33275. BARI-ADISTA. Dopo la dura lettera di don Aldo Antonelli (v. Adista
n. 19/06), giunge da Pax Christi Italia un'altra infiammata reazione di
sdegno all'opuscolo ("I frutti e l'albero, cinque anni di governo
Berlusconi letti alla luce della dottrina sociale della Chiesa")
inviato da Forza Italia ai 25mila parroci italiani, insieme a una lettera
di accompagnamento firmata da Sandro Bondi. Colpiscono i toni utilizzati
dal movimento ecclesiale presieduto da mons. Tommaso Valentinetti: nella
Lettera aperta a Bondi, dal titolo "Chiesa e politica: non possiamo
tacere", Pax Christi esprime "stupore" e "indignazione",
parla di "arroganza", di "mancanza di pudore" e di
"presunzione". E di "offesa": alla serietà
della politica, alla Dottrina Sociale della Chiesa e anche "all'intelligenza
degli elettori". Di seguito il testo integrale.
Onorevole Bondi,
abbiamo ricevuto l'opuscolo "I frutti e l'albero, cinque anni di
governo Berlusconi letti alla luce della dottrina sociale della Chiesa"
che, riteniamo, sia stato inviato a tutte le parrocchie e le comunità
religiose in Italia. È giunto anche alla nostra Casa per la Pace
in Firenze.
Non possiamo nascondere lo stupore o, meglio, la nostra indignazione,
non perché lei ci ha inviato pubblicità elettorale, cosa
legittima e che molti fanno, ma per aver avuto l'ardire di affermare che
molti provvedimenti dell'attuale Governo sono in "forte consonanza
con la dottrina sociale della Chiesa".
Si potrebbe e si dovrebbe discutere a lungo delle scelte di questo Governo
ben più disinvolte di quelle indicate nell'opuscolo come fedeli
alla Dottrina Sociale della Chiesa... E facciamo solo alcuni esempi. Le
leggi ad personam, il mancato provvedimento per i detenuti (nonostante
le 26 interruzioni con applausi durante l'intervento di Giovanni Paolo
II in Parlamento che chiedeva un atto in quella direzione), impoverimento
di molte persone, legge Bossi-Fini (più repressiva che altro: dalla
relazione della Corte dei conti per l'anno 2004, le spese per "misure
di sostegno" risultano pari a 29.078.933 euro contro i 115.467.102
euro per quelle di contrasto, fra cui rientrano i costi per i cosiddetti
Cpt - Centri di permanenza temporanea), il mancato sostegno alla cooperazione
internazionale (siamo l'ultimo tra i Paesi donatori Ocse, con lo 0,15%
del Pil per il 2005), la riduzione drastica del Fondo per lo Sminamento
Umanitario, l'incremento inarrestabile delle spese militari (una spesa
pari a 478 dollari pro-capite annui, a fronte di appena 545 euro per stato
sociale, contro i 1.558 di media Ue), il sostegno alla guerra in Iraq
motivata con continue menzogne, il tentativo di modificare la legge 185
e di impedire il controllo parlamentare del commercio delle armi, il mancato
finanziamento e sostegno ai giovani in servizio civile (malgrado la Corte
Costituzionale abbia stabilito che sia il servizio civile che quello militare
concorrono alla difesa della Patria, al primo si assegnano 224 milioni
di euro, ed al secondo 19.021 milioni di euro, più 1.200 milioni
di euro per le missioni militari e vari fondi fuori bilancio della difesa
per nuovi sistemi d'arma), la mancata cancellazione del debito dei Paesi
poveri (a cinque anni dalla storica assunzione di responsabilità
nell'anno del Giubileo, inoltre, l'Italia può "vantare"
di non avere nemmeno rispettato gli obblighi derivanti dalla legge 209/2000,
che prevedeva una cancellazione di 6 miliardi di euro, mentre ad oggi
ne sono stati cancellati solo 2,5 miliardi) e molte altre cose tra cui,
cosa non secondaria, il coinvolgimento di autorevoli personaggi nella
tristemente nota Loggia massonica P2. Ma non è solo di questo che
ora vorremmo parlare.
Ci indigna l'arroganza, la mancanza di pudore, la presunzione nel presentarsi
come interpreti fedeli del magistero, della Dottrina Sociale della Chiesa
e delle radici cristiane; l'uso strumentale dei riferimenti religiosi
per il proprio potere; il tentativo di blandire gli interlocutori con
sdolcinati riferimenti al magistero della Chiesa.
È un'offesa alla serietà della politica. È un'offesa
alla Dottrina Sociale della Chiesa.
E, se permette, è un'offesa anche alla intelligenza degli elettori,
e quindi anche nostra. Se vuole far campagna elettorale non utilizzi a
proprio uso e consumo i riferimenti religiosi, cosa che purtroppo capita
spesso a qualche autorevole esponente del suo gruppo politico.
In conclusione, le proponiamo un testo che può aiutare tutti nella
riflessione e nella conversione. Essendo stato scritto nel V secolo dopo
Cristo, è al di sopra di ogni sospetto:
" Noi non abbiamo più un imperatore anticristiano che ci perseguita,
ma dobbiamo lottare contro un persecutore ancora più insidioso,
un nemico che lusinga..., non ci flagella la schiena ma ci accarezza il
ventre; non ci confisca i beni (dandoci così la vita), ma ci arricchisce
per darci la morte; non ci spinge verso la libertà mettendoci in
carcere, ma verso la schiavitù invitandoci e onorandoci nel palazzo;
non ci colpisce il corpo, ma prende possesso del cuore; non ci taglia
la testa con la spada, ma ci uccide l'anima con il denaro" (Ilario
di Poitiers, V sec. d. C.).
Pax Christi Italia