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Fish Calabria: no ad ogni forma di ricovero
totale
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Si chiede solidarietà a Catanzaro, per sostenere il progetto di
una casa per persone "diversamente abili". Ma secondo la FISH
Calabria (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) non si
tratta altro che dell'ennesimo tentativo di ghettizzazione delle persone
con disabilità.
L'appello alla solidarietà per sostenere il Progetto "Sacri
Cuori" per la partecipazione alla costruzione di una casa per persone
"diversamente abili" a Catanzaro, in Via Madonna dei Cieli,
ha lasciato del tutto allibito il Consiglio Direttivo della FISH Calabria
ONLUS, organizzazione costituita da persone con disabilità e familiari:
per questo abbiamo deciso di prendere una posizione chiara contro tale
iniziativa.
«La casa distesa su una superficie di 2.676 mq. - si legge sui
testi ufficiali diffusi - e un'area a verde di 850 mq. comprende un piano
seminterrato con autorimessa, locali tecnici, spogliatoi personale, servizi
generali, servizi sanitari, servizi d'uso collettivo. Il piano terra ospiterà
un nucleo abitativo per 20 persone e il primo piano un altro nucleo abitativo
di 20 persone».
Ironia della sorte, i destinati alla suddetta abitazione sono 40 persone
con grave disabilità che hanno partecipato ad un progetto sperimentale
di deistituzionalizzazione a titolarità regionale.
La FISH Calabria ONLUS, quindi:
- denuncia la costruzione di nuove forme istituzionali che sono in netta
contraddizione con l'inclusione sociale delle persone con disabilità
e con le leggi vigenti che prevedono la deistituzionalizzazione;
- sostiene che i moduli di venti persone non sono da ritenersi strutture
abitative che consentano uno stile di vita e relazioni familiari, con
la partecipazione attiva alla vita abitativa e sociale della persona;
- invita i promotori dell'iniziativa a non imbrogliare la cittadinanza,
facendo passare moduli abitativi di venti persone come panacee della deistituzionalizzazione,
quando tali moduli sono riconosciuti per legge compatibili alle Residenze
Sanitarie Assistenziali che sono strutture assistenzialistiche in cui
i destinatari diventano ospiti a vita;
- ricorda che le degenze nelle Residenze Sanitarie Assistenziali sono
pagate con fondi pubblici ad eccezione della quota alberghiera che, se
non pagata dal Comune di residenza, dev'essere versata dall'utente stesso;
- chiede ai cittadini di non sostenere con i loro contributi economici
la costruzione di nuovi istituti totali.
- sottolinea che una sostanziale porzione del Bilancio Economico Regionale
è vincolata ormai da anni per garantire la sopravvivenza delle
istituzioni totali della Calabria e per pagare le rette ai cittadini calabresi
ricoverati negli istituti fuori regione, mentre vengono disattesi servizi
che favoriscono il mantenimento delle
persone nel proprio nucleo familiare o progetti abitativi di tipo familiare.
A voce alta, dunque, le persone con disabilità e i familiari aderenti
alla FISH Calabria ONLUS, dicono il proprio NO ad ogni forma di ricovero
totale.
Diciamo basta agli istituti e alla violazione dei diritti umani e civili
delle persone con disabilità, e chiediamo che la società
e le Amministrazioni Pubbliche che la rappresentano promuovano servizi
territoriali diffusi a dimensione umana, che consentano alle persone di
vivere relazioni umane intense e in ambiti normali, nel
rispetto della loro dignità.
FISH Calabria ONLUS:
Via dei Bizantini, 95/97, 88046 Lamezia Terme (Catanzaro)
tel. 338 7844803, fax 0968 463568, e-mail: fishc@fishcalabria.org
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