“Perché allora in tempi di trasformazioni che ci sovrastano, in tempi di crisi più subite che capite, fiaccati da uno stillicidio di riduzioni subdole e progressive di personale nei servizi, di tagli delle risorse economiche, di mancate prese in carico delle persone in situazione di fragilità, di velati inviti ad arrangiarsi con le proprie risorse, di sfruttare le proprie conoscenze… perché dobbiamo occuparci di diritti e soprattutto di diritti sociali per tutti i cittadini e magari pensare di diventare professionisti del welfare e ridare un ruolo efficace ai servizi sanitari, ai servizi sociali e a quelli del privato sociale?”, a questa domanda tenta di dare una risposta Fausto Giancaterina nel contributo che apre questo numero. La riflessione successiva di Andrea Canevaro ha per tema lo “specialismo”. Nella logica che per ogni diagnosi sia necessaria una competenza speciale, si è verificata una esplosione di specialisti. Producendo la tendenza a considerare l’integrazione unicamente con specialista. Senza specialista non si farebbe integrazione. Marino Bottà analizza lo stato dell’inserimento lavorativo delle persone con disabilità e dei servizi che hanno la funzione di promuovere l’occupazione delle persone con disabilità. A partire dall’evoluzione normativa la riflessione si concentra su presente e futuro dei servizi di integrazione lavorativa. Con Alessandro Giampieretti, fratello di una persona con disabilità intellettiva, continua il percorso di “Raccontiamo noi l’inclusione. Storie di disabilità”. Un fratello che sente l’esigenza di essere più d’aiuto e supporto per i genitori. L’ultimo contributo è l’introduzione dell’ultimo libro del Gruppo Solidarietà, “Le politiche necessarie. Soggetti deboli e servizi nelle Marche”, dedicato all’analisi delle politiche regionali.
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Solidarietà. Nuova serie - Anno 31 (XXXI), n.2 (228) aprile - giugno
2019, chiuso il giorno 4 giugno 2019.
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Sibilla Giaccaglia, Gloria Gagliardini, Fabio Ragaini
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