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Finanziaria 2005: prime
analisi sul testo governativo
(indice informazioni)
Il 29 settembre scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato
la prima stesura della Legge Finanziaria per il 2005. Il testo dovrà ora
seguire il consueto iter parlamentare, con probabili, e per quanto ci
riguarda auspicabili, emendamenti alla proposta governativa.
Relativamente alle persone con disabilità vanno segnalate le novità predisposte
dal Governo che riguardano direttamente le provvidenze economiche e cioè
le pensioni, le indennità e gli assegni riservati agli invalidi civili,
ai ciechi civili e ai sordomuti.
Alcuni evidenti segnali di volontà di restrizione della spesa per l’assistenza
circolavano già da parecchi mesi (in particolare nella Finanziaria e nelle
norme collegate dello scorso anno, nelle dichiarazioni ministeriali),
ma ora queste intenzioni vengono formalizzate.
Per spiegare le novità è necessario fare un passo indietro. Il Decreto
Legislativo n. 112 del 1998 viene comunemente considerato la norma che
ha reso effettivo il decentramento di molte competenze dello Stato alle
Regioni, alle Province e agli altri Enti locali. Fra le competenze decentrate
c’erano anche quelle in materia di invalidità civile. Lo Stato ha ceduto
alle Regioni le funzioni concessorie che prima spettavano al Ministero
dell’Interno tramite le Prefetture. Le Regioni quindi accertano, attraverso
le Commissioni ASL, le minorazioni civili e, conseguentemente, concedono
le provvidenze economiche. Solo l’effettiva erogazione delle relative
pensioni, assegni o indennità spetta all’INPS.
Lo Stato, da parte sua, residua la sola competenza della verifica, formale
e sostanziale, dei verbali di accertamento prodotti dalle Commissioni
ASL. Assolve a questa funzione attraverso le Commissioni di verifica dipendenti
dal Ministero dell’Economia.
Le attribuzioni e le risorse di queste Commissioni di verifica sono state
ulteriormente potenziate dall’articolo 42 della Legge 326/2003: le Commissioni
possono quindi esercitare il controllo di merito, oltre che formale, anche
sugli accertamenti che riguardano l’handicap (Legge 104/1992) e disabilità
(Legge 68/1999 sul diritto al lavoro dei disabili).
La stessa Legge 326 ha anche soppresso la possibilità del ricorso amministrativo
riservato ai cittadini che volessero opporsi ai verbali di accertamento
di invalidità. Dal 1 gennaio 2005 per difendersi si dovrà ricorrere al
giudice con l’assistenza di un legale e, in giudizio, la controparte è
anche il Ministero dell’economia.
Sin qui lo stato attuale. Con l’articolo 21 del testo proposto dal Governo,
lo Stato cede all’INPS, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale,
tutte le competenze residuate, cioè l’attività di verifica ora riservate
al Ministero dell’economia. Nella sostanza il Governo anziché trasferire
queste competenze alle Regioni, perfezionando un percorso con una logica
federalista e di decentramento, preferisce cedere le competenze ad un
soggetto privato.
Il Governo riserva alla Presidenza del Consiglio la facoltà di stabilire
con decreto “la data di effettivo esercizio da parte dell’INPS delle funzioni
trasferite” e di individuare “le risorse, umane, strumentali e finanziarie
da trasferire”.
Verrà quindi trasferito personale dal Ministero dell’Economia all’INPS
assieme a risorse finanziarie su cui torniamo più avanti.
Nel frattempo l’INPS affianca dall’entrata in vigore della Finanziaria
il Ministero dell’Economia in giudizio, con propri avvocati, nelle cause
relative agli invalidi civili. Si mira cioè a costituire solidi e specializzati
collegi difensivi per poter diminuire il numero delle cause che vede soccombente
lo Stato.
Con questa manovra l’INPS allarga ancora, e notevolmente, il suo potere
in materia assistenziale.
È verosimile inoltre che le Commissioni di verifica, svuotate di queste
competenze, vengano soppresse. Se questo è vero, dovranno essere trasferite
all’INPS anche le funzioni di controllo sulle certificazioni di handicap
(L. 104/1992) e di disabilità (L. 68/1999).
Se così non fosse dovrebbero esistere due commissioni di verifica: una
dell’INPS, testé prevista, per verificare gli accertamenti sulle minorazioni
civili, e una del Ministero dell’Economia per controllare le certificazioni
di handicap e di disabilità. Questa ipotesi ovviamente sarebbe difficilmente
sostenibile sotto il profilo dei costi.
E veniamo alle risorse economiche: se ne parla all’articolo 20. Il Governo
prevede che la nuova gestione comporterà per l’INPS maggiori oneri (non
in termini di maggiori provvidenze ai disabili, ma lo sottolineiamo -
nella gestione delle relative pratiche).
Per il 2004 sono previsti 1236 milioni di euro e per l’anno successivo
827 milioni. L’importo previsto per il 2004 appare inspiegabile, visto
che la nuova gestione non è ancora assunta e se lo sarà decorrerà da fine
anno. Insomma ha il sapore di un finanziamento all’INPS per una sua ristrutturazione
o per colmare spese (?) già sostenute dall’Istituto.
Non è un caso che questi maggiori oneri trovino copertura non già con
un nuovo finanziamento specifico dello Stato, ma autorizzando l’INPS a
utilizzare stanziamenti che già ha avuto ma che risultano non spesi. Vediamo
quali sono i più interessanti e inquietanti.
L’INPS può utilizzare, fra l’altro, i soldi risparmiati nell’applicazione
di due norme che interessano direttamente le persone disagiate o con disabilità.
Vengono utilizzati 245 milioni euro non spesi nel 2004 che erano finalizzati
all’aumento delle pensioni dei soggetti disagiati a 516, 46 euro (L. 448/2001);
altrettanti per il 2005.
Vengono poi recuperati altri 160 milioni di euro non spesi nel 2004 che
erano destinati per l’indennità per il congedo retribuito di due anni
per l’assistenza ai figli con handicap grave e per i contributi figurativi
ai lavoratori con invalidità superiore al 74% (L. 388/2000).
Dalla minore spesa di quest’ultima norma vengono poi ripresi altri 300
milioni di euro per altre gestioni INPS (assistenziali e di sostegno alle
gestioni previdenziali).
Teniamo a ripetere che quello sin qui delineato è lo scenario derivante
dal testo approvato dal Governo, ma che non è detto rimanga il medesimo
dopo l’approvazione definitiva della Finanziaria.
Carlo Giacobini, Responsabile Centro per la documentazione legislativa
UILDM Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, Direzione Nazionale
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