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Raccolta delle principali normative nazionali pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale a partire dal 15 dicembre 1999
e delle principali normative della regione Marche pubblicate nel Bollettino Ufficiale a partire dal 15 dicembre 1999
Tipo
  Nazionale: - Regionale (MARCHE):
Parole
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REGIONALE (Marche)

D.G.R., n. 1896 del 29 ottobre 2002, Linee d’indirizzo per lo sviluppo di una rete di servizi che garantisca livelli adeguati d’intervento in materia di adozione internazionale (B.U.R. n. 121 del 20.11.2002)
Le Linee guida forniscono indicazioni per la riorganizzazione delle èquipe per le adozioni ed individuano il percorso metodologico fra èquipe territoriali per le adozioni e gli enti autorizzati e per il collegamento tra gli stessi e gli organi giudiziari minorili. In ogni Ambito territoriale l’èquipe adozioni deve essere composta almeno da un assistente sociale e uno psicologo (designati dalle Asl e dagli enti locali). Tra le funzioni dell’èquipe adozioni: informa sull’adozione internazionale (AI), redige la valutazione ai fini della valutazione di idoneità, sostiene il nucleo adottivo. Il Tribunale dei minorenni pronuncia il decreto d’idoneità, accerta e ordina in merito ai provvedimenti di adozione, collabora alla promozione di informazione in tema di adozione internazionale. L’ente autorizzato collabora con le équipe adozioni per promuovere un servizio informativo sull’AI, svolge le pratiche necessarie e cura la procedura per l’AI, sostiene il nucleo adottivo.
D.G.R., n. 1891 del 29 ottobre 2002, Progetto “L’autismo nella regione Marche - verso un progetto di vita” (B.U.R. n. 121 del 20.11.2002)
Il “Progetto autismo” è diviso in quattro parti e composto da tre sottoprogetti 1) Sotto-progetto integrato socio-sanitario per la realizzazione di un servizio regionale con funzioni di diagnosi, presa in carico e ricerca dei disturbi generalizzati dello sviluppo in età evolutiva, con particolare attenzione al disturbo artistico; 2) Sotto-progetto per l’istituzione di servizi per adolescenti ed adulti con disturbi artistici; 3) sotto-progetto per l’istituzione di un servizio residenziale per soggetti con disturbi artistici; 4) Iniziative di carattere regionale. Si stabilisce l’avvio dei primi due sottoprogetti (con un finanziamento complessivo di 516.516,00 € a carico sia del settore sanitario che di quello sociale) rinviando all’anno successivo quello riguardante l’istituzione di un servizio residenziale. Il sottoprogetto A è affidato per la realizzazione alla ASL n. 3 di Fano; il sottoprogetto B è affidato alle 4 amministrazioni provinciali, attraverso criteri e modalità che verranno successivamente indicati con apposito Atto regionale. La realizzazione del “progetto autismo” potrebbe assolvere a funzioni di tipo diagnostico, di impostazione di programmi riabilitativi ed educativi precoci, di sostegno alla scuola e alla famiglia, di gestione delle problematiche connesse all’età adolescenziale ed adulta, di supporto nelle situazioni in cui è necessario prevedere una residenzialità. Obiettivo generale del sottoprogetto A è quello di mettere in atto sinergie mirate ad ottenere la realizzazione e l’ottimizzazione degli interventi utilizzando al massimo le risorse disponibili attraverso: garanzia della qualità delle proposte ed il monitoraggio dei risultati; costruzione di linee guida comuni per l’aggiornamento diagnostico/terapeutico e per l’implementazione dei modelli elaborati; costruzione di un modello operativo che favorisca la collaborazione tra le diverse professionalità esistenti; costruzione di un percorso di interazione con le famiglie per garantire trasparenza attraverso una valutazione ed un controllo da parte dei fruitori del servizio. Obiettivi specifici sono: Definizione di una metodologia diagnostica; Progetto di uno studio genetico; Centro studi ed Osservatorio epidemiologico. Il sottoprogetto B, è finalizzato a favorire l’integrazione sociale di adolescenti ed adulti con autismo, centrato principalmente sull’adattamento dei Centri Socio-educativi diurni di cui all’art. 13 della L.r. n. 18/96 e successive modificazioni ed integrazioni e dei i centri di Aggregazione giovanile di cui alla L.r. n. 46/95 esistenti, per renderli in grado di rispondere alle esigenze molto particolari delle persone autistiche. Oltre alla rete di servizi socio-educativi diurni in grado di rispondere localmente alle esigenze degli adolescenti e degli adulti con autismo, si prevedono alcune iniziative di carattere regionale. Queste riguardano: soggiorni marini o montani, attività di sostegno alla famiglia, l’istituzione di un “numero verde autismo.
D.G.R., n. 1890 del 29 ottobre 2002, LR n. 27/2001: criteri per la formazione delle graduatorie e per l’assegnazione dei fondi (B.U.R. n. 120 del 14.11.2002)
La presente delibera finanzia per complessivi 51.645 € alcuni degli interventi previsti dalla legge regionale “Interventi per il coordinamento dei tempi delle città e la promozione dell’uso del tempo per fini di solidarietà sociale”. Vengono previsti anche contributi per la “promozione e il sostegno delle banche dei tempi” (art. 5, l.r. 27/2001) per un massimo: del 50% sui costi figurativi di affitto dei locali; del 50% della quota di ammortamento dei beni strumentali dati in comodato d’uso alle banche del tempo operanti nel territorio di riferimento. Contribuisce inoltre fino ad un massimo del 50% e comunque per non più di 1.032 € dei costi sostenuti per la formazione dei soggetti aderenti alle associazioni banche dei tempi.
D.G.R., n. 1856 del 22 ottobre 2002, Atto di indirizzo per la predisposizione dei piani territoriali annuali di intervento 2002 per la promozione di diritti ed opportunità dell’infanzia e dell’adolescenza ai sensi della L. 285/97 - criteri e modalità per l’assegnazione delle risorse (B.U.R. n. 119 del 11.11.2002)
Il Piano territoriale per la promozione di diritti e opportunità dell’infanzia e l’adolescenza deve avere come riferimento programmatico la “promozione delle politiche e dei servizi per l’infanzia e l’adolescenza anche attraverso l’attivazione di un sistematico sostegno alla genitorialità responsabile e consapevole, soprattutto per le famiglie giovani, e di un sostegno alla coppia nei momenti critici della crescita dei figli”. All’interno di tale obiettivo programmatorio possono rientrare azioni quali: a) opportunità di incontro tra famiglie per un supporto alla relazione con i figli preadolescenti, b) auto aiuto familiare, “vicinato sociale”, promozione aggregazione informale tra famiglie, c) iniziative di “scuola genitori”, d) partecipazione dei bambini e degli adolescenti alla vita della comunità locale; e) azioni che facilitano l’uso del tempo e degli spazi urbani e naturali; e) promozione tra famiglie, i bambini e i ragazzi della conoscenza dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Il Piano territoriale deve essere costituito da un solo progetto che deve coinvolgere direttamente tutti i Comuni dell’Ambito territoriale. Pertanto la somma stanziata di 1.239.456 € (corrispondente alla quota parte del fondo statale della legge 285/97) viene assegnata ai Comuni capofila dei 24 ambiti territoriali. Entro il 15 febbraio 2003 gli ambiti territoriali devono presentare il Piano territoriale
D.G.R., n. 1857 del 22 ottobre 2002, LR 63/95 “Provvedimenti a favore delle scuole marchigiane e della società civile per contribuire allo sviluppo della coscienza civile, costituzionale e democratica nella lotta contro la criminalità organizzata e i poteri occulti”, art. 3 e 4 – criteri per la presentazione dio progetti da parte delle scuole. Anno scolastico 2002-03 (B.U.R. n. 119 del 11.11.2002)
Il finanziamento regionale (circa 60.000 €) è rivolto a progetti presentati dalle scuole della regione marche che devono essere riconducibili ai seguenti aspetti: sviluppo della coscienza civile, costituzionale e democratica, lotta contro la criminalità organizzata, la mafia ed i poteri occulti, educazione alla legalità, conoscenza dei principi istituzionali di democrazia, solidarietà e convivenza civile. I progetti dovranno essere incentrati in particolare su alcune tematiche: educazione allo sviluppo di una coscienza civile nel rispetto dei diritti e doveri delle persone; sviluppo e conoscenza della vita istituzionale nei suoi aspetti e principi; consapevolezza dei rischi di microcriminalità organizzata presente nella scuola: aspetti e conseguenze; sviluppo dell’educazione al senso civico e alla legalità, garanzia di incisività allo sviluppo della coscienza attraverso la solidarietà , la convivenza e la programmazione attiva nella società civile.
Legge regionale 15 ottobre 2002, n. 18, Istituzione del garante per l’infanzia e l’adolescenza (B.U.R. n. 112 del 21.10.2002)
La regione Marche al fine di assicurare la piena attuazione nel territorio regionale dei diritti e degli interessi sia individuali che collettivi, dei minori, ha istituito presso il Consiglio regionale il Garante per l’infanzia e l’adolescenza. Il Garante per il raggiungimento degli obiettivi sopra indicati attua una serie di iniziative per la diffusione di una cultura dell’infanzia e dell’adolescenza, finalizzata al riconoscimento dei bambini e delle bambine come soggetti titolari di diritti. Tra le altre funzioni “accoglie segnalazioni in merito a violazioni dei diritti dei minori e sollecita le amministrazioni competenti all’adozione di interventi adeguati per rimuovere le cause che ne impediscono la tutela”, fornisce inoltre “sostegno tecnico e legale agli operatori dei servizi sociali e propone alla Giunta regionale lo svolgimento di attività di formazione; istituisce un elenco al quale può attingere anche il giudice competente per la nomina di tutori o curatori; assicura la consulenza ed il sostegno ai tutori o curatori nominati (..), verifica le condizioni e gli interventi volti all’accoglienza ed all’inserimento del minore straniero non accompagnato; collabora all’attività di raccolta ed elaborazione di tutti i dati relativi alla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in ambito regionale, ai sensi dell’articolo 4, comma 3, della legge 451/1997”. Il garante è nominato dal Consiglio regionale tra persone di età non superiore a sessantacinque anni, laureate con documentata esperienza almeno decennale, o, in assenza di laurea, in possesso del diploma di scuola media superiore, con documentata esperienza di almeno quindici anni. L’esperienza deve essere maturata nell’ambito delle politiche educative e socio-sanitarie, con particolare riferimento alle materie concernenti l’età evolutiva e le relazioni familiari. L’incarico ha durata di cinque anni ed è rinnovabile una sola volta. L’ufficio del garante per l’infanzia e l’adolescenza ha sede presso la Giunta regionale e si avvale della struttura regionale competente in materia di servizi sociali. A decorrere dall’anno 2002 è destinata una quota parte delle risorse stanziate per la realizzazione di servizi di protezione e tutela dei minori, pari a euro 361.519,83.
D.G.R., n. 1711 del 25 settembre 2002, Attuazione dell’art. 127 del DPR 309/90: Fondo nazionale lotta alla droga - Approvazione dell’Atto di indirizzo e coordinamento degli interventi territoriali in materia di dipendenze patologiche (B.U.R. n. 109 del 10.10.2002)
Attraverso l’emanazione dell’Atto di indirizzo e coordinamento per la progettazione in materia di dipendenza patologica la regione indica le linee di intervento che si intendono adottare e che vengono divise in due livelli. 1) Livello regionale. Con obiettivi ed iniziative specifiche, finanziabili e co-finanziabili a livello regionale (da determinarsi con successivo atto), 2) Livello di Ambito, inter ambito e provinciale. Con iniziative locali finanziabili con risorse già assegnate ai Comuni, sulla base delle priorità stabilite dal Comitato dei sindaci. Rispetto al Livello regionale (punto 1), vengono indicati i seguenti obiettivi: a) Formazione ed aggiornamento degli operatori, b) Continuità delle attività dei centri Diurni, c) Sviluppo di progetti regionali in corso, d) Interventi strutturali ai fini dell’autorizzazione e l’accreditamento delle strutture, e) Interventi in materia di algologia, f) Interventi in materai di tabagismo, g) Interventi integrati di prevenzione nel “mondo della notte” (discoteche, sostanze, prostituzione), h) servizio di operatori di strada, i) Monitoraggio della attività dei progetti finanziati nel 1997-99 e dei Piani 2000. Per quanto riguarda invece il Livello locale (punto 2) gli obiettivi sono i seguenti: a) Prevenzione del consumo di droghe, promozione della salute, b) Azioni specifiche all’interno di particolari istituzioni (carceri, caserme, ecc..); c) Inclusione sociale, lavorativa, sociale, d) Formazione locale integrata; e) Accoglienza a “bassa soglia”, f) Raccolta di informazioni attendibili in collaborazione con gli Osservatori provinciali.
D.G.R., n. 1719 del 25 settembre 2002, Criteri di riparto ai Comuni dei fondi statali e regionali per gli interventi sociali (B.U.R. n. 108 del 8.10.2002)
Vengono assegnati ai Comuni per la realizzazione degli interventi sociali la somma complessiva di 24.789.931 €, con una riduzione di circa il 4,7% rispetto alle quote assegnate per l’anno 2001. Viene demandato al servizio servizi sociali la definizione dei programmi di intervento riguardanti progetti e iniziative riguardanti: disabili gravi, sperimentazione assegno di servizi, Interventi rivolti alla tossicodipendenza, interventi riguardanti la legge 285/97, legge per l’accoglienza, monitoraggio del piano triennale socio assistenziale, politiche per l’infanzia e l’adolescenza, interventi do sostegnio legale per gli immigrati.
D.G.R., n. 1717 del 25 settembre 2002, L.R. n. 2/98 art. 7 - Piano annuale regionale degli interventi a sostegno dei diritti degli immigrati per l’anno 2002 (B.U.R. n. 107 del 3.10.2002)
Attraverso il programma triennale 2002-2004 (D.C.R. 68/2002), la regione Marche ha definito gli obiettivi da realizzare nel triennio al fine di assicurare la piena integrazione degli immigrati nel territorio regionale. Il Piano attuale intende ora indicare gli interventi da sostenere nell’anno 2002. 1) Integrazione, intercultura e conoscenza della lingua italiana nelle scuole dell’obbligo, 2) Rete dei servizi di informazione e consulenza (Centri di servizio) e Centri polivalenti provinciali, 3) Accesso all’abitazione e Centri di accoglienza, Protezione sociale, 4) Sostegno alle attività delle Associazioni e Federazioni degli immigrati e degli organismi rappresentati nella Consulta regionale degli immigrati, 5) Progetti sperimentali e pilota, 6) Informazione e comunicazione, studi e ricerche, 7) Realizzazione negli Ambiti Territoriali delle Preconferenze preparatorie alla realizzazione della 1ª Conferenza regionale sull’immigrazione, 8) Organizzazione 1ª Conferenza regionale sull’immigrazione, 9) Protezione sociale, 10) Inclusione sociale a favore delle Comunità Rom e Sinti. Il Piano annuale per l’anno 2002 determina in 744.600 € il fondo da ripartire tra 1 24 Ambiti territoriali. All’interno dei Piani di zona, vanno considerati come prioritari per l’ammissibilità al finanziamento i progetti degli Enti locali (punti da 1 a 3 sopra indicati) che prevedono il coinvolgimento delle Associazioni e Federazioni degli Immigrati. A tali fondi vanno aggiunti 30.980 € destinati alle Province per la realizzazione di “Centri polivalenti provinciali” e 384.420 € che la regione si riserva per il finanziamento di alcuni progetti (punti da 4 a 10 sopra indicati). Complessivamente, quindi per l’anno 2002 la disponibilità complessiva è di 1.190.000 €.
D.G.R., n. 1494 del 2 agosto 2002, Accordo di programma per le attività inerenti il monitoraggio, l’analisi, l’informazione e la documentazione per l’integrazione sociale e scolastica dei bambini, adolescenti e giovani stranieri (B.U.R. n. 103 del 17.9.2002)
La Regione ha sottoscritto un accordo di programma con l’Ufficio scolastico regionale che ha come obiettivo lo svolgimento di funzioni di analisi, monitoraggio, informazione e documentazione per l’integrazione scolastica e sociale dei bambini, adolescenti e giovani stranieri. Per le attività da realizzare nel 2002, il Centro regionale documentazione e analisi per l’Infanzia e l’Adolescenza avrà a disposizione 51.645 euro. L’attività del Centro regionale, oltre a quella di supporto per le amministrazioni locali e le istituzioni scolastiche, sarà rivolta soprattutto alla programmazione di politiche di intervento per gli alunni stranieri, ma anche per le loro famiglie in stretta collaborazione con le realtà operanti sul territorio. Saranno raccolti e diffusi in modo capillare il materiale e la documentazione relativa all’integrazione scolastica, anche attraverso il collegamento in rete con altri Centri specifici. L’accordo prevede, inoltre, che da parte della Regione sia garantito il supporto alla promozione di percorsi formativi per gli operatori del settore. La Direzione scolastica regionale, con la sottoscrizione dell’accordo di programma, assumerà l’impegno di promuovere presso le istituzioni scolastiche sia le attività svolte dal Centro per favorire lo scambio di informazioni ed esperienze, sia i percorsi di qualità inerenti i progetti.

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