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(indice Voce sul sociale) - Direttore Generale AUSL 5 - Jesi - Direttore Sanitario AUSL 5 - Jesi e p.c. - Sindaco Comune di Jesi - Assessore servizi sociali Comune di Jesi - Capigruppo Consiglio Comunale lì, 13 ottobre 1999 Oggetto: Persone in grave situazione di handicap. Mancato inserimento all'interno del servizio ADI. Con la presente si intende segnalare nuovamente il problema del mancato inserimento (e dunque dell'impossibilità di usufruire delle prestazioni previste in questo regime assistenziale) di persone in grave situazione di handicap all'interno del servizio ADI . Il perdurare di tale situazione, a nostro avviso ingiustificabile, è di estrema gravità e chiede di essere urgentemente risolto. Si hanno due distinte situazioni: 1) Non sono inseriti nel servizio ADI (e dunque non ricevono alcun intervento tra quelli previsti a domicilio), soggetti con gravissime patologie neuromuscolari (ad esempio distrofia di Duchenne, malattia di Friederaich, ecc..) totalmente non autonomi, necessitanti di ventilazione meccanica diurna e/o notturna. Queste persone usufruiscono, di solito, degli interventi riabilitativi in regime ex art. 26/833 e nessuna altra prestazione (cfr. gli interventi previsti dalla delibera regionale n. 105/96) viene loro fornita al proprio domicilio (e d'altra parte non potrebbero averla perché non sono inseriti in ADI). Ciò significa, ad esempio, che soggetti con gravissimi problemi respiratori nel periodo invernale per qualsiasi consulenza specialistica debbono recarsi in ospedale o presso i poliambulatori con gli immaginabili rischi connessi con le temperature invernali. A questo c'è da aggiungere la difficoltà legata al trasporto anche quando lo stesso viene garantito attraverso ambulanza. Naturalmente, altro è il problema degli esigui interventi attualmente effettuati in ADI ovvero alcune prestazioni infermieristiche. 2) Ma, per quanto a nostra conoscenza, per nessun altro soggetto con grave handicap (e comunque per quelli che usufruiscono dei servizi educativo-assistenziali erogati dai Comuni associati) viene rispettata la del. 105/96 nel punto in cui si stabilisce che rientrano "tra le prestazioni di natura sanitaria e socio assistenziale di rilievo sanitario con spesa a carico del FSN (..) l'assistenza domiciliare riabilitativa psico-educativa ai minori e adulti disabili e a rischio socio-sanitario (..) Per l'assistenza riabilitativa psico-educativa per minori e adulti disabili saranno utilizzati educatori professionali o figure similari con competenze educative come previsto dalla l.r. 18/96". Peraltro i contenuti della delibera 105/96 e dunque le competenze dell'Azienda sanitaria 5 sono ripresi anche nel vigente Accordo di Programma riguardante i servizi per l'handicap (stipulato in data 15.5.1998), ma purtroppo in questa come in altre parti, purtroppo disatteso (cfr. nostra lettera del 1º marzo scorso). Non si riesce peraltro a capire la tiepidezza dei Comuni associati che a 17 mesi dalla stipula dell'Accordo di Programma ancora non sono riusciti (se ci hanno provato) a far rispettare questa parte dell'Accordo stesso. In attesa di riscontro, si inviano cordiali saluti Gruppo Solidarietà - ANFFAS jesi - Ass. "Il Mosaico" |