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Raccolta delle principali normative nazionali pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale a partire dal 15 dicembre 1999
e delle principali normative della regione Marche pubblicate nel Bollettino Ufficiale a partire dal 15 dicembre 1999
Tipo
  Nazionale: - Regionale (MARCHE):
Parole
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REGIONALE (Marche)

DGR n. 1081 del 30 luglio 2008, Modifica e approvazione dello schema di convenzione tra AUSR - zone territoriali ed organizzazioni del terzo settore - Associazioni di volontariato in campo domiciliare oncologico (BUR n. 78 del 18.08.2008)
Con questa delibera è stata approvata la convenzione tra l’ASUR – Zone Territoriali ed organizzazioni dl Terzo Settore – Associazioni di volontariato in campo domiciliare oncologico, per la gestione del servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) specialistica ai pazienti oncologici. La convenzione, in allegato alla delibera definisce le modalità di collaborazione tra la Zona Territoriale e le associazioni di settore, stabilendo in particolare: livello decisionale e responsabilità organizzativa – livello decisionale e verifica della qualità dei servizi resi spettano all’AUSR -; presa in carico del paziente – la richiesta formale di ammissione alle cure domiciliari compete al Medico di Medicina Generale e va trasmessa all’UVD -; rapporti con U.O. Oncologia; criteri di ammissibilità e numero di pazienti ammessi; gestione delle eventuali liste di attesa: gravità clinica, condizioni psico-socio familiari, data della domanda; aspetti economici; durata; oneri della Zona Territoriale e oneri del soggetto convenzionato. Le associazioni di settore sono distinte in base alla tipologia; in base a tale distinzione, l’associazione convenzionata si impegna ad assicurare la disponibilità e la presenza delle figure professionali: tipologia A: coordinatore/responsabile, medico oncologo, e/o anestetista/palliativista, infermiere, psicologo, OSS, volontario con competenze socio-sanitarie; tipologia B: coordinatore/responsabile, medico oncologo, e/o anestetista/palliativista, infermiere, volontario con competenze socio-sanitarie: tipologia C: coordinatore/responsabile, psicologo, OSS, volontario con competenze socio-sanitarie.
Delibera amministrativa n. 102 del 29 luglio 2008, Definizione dei criteri e delle modalità di attuazione degli interventi a favore delle persone disabili per gli anni 2008 e 2009 ai sensi dell’articolo 26 della Legge regionale 4 giugno 1996, n. 18 e successive modifiche (BUR n. 79 del 20.08.2008)
La delibera definisce i criteri e le modalità di attuazione degli interventi a favore delle persone disabili per gli anni 2008 e 2009, come stabilito dalla legge regionale n. 18 del 1996. Il provvedimento individua il programma degli interventi da promuovere maggiormente nel territorio; beneficiari sono le persone in situazione di handicap riconosciute ai sensi dell’articolo 4 della legge104/92: assistenza domiciliare domestica ed educativa, centri socio educativi, progetti di integrazione e socializzazione, trasporto, integrazione scolastica, integrazione lavorativa, tirocini e borse lavoro, eliminazione delle barriere architettoniche, acquisto ed installazione automatismi di guida nell’auto di proprietà, acquisto di mezzi speciali per il trasporto di disabili motori gravissimi, acquisto ausili tecnici. Si precisa che sono esclusi dal finanziamento gli interventi da assistenza domiciliare a persone con disabilità gravissima. Il fondo viene ripartito in percentuale tra gli Ambiti territoriali sociali e le Province, in maniera proporzionale alle spese sostenute e rendicontate entro il 28 febbraio 2009 e 28 febbraio 2010 (presentate dal comune capofila). Si precisa infine che una quota dello 0,75 % del fondo per l’anno 2008 e 2009 è riservata al comune di Potenza Picena quale contributo suppletivo per le spese sostenute per l’intervento di assistenza domestica domiciliare a favore die disabili provenienti da altre regioni dimessi dall’Istituto S. Stefano e divenuti cittadini residenti.
Delibera amministrativa n. 98 del 29 luglio 2008, Piano sociale 2008/2010 Partecipazione, tutela dei diritti, programmazione locale in un processo di continuità, stabilizzazione e integrazione delle politiche di welfare (BUR n. 79 del 20.08.2008)
Il documento si apre con una sintesi sul percorso intrapreso dalla Regione a partire dal 2000 – anno di uscita del primo Piano regionale per un sistema integrato di interventi e servizi sociali; la stesura del nuovo Piano sociale pur essendo in continuità con il precedente, tiene conto delle importanti modifiche in materia di politiche sociali, sia a livello nazionale (modifica Titolo V della Costituzione), sia a livello regionale con l’evoluzione del contesto sociale e sanitario. Nella parte centrale vengono analizzati i principi ispiratori del piano: approccio universalistico: collaborazione tra soggetti pubblici e progettazione degli interventi per migliorare la qualità della vita di tutte le persone che vivono nel territorio regionale; principio della sussidarietà: verticale/istituzionale: alla regione sono affidate le funzioni di programmazione; indirizzo e coordinamento delle attività integrate degli ambiti e orizzontale: tra i soggetti pubblici; privati e la rete familiare-parentale al fine promuovere nuove forme di sussidarietà e reciprocità. Le strategie per gli anni 2008/2010 sono quindi finalizzate: al consolidamento e innovazione dell’assetto istituzionale, al consolidamento e innovazione dell’assetto operativo e al consolidamento e innovazione dell’assetto della rete sociale. La parte finale presenta la programmazione sociale di settore, con l’individuazione degli obiettivi da raggiungere nel triennio nei diversi settori: politiche di sostegno ai compiti di sviluppo dell’infanzia e dell’adolescenza, al cittadino disabile, politiche di tutela della salute mentale, politiche di prevenzione nel campo delle dipendenze patologiche, politiche di prevenzione e accompagnamento della non autosufficienza, politiche di sostegno all’integrazione dei cittadini stranieri, politiche di intervento nel campo della prostituzione e tratta; politiche di inclusione sociale per adulti in difficoltà e provenienti dal carcere; politiche di sostegno alla povertà estrema, politiche e interventi di sostegno per i cittadini marchigiani residenti all’estero.
Legge regionale n. 25 del 29 luglio 2008, Assestamento del bilancio, (BUR n. 72 del 01.08.08, suppl. ord. n. 7)
Il documento descrive il quadro finanziario della Regione che emerge dall’assestamento del bilancio 2008: i dati sono stati aggiornati sostituendo gli importi certi dei residui (attivi e passivi), della giacenza di cassa e del saldo finanziario sulla base del rendiconto generale della gestione 2007 e delle variazioni degli stanziamenti di entrata e di spesa necessarie per far fronte alle esigenze emerse nel corso della prima metà dell’esercizio 2008. Segnaliamo l’istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza (ar. 37): con questo fondo verranno finanziate le prestazioni e i servizi sociali e socio-sanitari - definiti dal piano sanitario e dal piano sociale – al fine di potenziare il sistema di protezione sociale mediante una più efficace tutela delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie. In particolare il fondo è utilizzato per: la previsione e il rafforzamento distrutture unitarie che agevolino e semplifichino l’informazione e l’accesso ai servizi socio-sanitari; l’attivazione dei servizi socio-sanitari e socio-assistenziali, prioritariamente domiciliari, destinati a favorire l’autonomia e la permanenza a domicilio della persona non autosufficiente, l’implemento dei servizi di sollievo alla famiglia e la definizione di interventi di sostegno alla persona non autosufficiente e la lavoro di cura gestito dalle famiglie in forma diretta o indiretta, mediante piani individualizzati. La Regione garantisce il sostegno alla compartecipazione al costo delle prestazioni per la componente sociale, differenziando rispetto alla capacità pregressa della persona non autosufficiente di produrre reddito e privilegiando le prestazioni in ambito residenziale e semiresidenziale. Le fonti del finanziamento sono le risorse del fondo sanitario regionale, del fondo sociale regionale, del fondo nazionale per la non autosufficienza.
Legge regionale n. 23 del 28 luglio 2008, “Autorità di garanzia per il rispetto dei diritti di adulti e bambini - Ombudsam regionale" (BUR n. 75 del 07.08.2008)
La legge istituisce l’Ombudsman regionale, definito Autorità di garanzia per il rispetto dei diritti di adulti e bambini; l’Autorità è eletta dall’Assemblea legislativa regionale (presso cui ha anche la sede) all’inizio di ogni legislatura tra le persone in possesso di laurea attinente agli uffici da svolgere e con i requisiti idonei. Questi i compiti dell’autorità di garanzia per il rispetto dei diritti di adulti e bambini: - ufficio del Difensore civico: ufficio del Garante per l’infanzia e l’adolescenza e l’ufficio del Garante dei diritti dei detenuti. Il Difensore civico svolge un servizio a garanzia della legalità, trasparenza, imparzialità buon andamento dell’azione amministrativa, esercitando un’azione di controllo dell’Amministrazione regionale, degli enti e delle amministrazioni pubbliche, perseguendo la composizione dei conflitti e sollecitando atti di riforma. Il Garante per l’infanzia e l’adolescenza svolge servizio per assicurare la piena attuazione nel territorio regionale dei diritti e degli interessi, sia individuali che collettivi, dei minori, promuovendo iniziative per la diffusione di una cultura dell’infanzia e dell’adolescenza e accogliendo segnalazioni in merito a violazioni dei diritti dei minori, intervenendo nei procedimenti amministrativi della Regione che presentano fattori di rischio o di danno per le persone di minore età, curando la realizzazione di servizi di informazione destinati all’infanzia e all’adolescenza, vigilando sulla programmazione televisiva. Compito dell’ufficio del Garante dei diritti dei detenuti è assicurare alle persone sottoposte a misure restrittive l’effettivo esercizio dei diritti, quali l’erogazione delle prestazioni inerenti la tutela della salute, l’istruzione e la formazione professionale, le azioni finalizzate al recupero, alla reintegrazione sociale e all’inserimento nel mondo del lavoro, l’accesso ad atti e documenti; l’autorità può inoltre formulare osservazioni agli organi regionali competenti e effettuare visite negli istituti di pena.
Decreto del Dirigente del Servizio Politiche sociali n. 173 del 28 luglio 2008, L.R. n. 9/03 - Criteri e modalità concessione contributi ai Comuni che gestiscono, direttamente o in convenzione con soggetti privati i nidi d’infanzia provvisti di pasto e sonno. Cap. 53007124 € 4.809.246,42 Bilancio 2008 (BUR n. 75 del 07.08.2008)
La delibera definisce i criteri di ripartizione del fondo regionale destinato ai Comuni singoli od associati per le spese di gestione e funzionamento dei nidi e centri d’infanzia; lo stanziamento complessivo ammonta a € 4.809.246,42. Si stabilisce che il 96% del fondo, pari a euro 4.616.876,53 è destinato a Comuni singoli od associati che gestiscono in forma diretta nidi d’infanzia e centri per l’infanzia provvisti di pasto e sonno e/o a Comuni che hanno in atto una convenzione con soggetti privati autorizzati e accreditati che gestiscono nidi d’infanzia e centri per l’infanzia provvisti di pasto e sonno (il contributo regionale è riservato a servizi in attività alla data del 19 settembre 2008). Questo 96% del fondo è così ripartito: 1.550 € per ogni posto bambino ammesso a finanziamento, per i Comuni con popolazione fino a 5000 abitanti; 1.500 € per ogni posto bambino ammesso a finanziamento per i Comuni con popolazione fino da 5001 a 15.000 abitanti, 1.400 € per ogni posto bambino ammesso a finanziamento per ogni posto bambino ammesso a finanziamento per i Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti. Il restante 4% dello stanziamento, pari a euro 192.369,86 è riservato quale contributo aggiuntivo ai Comuni che gestiscono i nidi e i centri d’infanzia in forma associata. Le domande devono essere presentate al Servizio politiche sociali della Regione entro il 19 settembre 2008.
Decreto del Dirigente del Servizio Politiche sociali n. 173 del 28 luglio 2008, L.R. 7/94 - Criteri e modalità ripartizione risorse regionali ai Comuni che assicurano servizi socio-educativi- assistenziali residenziali a tutela dei minori in situazioni multiproblematiche. Cap. 53007125 € 1.490.365,23 Bilancio 2008 (BUR n. 75 del 07.08.2008)
La delibera definisce i criteri di ripartizione del fondo regionale destinato ai comuni che assicurano i servizi socio – educativi assistenziali residenziali per la protezione e la tutela dei minori in situazioni familiari multiproblematiche, a rischio di disadattamento e devianza ed ai minori stranieri non accompagnati. Gli interventi socio-educativi assistenziali ammessi a finanziamento sono: affido a parenti entro il 4° grado, affido etero-familiare continuativo, accoglienza in comunità; queste soluzioni sono destinate a minori residenti nel territorio comunale di qualsiasi etnia o nazionalità in situazioni familiari multiproblematiche e a rischio e a minori non aventi cittadinanza italiana o di altri stati dell’Unione Europea che, non avendo presentato domanda di asilo, si trovano per qualsiasi causa nel territorio comunale privi di assistenza e rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti. Nel provvedimento si stabilisce inoltre che il Comune si assume l’onere per le soluzioni residenziali (sostegno economico alla famiglia affidataria e pagamento della retta per l’inserimento in comunità, mantenimento e protezione sino al rimpatrio assistito nei casi di minori stranieri non accompagnati) e che tali interventi non possono superare la durata di ventiquattro mesi (prorogabili dal Tribunale per in minorenni). La domanda di contributo deve essere presentata dai Comuni entro il 12 ottobre 2008 al Servizio Politiche Sociali della Regione Marche e entro il 28 febbraio 2009 i Comuni devono trasmettere l’attestazione dell’ammontare delle spese sostenute per gli interventi socio-educativi assistenziali per i quali è stato richiesto il contributo (modello della domanda e per la certificazione delle spese sostenute sono in allegato alla delibera). Il finanziamento complessivo ammonta a euro 1.490.365,23: per i Comuni con popolazione fino a 5000 abitanti è garantito un contributo pari al 50 % della spesa sostenuta; la restante quota del fondo viene ripartita tra i Comuni al di sopra dei 5.000 abitanti fino alla concorrenza dello stanziamento disponibile, in rapporto alla spesa dichiarata.
Regolamento regionale n. 1 del 28 luglio 2008, “Modifica al Regolamento regionale 22 dicembre 2004, n. 13 “Requisiti e modalità per l’autorizzazione e l’accreditamento dei servizi per l’infanzia, per l’adolescenza e per il sostegno alle funzioni genitoriali e alle famiglie di cui alla Legge regionale 13 maggio (BUR n. 75 del 07.08.2008)
Il documento introduce alcune modifiche al Regolamento regionale n. 13/2004 che definisce i requisiti e modalità per l’autorizzazione e l’accreditamento dei servizi per l’infanzia, per l’adolescenza e per il sostegno alle funzioni genitoriali e alle famiglie. Le modifiche riguardano gli educatori che svolgono attività lavorativa presso servizi rivolti all’infanzia e all’adolescenza; si stabilisce che gli educatori devono essere in possesso di una delle lauree in campo educativo o formativo, psicologico o sociale (previste dalla normativa statale vigente) e da coloro che hanno conseguito entro il 31 luglio 2008: diploma di abilitazione all’insegnamento nelle scuole di grado preparatorio; diploma di dirigente di comunità (rilasciato dall’istituto tecnico femminile); diploma di maturità rilasciato dal liceo psico-socio-pedagogico; diploma di maturità professionale di assistente per comunità infantili. Il precedente regolamento stabiliva che i titoli di studio sopra elencati erano validi per l’accesso al ruolo do educatore. In riferimento ai coordinatori con responsabilità pedagogiche ed organizzative, il regolamento stabilisce che devono essere in possesso di una delle lauree magistrali in campo educativo e formativo, ovvero psicologico e sociale previste dalla normativa statale vigente.
DGR n. 846 del 27 giugno 2008, Approvazione del piano di interventi per la informazione, la tutela e sorveglianza attiva delle persone anziane fragili durante l’emergenza climatica estiva – Progetto Helios anno 2008 (BUR n. 64 del 11.07.2008)
La delibera definisce gli obiettivi e le modalità di attuazione del progetto Helios 2008, un piano di interventi per l’informazione, la tutela e sorveglianza attiva delle persone anziane fragili durante l’emergenza climatica estiva; si tratta della quinta edizione di questo progetto, da realizzare in analogia con i piani di interventi già messi in atto nel 2004/2005/2006/2007. L’inizio del programma è fissato per il 15 giugno sino al 31 agosto. Destinatari degli interventi sono gli anziani fragili (utenti dei servizi territoriali e conosciuti dai servizi perché già valutati dalle UDV o in attesa di valutazione): i soggetti anziani over 75 in condizione di rischio sociale e sanitario e i soggetti di età superiore agli 85 anni che vivono soli e le coppie di anziani di cui uno gravemente malato; anziani e persone a rischio segnalate da medici di medicina generale, familiari, volontari; soggetti anziani in dimissione da un ricovero ospedaliero recente, per i quali è necessario attivare una dimissione protetta. L’iniziativa interessa più di 85mila anziani, prioritariamente quelli residenti nei comuni superiori ai 20mila abitanti quali, Ancona, Pesaro, Ascoli Piceno, Fano, San Benedetto del Tronto, Senigallia, Macerata, Jesi, Civitanova Marche, Fermo, Fabriano, Osimo, Falconara Marittima, Porto Sant'Elpidio, Recanati e Tolentino; anche i Comuni con densità abitativa minore possono aderire. Al fine di orientare al meglio gli interventi, i Distretti, in collaborazione con gli Ambiti sociali e i medici di famiglia, definiscono una mappatura degli anziani a rischio (in relazione alle patologie e alle condizioni di esclusione sociale). Gli interventi principali di promozione e sostegno ai soggetti fragili: visita e contato periodico (per verificare di acqua da bere, assunzione medicinali), consegna delle spesa a domicilio consegna pasti a domicilio, accompagnamento per ritiro pensione, accompagnamento strutture socio-sanitarie e visite mediche, interventi di ospitalità diurna, tutela sociale attiva anche con interventi per la promozione e la diffusione delle opportunità di incontro e socializzazione, eventuale ricovero in strutture protette e climatizzate qualora il medico di famiglia dovesse valutare una condizione di grave rischio. E’ stata anche stabilita la pubblicazione degli opuscoli con i consigli per proteggersi dall'afa, da distribuire presso farmacie, patronati e centri di aggregazione per gli anziani. Per fronteggiare le elevate temperature che potranno creare disagi nella popolazione anziana, verrà istituito un call-center con l'attivazione di un numero verde regionale (800450020) in funzione sette giorni su sette; gli operatori forniranno informazioni sull'accesso ai servizi sanitari, sulle fasce orarie di continuità assistenziale e sulla corretta igiene dietetica e verificheranno lo stato generale, la regolarità dell'alimentazione e dell'assunzione di liquidi, il senso di percezione del calore dell'assistito e allerteranno i preposti all'assistenza sanitaria in caso vengano segnalate condizioni di rischio. E’ previsto inoltre il coinvolgimento della protezione civile della Regione Marche, che attraverso il Centro funzionale fornisce alla rete ospedaliera, al 118, ai medici di medicina generale, ai Distretti e agli Ambiti sociali le informazioni biometeorologiche e bioclimatiche, sulla base di un sistema di rilevazione delle condizioni atmosferiche rispetto al rischio di pericolo per la salute dei malati e della popolazione anziana. Il finanziamento complessivo della Regione è 70mila euro. In allegato alla delibera i criteri per la valutazione e l’identificazione dei soggetti in condizione di fragilità e maggior rischio e un test con indicazioni per la prevenzione per il caldo eccessivo nelle strutture residenziali.
DGR n. 843 del 27 giugno 2008, DGR n. 1566/04: La valorizzazione della risorsa anziani: l’istituzione di un premio in denaro finalizzato al finanziamento di un progetto rivolto agli anziani come risorsa con il coinvolgimento delle Università della terza età (BUR n. 64 del 11.07.2008)
Con questo provvedimento la Regione Marche istituisce un premio in denaro per il finanziamento di un progetto, presentato dalle Università della Terza Età (in collaborazione con Enti, Istituti ed Associazioni del privato sociale e del volontariato, per la valorizzazione di persone anziane, con il coinvolgimento di ultrasessantacinquenni. Per essere ammessi a finanziamento i progetti devono prevedere il mantenimento delle funzioni psicofisiche delle persone anziane con esiti positivi anche nei confronti dell’intera società, attraverso azioni come: l’inserimento della risorsa anziani in attività formative, culturali civili e sociali, come la prevenzione dell’isolamento e la promozione della sicurezza, l’integrazione sociale e multietnica, l’autotutela della salute e del benessere personale; l’accompagnamento nel passaggio dal lavoro alla pensione con l’offerta di opportunità culturali civili e sociali per stimolare la partecipazione alla vita della comunità; la valorizzazione della memoria e della reciprocità tra generazioni, per sostenere i giovani nella formazione, nel sostegno scolastico, nell’inserimento al lavoro; la valorizzazione dei saperi sociali al fine di tramandare tradizioni lavorative e della vita quotidiana; il sostegno a pubblicazioni ed editoria prodotti da persone anziane e dalle loro associazioni, e/o riguardanti le problematiche delle persone anziane; lo scambio tra persone su base di reciprocità di prestazioni e servizi; il miglioramento del rapporto tra cittadini ed istituzioni in particolare nel campo dell’informazione, dell’uso dei mezzi informatici, della fruizione di spazi ed attrezzature pubbliche. La convenzione stabilisce inoltre che le domande saranno esaminate da una Commissione di valutazione (nominata dal Dirigente dei Servizi sociali) per la formulazione di una graduatoria, sulla base dei seguenti parametri: grado di coinvolgimento di altri attori sociali; numero di ultrasessanticinquenni coinvolti nel progetto; reale fattibilità del progetto; intensità del livello di coinvolgimento attivo delle persone; caratteristiche innovative dei progetti. Il finanziamento massimo previsto per la realizzazione di una idea progettuale è di 10.00 euro.

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