UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE DELL'EMILIA
ROMAGNA
Prot.n. 7831/A36
Bologna 13 maggio 2003
Resp. Proced.: Ufficio V°
Ai Dirigenti CSA - Loro sedi
Ai Dirigenti Tecnici e UOP - Loro sedi
Ai Dirigenti Scolastici - Loro sedi
e p.c.
Agli Amministratori competenti degli enti locali
della Regione Emilia-Romagna- Loro Sedi
Alle OO.SS. della Regione
Oggetto: Integrazione scolastica degli alunni diversamente abili. Posti di
sostegno in deroga e risorse professionali complessive per l'anno scolastico
2003/2004.
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La gestione delle risorse per l'integrazione scolastica è questione delicata
e complessa, alla quale partecipano diversi soggetti istituzionali coinvolti
dalla Legge 104/92, dal D.lvo 112/98, dalla Legge Quadro 328/2000.
L'individuazione dei posti di sostegno necessari "in deroga" a quanto previsto
in organico di diritto è solamente una parte, per quanto significativa, delle
decisioni da assumere in relazione ad una positiva
integrazione scolastica.
Al proposito, la CM 27/2003, collegata alla bozza di DI sugli organici per l'anno
scolastico 2003/2004, prevede che l'individuazione delle eventuali esigenze
di sostegno in deroga sia di competenza del dirigente scolastico, previa autorizzazione
da parte di questa Direzione Generale.
Con la presente, si impartiscono pertanto indicazioni affinchè le modalità di
individuazione delle esigenze di deroga e le conseguenti autorizzazioni abbiano
criteri comuni di valutazione e gestione, partendo da una lettura contestuale
ed integrata di tutte le competenze territoriali, nella logica dei "progetti
di vita" di ognuno degli alunni disabili, che superi una contabilità separata
e non integrata delle diverse competenze professionali utilizzate.
Le figure professionali responsabili per l'integrazione scolastica Si ricorda,
innanzitutto, che in genere operano nelle scuole della nostra regione tre diverse
professionalità funzionali all'integrazione scolastica,
che vanno considerate contestualmente nella progettazione dell'integrazione
migliore possibile.
Ai collaboratori scolastici statali spetta l'assistenza di base, per la quale
ricevono le funzioni aggiuntive e attuano specifici corsi di formazione, ed
è funzione obbligatoria da parte del personale della scuola, qualora vi sia
la necessità. Compito del dirigente scolastico è quindi di individuare quanti
dei collaboratori scolastici in servizio siano effettivamente necessari e quindi
quante funzioni aggiuntive sia opportuno richiedere in sede di contrattazione
decentrata. Si ricorda, al proposito, che in ogni provincia si sono già realizzati
i corsi di formazione e che, nel caso sia necessario, ogni Csa ha ricevuto finanziamenti
regionali per svolgere eventuali nuovi corsi di formazione che aumentino il
numero di collaboratori scolastici con specifiche competenze.
L'assistenza di base presuppone un elevato spessore umano e grande sensibilità
professionale, per la quale viene attribuita ai collaboratori scolastici una
funzione non secondaria, anche con la loro partecipazione
alla progettazione complessiva dell'integrazione scolastica dell'alunno coinvolto.
Si ricorda, sull'intera materia, quanto previsto dalla CM Prot. 3390 del 21.11.2001.
Agli insegnanti di sostegno spetta l'attività di sostegno alla classe, con ovvia
particolare attenzione all'integrazione in dette attività dell'alunno disabile,
assicurando le necessarie mediazioni didattiche, relazionali, e la co-programmazione
nei consigli di interclasse e di classe.
La valutazione del "tempo di sostegno necessario" per ogni alunno, quindi, deve
essere effetto di una ricognizione che consideri contestualmente la situazione
di gravità da un punto di vista formativo, ma anche le condizioni di contesto
dell'inserimento (alunni, tempi, organizzazione), e lo specifico progetto educativo
(Pei) in relazione al progetto di vita individuale.
Al personale assistenziale-educativo dato dagli enti locali spetta la veicolazione
dell'autonomia della persona, l'integrazione tra scuola e territorio, la connessione
tra attività didattiche e vita di relazione, ecc.. In questo quadro si inserisce
anche la figura del tutor presente nell'istruzione superiore e l'eventuale presenza
di operatori del servizio civile e volontari.
Nella valutazione delle effettive esigenze di integrazione, le tre figure professionali
sopra presentate vanno viste insieme nella loro potenzialità, evitando di considerare
l'una figura professionale sostitutiva o aggiuntiva dell'altra, ma utili secondo
le esigenze specifiche di integrazione scolastica di ogni alunno diversamente
abile, con un elevato livello di integrazione delle diverse competenze.
Si ricorda, infine, che il personale con competenze più strettamente specialistiche
o di assistenza specialistica in casi particolarmente gravi (es. personale infermieristico)
spetta alle ASL.
I posti di sostegno in deroga e le altre risorse necessarie: definizione delle
esigenze
2.1 I dirigenti scolastici avvieranno la procedura interna per le richieste
di deroghe per alunni in situazioni di gravità e complessità di integrazione,
sulla base delle proposte del GLH di istituto, del PEI di ogni alunno, del Pof
di istituto, considerando i dati di contesto organizzativi e didattici della
scuola, tenendo conto anche delle attività svolte dai collaboratori scolastici,
se necessarie.
Nella valutazione delle esigenze di deroga, i dirigenti scolastici dovranno
tener conto del processo di integrazione finora realizzato e delle diverse risorse
professionali finora utilizzate.
Nel caso di nuova iscrizione, i dirigenti scolastici assumeranno tutti gli elementi
utili in continuità con la scuola di provenienza dell'alunno, per favorire una
buona continuità didattica di intervento. Nel caso di nuova certificazione di
alunni già iscritti nella scuola, si dovrà tener conto di quanto già conosciuto
dell'alunno e degli interventi didattici finora realizzati. Per quanto riguarda
le esigenze di assistenza di base, i dirigenti scolastici raccoglieranno le
esigenze emerse, definendo il numero di collaboratori scolastici necessari.
Per quanto riguarda, infine, le esigenze di personale dato dagli enti locali,
secondo le diverse tradizioni amministrative territoriali, il dirigente scolastico
prenderà contatti con i servizi socio-assistenziali
locali per individuare le disponibilità utili a garantire il personale per il
supporto all'autonomia individuale e di relazione.
2.2 I Centro Servizi amministrativi, anche sulla base dei criteri localmente
utilizzati nell'ambito delle funzioni di indirizzo dei Glip e in relazione agli
Accordi di Programma locali, attiveranno, entro il 14 giugno, tavoli tecnici
di concertazione composti dalle singole scuole autonome, dai servizi sociosanitari
locali, dagli enti locali competenti per il personale educativo assistenziale,
dagli operatori del Glip e del Glh, finalizzati all'analisi contestuale delle
eventuali risorse di personale necessarie ad una buona integrazione, al fine
di agevolare la definizione del quadro complessivo delle risorse che ciascuna
istituzione intenderà mettere a disposizione per l'anno scolastico successivo.
Gli oggetti di analisi saranno sia le esigenze formative rilevate dalle scuole
sulla base del PEI, sia il quadro clinico, sociale, terapeutico rilevato dagli
operatori sociosanitari, sia gli interventi sociali per l'autonomia che gli
enti locali intendono realizzare.
Questi incontri saranno anche utili ad individuare le esigenze di strumentazioni,
tecnologie, riduzioni delle barriere che i diversi enti sono tenuti a soddisfare.
Ogni Csa individuerà le modalità territoriali migliori di attuazione di detti
tavoli, secondo le esperienze già diffuse nelle diverse province, anche sulla
base di quanto già previsto dagli Accordi di Programma
provinciali, favorendone l'efficacia e l'armonizzazione tra loro.
Al termine dei lavori di questi tavoli, i dirigenti scolastici potranno meglio
precisare la definizione delle esigenze di posti di sostegno in deroga, che
invieranno quanto prima ai CSA, con tutta la documentazione
necessaria.
E' opportuno sottolineare che questi tavoli tecnici non hanno il compito di
separare gli impegni tra diversi enti, né quello di un calcolo meramente numerico
di ore, ma quello di una comune valutazione delle effettive
esigenze di ogni alunno, e delle diverse risposte possibili. E' quanto mai necessario,
ad esempio, che la gestione degli assistenti-educatori degli enti locali non
avvenga "in aggiunta" ai posti di sostegno assegnati. E' necessario invece agire
con una visione funzionale dell'intreccio di tutte le possibili competenze necessarie
ad una positiva integrazione scolastica. In questo modo si realizzano azioni
parallele a quanto già avviene con i Piani di Zona previsti dalla Legge 328/2000.
Queste azioni, quindi, hanno un valore anche al di là delle esigenze di spesa,
ma rappresentano comunque una necessariamente corretta e rigorosa gestione delle
risorse.
2.4 I CSA, al termine degli incontri interistituzionali, attiveranno i GLH per
un parere sulle richieste di deroga pervenute dalle singole scuole, sulla base
di una visione più ampia e comparativa di tutto il sistema
scolastico locale, tenendo conto di tutte le esigenze emerse nei tavoli tecnici,
comprese le indicazioni sulle risorse per le quali si impegnano gli enti locali
I dirigenti dei Csa, sulla base del parere dei GLH, invieranno entro il 21 giugno
2003 alla Direzione Scolastica regionale una loro proposta con tutta la documentazione
necessaria, segnalando non solamente le richieste di deroga, ma anche l'offerta
delle altre risorse professionali eventualmente utilizzabili, allegando la tabella
riassuntiva che verrà inviata via e.mail agli uffici provinciali, con l'impegno
di segnalare eventuali loro diverse valutazioni rispetto a quelle dei dirigenti
scolastici.
2.5 La Direzione Scolastica regionale, sulla base delle segnalazioni dei dirigenti
scolastici e delle proposte dei CSA, darà l'autorizzazione per i posti di sostegno
in deroga entro il mese di luglio, avvalendosi della
collaborazione di un apposito gruppo tecnico di valutazione delle diverse situazioni
rilevate, composto dagli uffici Pianificazione e Diritto allo Studio dell'USR,
con l'apporto tecnico di specialisti esterni.
Si confida nell'attenta comprensione della portata operativa della presente,
certa che, nell'anno europeo delle persone disabili, questo impegno maturerà
azioni più concertate e funzionali al miglioramento dell'integrazione scolastica.
Il Direttore generale
f.to Lucrezia Stellacci
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