Il numero si apre con la riflessione
di Roberto Mancini a partire dall’attuale situazione del nostro
Paese. Per il futuro della democrazia, è decisivo il mantenimento
e lo sviluppo del modello sociale europeo. Quel modello che chiede
alla rete di istituzioni della società di farsi carico dei
bisogni fondamentali delle persone senza abbandonare nessuno al
suo destino. I successivi due contributi approfondiscono, a partire
dalla proposta del precedente governo, di riforma assistenziale
e fiscale, il tema dell’assistenza sociale. Per Tiziano Vecchiato
finché l’assistenza sociale continuerà a rappresentare
un onere e non un fattore di sviluppo sociale non si faranno passi
avanti nella tutela dei diritti delle persone più deboli,
con risposte positive, emancipanti e non soltanto assistenziali.
Il contributo di Nerina Dirindin analizza il contenuto della proposta
di riforma assistenziale; un documento che sorprende per la crudezza
con la quale esprime la ferma intenzione di ridurre e/o riorganizzare
drasticamente la spesa in materia sociale, senza far trasparire
alcuna consapevolezza dei problemi concreti delle persone più
deboli e senza alcuna preoccupazione per le eventuali ricadute negative.
Gli ultimi due articoli affrontano temi riguardanti le persone con
disabilità. Il testo di Andrea Canevaro affronta alcuni nodi
dell’inclusione. L’inclusione di persone con disabilità
ha insegnato ad avanzare accettando il rischio del procedere a tentoni.
Avanzare nell’incertezza. Un ulteriore paradosso: riusciamo
a raggiungere obiettivi di qualità quando partiamo con l’idea
di essere nell’incertezza. Infine, Lucio Cottini riflette
sulla necessità di affrontare il tema della autodeterminazione,
ai fini dell’autonomia e qualità di vita, delle persone
con disabilità anche quando le condizioni sono gravemente
compromesse.
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Solidarietà. Nuova serie - Anno 24 (XXIV), n.1 (196) gennaio-febbraio
2012, chiuso il giorno 21 gennaio 2012.
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