Rassegna legislativa
 
 
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REGIONALE (Marche)

POLITICHE SOCIALI

DGR n. 1928 del 27 dicembre 2009, Approvazione protocollo d’intesa con il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali per la realizzazione di un progetto di analisi della struttura e dell’occupazione del settore dei servizi sociali nella Regione Marche (BUR n. 5 del 16.01.2009)
La delibera fissa l'approvazione del protocollo d'intesa tra il Ministero del Lavoro, della salute e delle Politiche Sociali e la regione Marche per la definizione degli obiettivi di un progetto di analisi della struttura e dell'occupazione del settore dei Servizi Sociali nella Regione Marche, al fine di pervenire ad una articolata e precisa conoscenza delle dimensioni occupazionali e delle professionalità in ambito sociale per la definizione di un sistema informativo regionale contenente informazioni esaustive sulle professioni sociali: diverse tipologie contrattuali di lavoro impiegate, le professionalità coinvolte, sia in ambito pubblico che privato, le modalità di contracting out che regolano i rapporti tra pubblico e privato per l’erogazione dei servizi alla persona e alle famiglie. Il provvedimento stabilisce che tale studio sia realizzato dalla regione Marche, attraverso l’utilizzo di una base informativa dettagliata del sistema di offerta dei servizi sociali, di cui dispone e che il processo di riordino venga realizzato col coinvolgimento degli enti territoriali e nel rispetto della condivisione delle competenze, per realizzare un sistema coerente tra i bisogni professionali dei territori e l'offerta di formazione delle diverse agenzie. E’ previsto un finanziamento complessivo di euro 240.000, a carico del bilancio del Ministero per il rimborso delle spese sostenute dalla Regione per la realizzazione del progetto.
DGR n. 1831 del 15 dicembre 2008, Programma annuale per l'occupazione e la qualità del lavoro anno 2008 - Intervento 1.1.a - Assegnazione alle province delle risorse per la formazione continua di cui alla legge 236/93 per la riqualificazione, ai sensi della LR 20/2002, dei lavoratori occupati presso strutture e servizi sociali a ciclo residenziale e semiresidenziale - I tranche euro 2.500.000,00 (BUR n. 120 del 29.12.08)
Con questa delibera è state approvata l’assegnazione alle Province di un finanziamento complessivo pari a 2.5000,00 euro per interventi formativi finalizzati alla riqualificazione dei lavoratori occupati presso strutture e servizi sociali a ciclo residenziale e semiresidenziale (come stabilito dalla ripartizione delle quote regionali da parte del Ministero dl Lavoro e delle Politiche sociali in base alla legge 236/93). Questa la ripartizione delle risorse complessive per ciascuna Provincia: 762.500,00 euro a favore della provincia di Ancona, 587.500,00 euro a favore della provincia di Ascoli Piceno; 575.000,00 euro a favore della provincia di Macerata; 575.000,00 euro a favore della provincia di Pesaro – Urbino. In allegato al provvedimento le linee di indirizzo per l’attivazione dei corsi di riqualificazione, destinati a lavoratori dipendenti di strutture e servizi sociali a ciclo residenziale e semiresidenziale e a lavoratori dipendenti di imprese operanti nei servizi sociali e sociosanitari a carattere domiciliare. Le indicazioni riguardano l’avvio e la progettazione degli interventi formativi (destinatari, la programmazione temporale, la formazione delle classi) e le procedure di evidenza pubblica che le amministrazioni provinciali devono adottare per la partecipazione di soggetti pubblici e privati accreditati dalla Regione per la formazione continua.
DGR n. 1493 del 27 novembre 2008, LR n. 25/2008 “Assestamento del bilancio 2008”, articolo n. 37 “Fondo regionale per la non autosufficienza” – Attuazione adempimenti (BUR n. 105 del 7.11.2008)
Con questo provvedimento la Regione stabilisce di assegnare per l’anno 2008 i due dodicesimi (2/12) del Fondo annuale per la non autosufficienza alla Azienda Sanitaria Unica Regionale, come indicato nel Protocollo regionale sulla attuazione degli indirizzi nel settore delle politiche sociali e socio – sanitarie (giugno 2008): la quota è pari a 1.083.333,33 euro (sul totale 6.500.000,00 euro del fondo regionale annuale per la non autosufficienza). Viene definita anche la distribuzione dei fondi per Zone Territoriali: 128.188,40 alla ZT 7 di Ancona, 999.407,29 alla ZT 11 di Fermo, 75.861,16 alla ZT 13 di Ascoli, 94.411,48 euro alla ZT 9 di Macerata, 83.8666,58 alla ZT 1 di Pesaro, 74.082,06 euro alla ZT 2 di Urbino, 87.248,28 euro per la ZT 5 di Jesi. I criteri di ripartizione del Fondo annuale per la non autosufficienza: 4.500.000,00 per la residenzialità e 2.000.000,00 per la domiciliarità. La delibera stabilisce inoltre alcuni compiti per il Direttore Generale dell'ASUR: predisporre un Piano attuativo locale (Zona Territoriale) per assegnare le risorse assegnate finalizzate al convenzionamento di Posti Letto aggiuntivi in Residenze Protette e le risorse assegnate finalizzate ad incrementare l'assistenza domiciliare; stabilire un calendario di attuazione del percorso per gli anni 2008/2009 degli adempimenti collegati al Fondo per la non autosufficienza; presentare alla Regione dei Piani attuativi locali per residenzialità e domiciliarità, aggiornamento, a cura dell'Unità Valutativa Integrata, dello stato di bisogno assistenziale dei soggetti ospitati in residenze protette autorizzate al fine di rideterminare l'appropriatezza del livello assistenziale e avviare l'ottemperamento del debito informativo, sottoscrizione delle nuove convenzioni (una per ogni Residenza Protetta convenzionata, entro l'1 marzo 2009); istituzione di Tavoli di monitoraggio (uno regionale e uno per ogni Zona Territoriale) sull'attuazione dell'accordo; coinvolgere le Cabine di Regia per l'Integrazione socio-sanitaria e per l'Assistenza territoriale a produrre il documento base per la modifica delle "Linee guida regionali per le cure domiciliari"; istituire un gruppo di lavoro per la costruzione del sistema tariffario complessivo della residenzialità e semiresidenzialità (anziani, disabilità, salute mentale, dipendenze patologiche) costituito dal Dirigente del Servizio Salute, dal Dirigente del Servizio Politiche Sociali, dal Direttore Generale dell'Agenzia Regionale Sanitaria e da loro collaboratori da essi indicati, affidando ad ogni servizio le competenze specifiche.
DGR n. 1584 del 17 novembre 2008, Fondo Unico Nazionale per le Politiche Sociali annualità 2008 - Individuazione delle aree di intervento regionale (BUR n. 114 del 05.12.2008)
Il provvedimento definisce le dotazioni finanziarie destinate alle aree di intervento regionale del Fondo Unico nazionale per le Politiche Sociali: il finanziamento complessivo è pari a 8.789.761,62 €. Questi gli interventi ammessi a finanziamento: cofinanziamento del Progetto Sarawi; contributo alle Associazioni di immigrati per attività di integrazione sociale; cofinanziamenti per attività e progetti di economia solidale; Progetto Umanitario Ematologia - cofinanziamento degli interventi di accoglienza realizzati dal Comune di Pesaro della Finanziamento della seconda di cinque rate annuali, relative all'atto di transazione tra il comune di Campofilone e l'istituto Caritas di Modena per il pagamento della retta dei disabili psico-sensoriali di cui alla ex L.R. 31/82; concorso al pagamento delle rette di ricovero di disabili psico-sensoriali, ospiti di istituti educativo assistenziali ai sensi della ex L.R. 31/82; spese di funzionamento dell'Ufficio del Garante per l'infanzia; dotazione finanziaria a beneficio degli Ambiti Territoriali Sociali; finanziamento di progetti di associazioni contro la prostituzione e la tratta -; contributo per Progetto "Numero verde ANTITRATTA 800290290; contributi alle associazioni per interventi di contrasto all'estrema povertà; contributi per progetti a favore delle comunità zingare; cofinanziamento al Progetto "La via dell'integrazione: riqualificazione quartiere Hotel House di Porto Recanati"; organizzazione della manifestazione Eco&Equo 2008 mediante l'Ente Fieristico Regionale; finanziamento dei Corsi ICF per operatori degli enti locali impegnati nei servizi scolastici a favore di alunni disabili; contributi straordinari agli enti locali per situazioni di particolare criticità sociale; contributo straordinario, in compartecipazione con i fondi sanitari del Servizio Salute, al Comune di Falconara per il funzionamento del centro "Visintini"; contributo straordinario al comune di Ancona, finalizzato al finanziamento delle politiche di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati in considerazione che il porto di Ancona costituisce il principale punto di accesso degli stessi nella Regione; trasferimento risorse al Servizio Internazionalizzazione, promozione all'estero; cooperazione allo sviluppo e marchigiani nel mondo, finalizzati ad interventi a favore dei marchigiani residenti all'estero in disagiate condizioni economiche; trasferimento risorse alla P.F. Trasporto Pubblico Locale, finalizzati al finanziamento di abbonamenti agevolati per il trasporto pubblico di disabili; integrazione alle risorse finanziarie della L.R. 43/88 art. 10 (Norme per il riordino delle funzioni di assistenza sociale di competenza dei comuni, per l'organizzazione del servizio sociale e per la gestione dei relativi interventi nella regione); integrazione alle risorse finanziarie della L.R. 9/03 (Disciplina per la realizzazione e gestione dei servizi per l'infanzia, per l'adolescenza e per il sostegno alle funzioni genitoriali e alle famiglie).
DGR n. 1544 del 10 novembre 2008, Attuazione del Piano sociale 2008 – 2010 – Approvazione dell’accordo circa i criteri di riparto agli enti locali e ambiti territoriali sociali del Fondo unico per le politiche sociali (BUR n. 109 del 21.11.2008)
Il provvedimento definisce i criteri di riparto alle amministrazioni comunali ed agli Ambiti Territoriali Sociali del Fondo Unico Nazionale per le Politiche Sociali per gli interventi socio – assistenziali da assegnare a: amministrazioni comunali, ambiti Territoriali Sociali e una parte da destinare all’utilizzo diretto da parte dell’amministrazione regionale. Vengono indicate quindi le percentuali di ripartizione: per il 2008 il 100% è assegnato alle amministrazioni comunali. Per il 2009: l’85% alle amministrazioni comunali e il 15 % agli Ambiti territoriali Sociali; - per il 2010 il 65 % alle amministrazioni comunali e, il 30 % agli Ambiti Territoriali Sociali e il 5 % agli Ambiti Territoriali Sociali che prevedono (nel biennio 2008 –2010) azioni di rafforzamento istituzionale a livello di programmazione e di gestione associata dei servizi (istituzione Unione Comuni, sottoscrizione di una Convenzione intercomunale, esistenza ed operatività di un Consorzio o di un’Azienda Speciale Consortile o di un’Azienda pubblica di Servizi alla Persona); - per il 2011 il 50 % alle amministrazioni comunali, il 40 % agli Ambiti territoriali Sociali e il 10 % che prevedono azioni di rafforzamento istituzionale a livello di programmazione e di gestione associata dei servizi. Si precisa inoltre che l’importo complessivo annuale delle risorse così ripartite, è dato dalla somma dello stanziamento determinato dalla legge finanziaria annuale per la Legge regionale n. 43 del 1988 (“Norme per il riordino delle funzioni di assistenza sociale di competenza dei comuni, per l'organizzazione del servizio sociale e per la gestione dei relativi interventi nella regione") e da una quota pari almeno al 30 % delle risorse finanziarie trasferite dalla Stato quale Fondo Nazionale per le Politiche Sociali (come indicato nella Legge n. 328 del 2000 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali").
Legge regionale n. 25 del 29 luglio 2008, Assestamento del bilancio, (BUR n. 72 del 01.08.08, suppl. ord. n. 7)
Il documento descrive il quadro finanziario della Regione che emerge dall’assestamento del bilancio 2008: i dati sono stati aggiornati sostituendo gli importi certi dei residui (attivi e passivi), della giacenza di cassa e del saldo finanziario sulla base del rendiconto generale della gestione 2007 e delle variazioni degli stanziamenti di entrata e di spesa necessarie per far fronte alle esigenze emerse nel corso della prima metà dell’esercizio 2008. Segnaliamo l’istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza (ar. 37): con questo fondo verranno finanziate le prestazioni e i servizi sociali e socio-sanitari - definiti dal piano sanitario e dal piano sociale – al fine di potenziare il sistema di protezione sociale mediante una più efficace tutela delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie. In particolare il fondo è utilizzato per: la previsione e il rafforzamento distrutture unitarie che agevolino e semplifichino l’informazione e l’accesso ai servizi socio-sanitari; l’attivazione dei servizi socio-sanitari e socio-assistenziali, prioritariamente domiciliari, destinati a favorire l’autonomia e la permanenza a domicilio della persona non autosufficiente, l’implemento dei servizi di sollievo alla famiglia e la definizione di interventi di sostegno alla persona non autosufficiente e la lavoro di cura gestito dalle famiglie in forma diretta o indiretta, mediante piani individualizzati. La Regione garantisce il sostegno alla compartecipazione al costo delle prestazioni per la componente sociale, differenziando rispetto alla capacità pregressa della persona non autosufficiente di produrre reddito e privilegiando le prestazioni in ambito residenziale e semiresidenziale. Le fonti del finanziamento sono le risorse del fondo sanitario regionale, del fondo sociale regionale, del fondo nazionale per la non autosufficienza.
Delibera amministrativa n. 98 del 29 luglio 2008, Piano sociale 2008/2010 Partecipazione, tutela dei diritti, programmazione locale in un processo di continuità, stabilizzazione e integrazione delle politiche di welfare (BUR n. 79 del 20.08.2008)
Il documento si apre con una sintesi sul percorso intrapreso dalla Regione a partire dal 2000 – anno di uscita del primo Piano regionale per un sistema integrato di interventi e servizi sociali; la stesura del nuovo Piano sociale pur essendo in continuità con il precedente, tiene conto delle importanti modifiche in materia di politiche sociali, sia a livello nazionale (modifica Titolo V della Costituzione), sia a livello regionale con l’evoluzione del contesto sociale e sanitario. Nella parte centrale vengono analizzati i principi ispiratori del piano: approccio universalistico: collaborazione tra soggetti pubblici e progettazione degli interventi per migliorare la qualità della vita di tutte le persone che vivono nel territorio regionale; principio della sussidarietà: verticale/istituzionale: alla regione sono affidate le funzioni di programmazione; indirizzo e coordinamento delle attività integrate degli ambiti e orizzontale: tra i soggetti pubblici; privati e la rete familiare-parentale al fine promuovere nuove forme di sussidarietà e reciprocità. Le strategie per gli anni 2008/2010 sono quindi finalizzate: al consolidamento e innovazione dell’assetto istituzionale, al consolidamento e innovazione dell’assetto operativo e al consolidamento e innovazione dell’assetto della rete sociale. La parte finale presenta la programmazione sociale di settore, con l’individuazione degli obiettivi da raggiungere nel triennio nei diversi settori: politiche di sostegno ai compiti di sviluppo dell’infanzia e dell’adolescenza, al cittadino disabile, politiche di tutela della salute mentale, politiche di prevenzione nel campo delle dipendenze patologiche, politiche di prevenzione e accompagnamento della non autosufficienza, politiche di sostegno all’integrazione dei cittadini stranieri, politiche di intervento nel campo della prostituzione e tratta; politiche di inclusione sociale per adulti in difficoltà e provenienti dal carcere; politiche di sostegno alla povertà estrema, politiche e interventi di sostegno per i cittadini marchigiani residenti all’estero.
Legge regionale 26 febbraio 2008, n.5, Riordino delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (IPAB) e disciplina delle aziende pubbliche di servizi alla persona (BUR n. 23 del 06.03.2008)
La legge riordina le IPAB (Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza) aventi sede nelle Marche. Il riordino riguarda la trasformazione delle IPAB in Aziende pubbliche di servizi alla persona o in persone giuridiche di diritto privato; si prevede inoltre l’estinzione delle IPAB che non possono operare le trasformazioni sopra indicate. Possono operare la trasformazione in aziende, da soggetti di natura giuridica di diritto privato, quelle IPAB che prevedano una strutturazione e un bilancio economico che raggiunga o superi un valore non inferiore a 600.000 euro e la presenza di un patrimonio mobiliare o immobiliare di valore pari o superiore a 500.000 euro; che eroghino livelli di prestazione assistenziale che presuppongano una struttura gestionale, inquadrata dentro gli oneri giuridici stabiliti dalla Regione in materia di diritto societario. Al contrario non possono trasformasi in aziende pubbliche di servizi alla persona: le IPAB con patrimonio e bilancio insufficienti alla realizzazione delle finalità statuarie o che siano inattive da almeno due anni e le IPAB le cui finalità, previste nelle tavole di fondazione o negli statuti, risultino esaurite o non più conseguibili. Le IPAB che vogliono presentare istanza di trasformazione in Aziende, devono dimostrare la democraticità dello statuto, contemplare la non lucrosità della loro azione sociale ed assistenziale, presentando statuti e regolamenti interni che recepiscano le norme vigenti. Il provvedimento illustra inoltre la disciplina delle Aziende pubbliche di servizi alla persona, specificando che hanno personalità giuridica di diritto pubblico senza fini di lucro e sono dotate di autonomia statuaria, gestionale, patrimoniale, contabile e finanziaria. Sarà un Regolamento adottato dalla giunta regionale entro 4 mesi dall’entrata in vigore della legge che definirà le modalità di trasformazione delle IPAB e le modalità di organizzazione delle Aziende.
DGR n. 1530 del 18 dicembre 2008, DA n. 51/2007 – DGR n.1424/2006 - Piano degli interventi mirati al contrasto della povertà - Criteri di riparto delle risorse per l’anno 2007 (BUR n. 4 del 11.01.2008)
Il provvedimento definisce i criteri di riparto delle risorse per il finanziamento del piano di interventi mirati al contrasto delle situazioni di estrema povertà. I contributi sono destinati al sostegno di servizi ed interventi a favore delle persone in stato di estrema povertà, mirati al pronto intervento e all’inclusione sociale. Possono essere ammessi a finanziamento progetti promossi da organismi del terzo settore, che da anni lavorano prevalentemente nell’ambito della pronta accoglienza delle persone in stato di estrema povertà. Per accedere alla graduatoria per l’erogazione dei contributi, gli enti devono presentare un progetto dettagliato di tutte le voci di spesa correlate all’avvio dell’iniziativa, integrato dalle finalità, gli obiettivi e le metodologie con il quale viene applicato il progetto, l’ipotetico l’indotto, il potenziale bacino d’utenza; sono ammessi progetti in atto o avviati nel 2007.Il finanziamento complessivo è pari 100.000,00 euro.
DGR n. 483 del 14 maggio 2007, Programma d'azione comunitaria per combattere l'emarginazione sociale 2002/2006 - Sensibilizzazione nazionale per azioni in materia di inclusione e protezione sociale. Progetto "Net.Mate" (BUR n. 47 del 25.05.2007)
Con questa delibera è stata approvata la partecipazione della regione Marche – con ruolo di capofila nel partenariato, al progetto comunitario NET.MATE, che si propone di promuovere azioni di sensibilizzazione delle cittadinanza e degli operatori del settore sociale alla lotta contro l’esclusione sociale in relazione alle nuove povertà: giovani coppie, genitori single, anziani soli, disoccupati. A tal fine il progetto intende accrescere la sensibilizzazione delle giovani generazioni e della cittadinanza in generale verso le nuove forme di povertà, accrescere la sensibilizzazione degli operatori del sociale sui Piani nazionali e le Politiche Europee per l’inclusione sociale, accrescere la sensibilizzazione dei soggetti svantaggiati verso le opportunità di sostegno offerte dalle strutture locali e regionali. La strategia di intervento è stata articolata in cinque principali fasi: gestione e coordinamento del progetto; campagna mediatica (è previsto un concorso universitario a livello nazionale per la realizzazione di spot radiofonico, spot televisivo e poster; la regione organizzerà poi un evento di presentazione della campagna mediatica vincitrice); formazione per la comunicazione sociale – per informare e formare sui Piani nazionali di Inclusione sociale gli operatori del settore e i rappresentanti delle organizzazioni che assistono le vittime delle nuove povertà; diffusione della campagna mediatica, destinata principalmente alle vittime delle nuove povertà (per sapere a chi rivolgersi), agli operatori dei centri sociali, ai guivani universitari coinvolti nel concorso a tutta la cittadinanza; ultima fase prevista consiste nella disseminazione e visibilità delle azioni e die risultati del progetto: a tal fine, la regione realizzerà anche un sito web. Insieme alla regione Marche, promotore del progetto, partecipano come partner, la regione Molise, la Provincia di Arezzo, la Provincia di Rieti, di Forlì-Cesena, di Pescara, l’università di Macerata, la Fondazione Labos, Censis, Euro-net, Fair. La durata del progetto è di 12 mesi. Il finanziamento complessivo per l’attuazione del progetto è pari a euro 304.442,07: di questi 242.131,34 euro finanziati attraverso trasferimenti di fondi UE, 62.310,73 euro a carico dei partner; la quota a carico della regione Marche ammonta d euro 13.907,43 da destinare alle retribuzioni per l’attività lavorativa prestata dai propri dipendenti nell’ambito delle attività progettuali.

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