartizione delle risorse economiche destinate al contrasto delle dipendenze patologiche, pari complessivamente a euro 2.188.491,28. Una quota pari a 1.046.900,92 euro è assegnata per garantire la continuità alle attività dei servizi semiresidenziali (finanziamento fino a euro 300.000,00), dei servizi residenziali per specifiche tipologie di utenza (finanziamento fino a euro 318.900,92), il servizio telefonico di counseling (finanziamentofino a euro 26.000,00) e gli interventi di strada che prevedono l’impiego di operatori di strada o unità mobili (finanziamento fino a 402.000,00). Nella delibera sono individuati i criteri di ripartizione delle risorse: popolazione residente nel territorio del Dipartimento (20%), utenza complessiva in carico agli STDP nel 2009 (30%), giornate di presenza complessive nelle strutture residenziali e semiresidenziali nel 2009 (30%), sovrazonalità (10%) e popolazione carceraria (10%) e vengono definite le linee di indirizzo per la programmazione annuale 2011 dell’ASUR: attuazione e monitoraggio dei percorsi assistenziali ed organizzativi adottati con DGR 154/09, prevenzione e sperimentazione di modelli trattamentali semiresidenziali per giocatori d’azzardo patologici. Queste le arre di intervento: organizzazione e risorse umane, trattamenti, integrazione socio – sanitaria. E' inoltre previsto un finanziamento di 1.000.000,00 euro quale quota sociale del budget annuo 2011 per i Dipartimenti per le Dipendenze Patologiche presso l'ASUR e 141.590,36 euro per il progetto sperimentale per l’inclusione socio – lavorativa di persone svantaggiate tossicodipendenti è finalizzato all’identificazione, la sperimentazione e la valutazione di un modello per l’inclusione sociale che abbia come obiettivo fondamentale il progressivo reinserimento nel mondo del lavorativo e sociale di persone tossicodipendenti; Il progetto è destinato: alle persone con problemi di uso ed abuso di droghe illegali che hanno terminato il percorso terapeutico o lo stanno concludendo e alle persone tossicodipendenti in trattamento per le quali un percorso di sostegno all’inclusione sociale può contribuire considerevolmente per la compliance alla stessa cura farmacologica e/o psicosociale, ed una maggiore stabilizzazione della loro vita.
Legge regionale 22 novembre 2010, n. 17, Modifiche alla legge regionale 20 giugno 2003, n. 13 "Riorganizzazione del Servizio sanitario regionale" (B.UR.. 25 novembre 2010, n. 104 )
Con questo provvedimento la regione Marche ha approvato alcune modifiche alla legge 13/2003, "Riorganizzazione del Servizio Sanitario Regionale". Queste le principali novità introdotte: vengono ridefiniti i compiti della Giunta regionale, che esercita le funzioni di indirizzo e controllo in materia di sanità e di integrazione socio-sanitaria (adottare gli atti di indirizzo interpretativi e applicativi della normativa; definire gli obiettivi specifici per gli enti del servizio sanitario regionale; impartire direttive per i Direttori generali, con particolare riguardo, al controllo della spesa e ai limiti relativi alla stipula di contratti dirigenziali a tempo determinato e al conferimento di incarichi di natura occasionale o coordinata e continuativa a carattere amministrativo e contabile...); vengono inoltre istituti il dipartimento per la salute e per i servizi sociali e - presso la Giunta regionale - la Consulta delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione e della professione ostetrica. Altra modifica riguarda compiti e funzioni dell'Agenzia regionale sanitaria (ARS), definita strumento operativo per la gestione delle funzioni del dipartimento per la salute e per i servizi sociali e per il raccordo con gli enti del servizio sanitario regionale, con particolare riferimento alle seguenti materie: assistenza sanitaria territoriale; assistenza ospedaliera; assistenza farmaceutica; prevenzione e promozione della salute nei luoghi di vita e di lavoro; integrazione socio sanitaria; investimenti sanitari; sanità veterinaria. Per quanto riguarda inoltre gli ambiti territoriali sociali, si stabilisce che la Giunta regionale dovrà definirli in modo da assicurarne la coincidenza con gli ambiti delle zone territoriali, precisando al fine di assicurare una maggiore integrazione socio-sanitaria, può individuare, sulla base di parametri demografici e territoriali e ferma restando la coincidenza con i distretti sanitari, una diversa articolazione degli ambiti territoriali sociali. Per quanto riguarda la programmazione territoriale, vengono inoltre individuati i distretti come livello territoriale di base in cui si realizza in ogni zona territoriale la gestione integrata tra servizi sanitari, socio-sanitari e sociali; e nel piano triennale di area vasta lo strumento di programmazione delle funzioni, attraverso la definizione degli gli obiettivi dell'attività e l'organizzazione dei servizi sanitari e sociosanitari.
DGR n. 1534 del 25 ottobre 2010, Attuazione della LR 28/08 – Criteri di ripartizione delle risorse per interventi a favore di soggetti adulti e minorenni sottoposti a provvedimenti dell’Autorità giudiziaria (BUR n. 98 del 05.11.2010)
La delibera definisce criteri di ripartizione delle risorse complessive pari ad € 442.515,00 euro a favore di soggetti adulti e minorenni sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziari. I criteri adottati per il finanziamento complessivo di ero 242.515,00 euro per gli interventi degli Ambiti Territoriali Sociali sono uguali a quelli relativi all’anno 2009, ovvero: l’85% pari a 206.194,72 euro, tra gli Ambiti territoriali Sociali ove si trovano Case Circondariali o Case di reclusione; il 15 % all’Ambito Territoriale Sociale di Pesaro come contributo al sostegno delle attività di accoglienza residenziale educativa di detenuti ammessi a misure alternative ed ex-detenuto, presso una struttura di rilievo regionale con comprovata esperienza nel settore specifico. Come stabilito nel Protocollo d’Intesa tra Regione Marche e Ministero della Giustizia, gli Ambiti devono destinare le risorse per progetti finalizzati alla promozione, al sostegno o alla continuità di progetti inerenti: servizi per detenuti in esecuzione esterna; interventi specifici per detenuti stranieri; interventi a favore dei minorenni soggetti a procedure penali; rapporti con il mondo esterno ed inclusione sociale. La restante somma, pari a 200.000,00 euro è destinata all’Amministrazione della Giustizia per interventi specifici: inclusione socio – lavorativa dei detenuti; implementazione del servizio di supporto psicologico e/o educativo finalizzato all’inclusione socio lavorativa di minorenni autori di reato, sostegno alla genitorialità, prevenzione del disagio minorile e implementazione del servizio di supporto psicologico e/o educativo di detenuti in esecuzione esterna.
DGR n. 1483 del 11 ottobre 2010, Approvazione dello schema di protocollo d'intesa con l'ufficio scolastico regionale per "Educazione alla Salute e di promozione di stili di vita sani in ambito scolastico" (BUR n. 93 del 22.10.2010)
Con questo provvedimento viene definito un programma di collaborazione tra la Regione Marche e l’Ufficio scolastico Regionale per le Marche per la promozione della salute, del benessere e della cultura della sicurezza all’interno del sistema istruzione. Queste le principali aree di intervento individuate nel protocollo di intesa: la promozione di abitudini alimentari salutari; la promozione di attività motoria; la lotta e la prevenzione del tabagismo; la prevenzione e il contrasto dell’uso e abuso di sostanze (alcool, farmaci, sostanze dopanti, sostanze psicotrope); la promozione di competenze di cittadinanza attiva nella prospettiva delle long life e wide life education in un sistema formativo territoriale integrato; l’educazione all’affettività (relazione con l’altro e sviluppo alla persona) e alla sessualità (consapevolezza responsabile, prevenzione HIV, MST…); la promozione del benessere e la tutela della salute mentale, la diffusione della cultura della sicurezza e salute negli ambienti di vita, di studio, di lavoro. Vengono inoltre individuate alcune indicazioni operative: una progettazione complessiva e integrata delle azioni di prevenzione e promozione della salute; il coinvolgimento di tutte le componenti della Scuola (dirigenti, docenti, personale ATA, studenti e genitori); l’integrazione con il territorio a partire da un’analisi del contesto socio-culturale e del profilo di salute della comunità in cui vivono i genitori; la partecipazione degli studenti come risorsa attiva nella progettazione dei programmi di intervento; la realizzazione di percorsi di formazione congiunta per docenti e operatori sociosanitari; la definizione di un modello di monitoraggio e valutazione dei programmi; il sostegno congiunto ad iniziative pubbliche di comunicazione e marketing sociale sulle tematiche. Nel protocollo d’Intesa è inoltre prevista l’istituzione di un Comitato - composto da rappresentanti della Regione Marche e dell’Ufficio Scolastico Regionale e referenti degli Ambiti Territoriali provinciali per l’educazione alla salute – che, in collaborazione con operatori delle Aziende Sanitarie del SSR, svolgerà un ruolo di coordinamento tra le azioni, di promozione e valorizzazione della progettuali, di raccolta e documentazione delle buone pratiche e di verifica della efficacia e fattibilità dei progetti.
DGR n. 1387 del 27/09/2010, LR n. 13/09 art. 6 - Programma annuale regionale degli interventi a sostegno dei diritti e dell'integrazione dei cittadini stranieri immigrati per l'anno 2010 - Criteri di riparto delle risorse (BUR n. 89 del 08.10.2010)
Il provvedimento definisce le modalità di attuazione del Programma annuale regionale - per il 2010 - degli interventi a sostegno dei diritti e dell'integrazione dei cittadini stranieri. queste le aree di intervento previste (in ordine di priorità): - integrazione, intercultura e scuola: per diffondere una sensibilità interculturale utile alla conoscenza ed alla comprensione reciproca tra italiani e stranieri e garantire l'integrazione sociale e professionale degli stranieri, attraverso progetti di educazione e comunicazione interculturale, sostegno all'apprendimento delle materie scolastiche per studenti nelle scuole dell'obbligo (in orario extrascolastico), corsi di lingua e cultura di origine; - centri di servizi e sportelli informativi per immigrati: un punto di riferimento per gli immigrati nel territorio, in una struttura permanente in grado di offrire consulenza ed orientamento nella soluzione dei problemi quotidiani, causati dalla scarsa conoscenza del sistema amministrativo italiano; - centri di prima e seconda accoglienza: strutture nate per poter rispondere ai bisogni urgenti di alloggio temporaneo, gestite dagli Enti Locali che possono essere cofinanziate anche in convenzione con altri organismi del privato sociale; - interventi per famiglie in situazione di disagio socio economico: l'Ambito territoriale Sociale può valutare le richieste degli enti locali finalizzate alla realizzazione di interventi mirati a contrastare le situazioni di disagio socio-economico anche temporaneo delle famiglie di immigrati residenti nel territorio di competenza. La delibera attribuisce inoltre le quote da ripartire del finanziamento complessivo pari a 465.553,41 euro: l'85% - pari a 395.720,41 euro, da dividere tra i 24 Ambiti Territoriali Sociali, sulla base della superficie territoriale e del numero di immigrati residenti nell'Ambito, per interventi propri: si sottolinea l'obbligo per gli Enti Locali capofila di programmare gli interventi prendendo atto del parere e delle proposte di Associazioni di immigrati presenti nel territorio di competenza per rispondere in modo adeguato ai bisogni; - una quota pari al 15% - 69.833,00 euro - alle Associazioni di immigrati iscritte al Registro Regionale per progetti a sostegno delle attività statutarie, al fine di favorire la partecipazione dei cittadini stranieri agli interventi di cui sono destinatari.
DGR n. 1275 del 2 settembre 2009, Approvazione criteri per assegnazione contributi alle Associazioni protezionistiche, naturalistiche e di volontariato Onlus che gestiscono canili, rifugi e ricoveri per ani, anche in forma privata, al fine di sostenere la lotta al randagismo - euro 25.000,00 cap. 52805110/2010 (BUR n. 81 del 17.09.2010)
Il documento definisce i criteri per l'assegnazione del complessivo finanziamento di euro 25.000,00 alle Associazioni di volontariato che gestiscono canili, rifugi e ricoveri per cani, anche in forma privata: il termine rifugi e ricoveri si riferisce non solo alle strutture gestite da Enti Locali ma anche a tutti quegli spazi dove sono ospitati gli animali di proprietà alle Associazioni, che gestiscono in proprio senza fini di lucro, quali soggetti privati. Con questo provvedimento si intende ridurre il fenomeno dell'abbandono e del randagismo, finanziando progetti che si propongono di: - incrementare le adozioni e gli affidi; - promuovere una sensibilizzazione nei confronti di scuole e cittadini; - contribuire a realizzare strutture e spazi sempre più idonei a garantire maggior benessere agli animali. Vengono inoltre definite le spese ammesse a finanziamento: - attività di informazione e formazione, sensibilizzazione e incentivazione delle adozioni; - interventi per il miglioramento delle strutture ospitanti; - acquisizione di strutture e apparecchiature. si precisa infine che a parità di punteggio il cofinanziamento con contributi propri o di altri Enti erogatori viene considerato titolo di preferenza.
Decreto della Dirigente della Posizione di Funzione Pari opportunità n. 96 del 3 agosto 2010, L.R. 32/2008 - Avviso pubblico per il conferimento di contributi a favore dei centri antiviolenza e delle case di accoglienza - importo € 95.000,00 capitoli 32003119/120 codice siope 10603/10503 bilancio 2010 (BUR n. 72 del 12.08.2010)
Il provvedimento stabilisce i criteri e le modalità per il conferimento di contributi per la costituzione e il proseguimento dei centri antiviolenza ed il sostegno delle case di accoglienza, al fine di assicurare alle vittime della violenza di genere ed ai loro figli minori il sostegno per consentire loro di recuperare la propria autonomia individualità o di riconquistare la propria libertà nel pieno rispetto della riservatezza o dell'anonimato. Sono ammissibili quindi progetti: - volti a favorire il proseguimento dei Centri antiviolenza, che svolgono a titolo gratuito colloqui preliminari per individuare i bisogni e fornire le prime indicazioni utili, colloqui informativi di carattere legale, o affiancamento, su richiesta delle vittime, nella fruizione di servizi pubblici e privati, nel rispetto dell’identità culturale e della libertà di scelta di ognuna di esse, o sostegno alla realizzazione di percorsi personalizzati di uscita dal disagio e dalla violenza, tendenti a favorire nuovi progetti di vita e di autonomia, iniziative culturali e sociali di prevenzione, di sensibilizzazione e di denuncia in merito al problema della violenza di genere, anche in collaborazione con enti pubblici e del privato sociale; - e progetti volti a sostenere le Case di Accoglienza che svolgono attività di accoglienza intesa come alloggio per un periodo limitato di alcuni mesi, garantendo alla donna con o senza figli minori, quanto necessario per una dignitosa permanenza (letto, cibo, prodotti di igiene personale, prodotti farmaceutici, biancheria piana ecc), progetti personalizzati per l’individuazione di percorsi di uscita dalla violenza e/o dal disagio economico e sociale, attività di consulenza legale e psicologica oltre che l’analisi dei fabbisogni, bilancio delle competenze, orientamento al lavoro, tutoring ecc. attraverso una strategia di empowerment, finalizzato a valorizzare le risorse personali al fine di attivare percorsi di inclusione sociale. Possono presentare richiesta di contributo: le province delle Marche d’intesa con gli enti locali territoriali in accordo con le associazioni di volontariato iscritte nell’apposito Albo regionale; Onlus iscritte nell’apposita anagrafe istituita al ministero delle Finanze; Cooperative sociali iscritte nell’apposito Albo regionale che abbiano tra le finalità dello statuto il tema specifico della violenza alle donne. Il finanziamento complessivo è pari a 95.000 euro: € 65.000,00 per i centri antiviolenza; € 30.000,00 per i progetti che riguardano le case di accoglienza. In allegato alla delibera i modelli per la presentazione della domanda.
DGR n. 1230 del 2 agosto 2010, Approvazione dello schema di accordo sui percorsi di allineamento delle tariffe delle residenze protette alla normativa regionale. Anni 2010-2013 (BUR n. 73 del 13.08.2010)
La delibera prevede l'approvazione dell'accordo siglato dalla Giunta Regionale delle Marche e le Segreterie regionali CGIL CISL UIL Marche per il percorso di allineamento delle tariffe delle Residenze Protette alla normativa vigente nel periodo 2010-2013. L’obiettivo perseguito è quello di raggiungere, nel corso del quadriennio 2010-2013, un livello assistenziale infermieristico e socio-sanitario di 100 minuti al giorno in tutti i posti letto delle Residenze Protette convenzionati e nello stesso tempo di ridurre l’importo della retta a carico dei cittadini al 50% della tariffa giornaliera, come previsto dalla normativa nazionale. In base a tale accordo, tutte le Residenze Protette dovranno quindi garantire il rispetto dei 100 minuti di assistenza al giorno per ogni paziente in tutti i 3.411 posti letto convenzionati; la Regione Marche si impegna ad aumentare le somme necessarie per poter incrementare nel periodo 2010-2013 i minuti mancanti di assistenza. Si precisa infatti che l’incremento dell’assistenza non comporterà un aumento della compartecipazione dei cittadini alla retta giornaliera. Il finanziamento complessivo previsto dalla Regione è pari a 19.276.865,10 euro per il periodo 2010-2013, di cui 1.517.796,80 euro per l’anno 2010.

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