Sui problemi dell'integrazione scolastica
La lettera è inviata a Claudio Imprudente
Recanati, 7 ottobre 2003
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Carissimo Claudio,
siamo un gruppo di insegnanti attualmente in servizio presso l'IPSSCT di Recanati,
da decenni operanti nella scuola secondaria superiore e, come abbiamo fatto
con il Prof. Canevaro, approfittiamo anche della tua disponibilità per sottolineare
la grave situazione scolastica che ci troviamo a vivere relativamente all'insegnamento
specializzato ad alunni disabili.
Da alcuni anni la situazione dell'integrazione scolastica dei ragazzi diversamente
abili si stava facendo seriamente preoccupante, oggi assistiamo alla prevaricazione
di qualunque forma di diritto in nome di una presunta razionalizzazione delle
risorse che sottende una volontà drammatica ed inquietante come la messa in
discussione del progetto di integrazione dei nostri ragazzi nella scuola.
Quest'anno si è realizzato quello che nel passato recente si era programmato:
tagli del personale docente,
pseudo formazione degli operatori del settore attraverso procedure abbreviate
che snaturano l'iniziale corso di specializzazione polivalente di 1200 ore e
che "sfornano" personale impreparato, demotivato, estraneo a quel progetto di
vita che ogni ragazzo dovrebbe poter realizzare all'interno della propria scuola,
restrizioni sulle certificazioni,
riconversione del personale docente appartenente a classi di concorso in esubero
nel sostegno , personale che non si è mai avvicinato all'handicap e che non
potrà mai condividere un'etica che non conosce disonestà intellettuali,
personale specializzato da oltre un decennio ed operativo all'interno delle
istituzioni scolastiche che si vede scavalcato da specializzati siss che non
hanno mai insegnato un giorno, che, con mancanza di umiltà e di buon senso,
attribuiscono all'handicap un valore approssimativo e superficiale dimenticando
che esso esige impegno, formazione continua, esperienza perché l'handicap è
cosa seria che non può finire in mani qualsiasi!
Difronte allo sconcerto delle famiglie che si vedono private dei loro diritti
solo le nostre non risposte insieme alle vostre, esperti del settore, per non
riuscire a fermare questo scempio, per non voler accettare il disegno governativo
che ha come finalità il fallimento dell'integrazione!
Già alcuni genitori più disincantati o forse solo più delusi stanno pensando
di organizzarsi autonomamente, mettendo in discussione la frequenza di una scuola
pubblica per i loro figli ed optando per quella che il Prof.Canevaro chiama
la logica del "fai da te".
Se la scuola non riesce a garantire interventi significativi per i propri figli,
se un progetto di vita non è realizzabile all'interno della scuola, se le risorse
economiche ed umane vengono meno, se il fine ultimo è l'eliminazione degli operatori
specializzati in nome di una demagogica preparazione sull'handicap da parte
di tutti gli insegnanti allora ciò significa che i propri figli non sono poi
così necessari al processo educativo, civile e di crescita di questa società
!!
Tutto questo, lo sai bene Claudio, è vergognoso e l'handicap non è merce di
scambio!
Noi ti invitiamo a considerare queste riflessioni che si trasformano in grida
di aiuto ogni volta che viviamo noi tutti insegnanti, alunni e famiglie, l'ingiustizia
immeritata e la esortiamo ad affrontare la problematica sulla base delle sue
competenze in materia.
Alla luce di queste considerazioni etiche nonché legittime dal punto di vista
del diritto del lavoro facciamo le nostre proposte sperando che trovino in te
una voce solidale ed una iniziativa autorevole.
Chiediamo:
Che la ricognizione di situazioni di anomalia nelle certificazioni venga condotta
dall'Osservatorio sull'handicap;
Che si riconsideri i tagli del personale docente nel sostegno ritenendo incivile
togliere risorse a chi ne ha più bisogno, famiglie comprese;
Che si tenga conto, come criterio sia per le immissioni in ruolo su posti di
sostegno che per l'assegnazione di contratti a tempo determinato, dell'anzianità
di servizio prestato appunto nel sostegno con il titolo di specializzazione
polivalente: proprio per dare dignità al ruolo professionale dell'insegnante
di sostegno sarebbe opportuno individuare tale insegnamento in una classe
di concorso specifica e nella scuola sencondaria il docente acquisisca la
titolarità di sede;
Che vengano immediatamente immessi in ruolo su posti in organico disponibili
nel sostegno tutti quegli insegnanti che abbiano maturato almeno 5 anni, con
il titolo di specializzazione polivalente, nell'insegnamento ad alunni portatori
di handicap ritenendo l'esperienza pregressa un fattore preferenziale;
Che tutti gli insegnanti precari nel sostegno abbiano diritto alla formazione
permanente e pertanto non siano esclusi da aggiornamenti e corsi qualificanti;
Che sia tenuta in debita considerazione la professionalità ed il ruolo dell'insegnante
di sostegno che, in quanto esperto in didattica differenziata e in strategie
relazionali, non è marginale al sistema scolastico ma preziosa risorsa ogni
qual volta emergano situazioni di disagio, svantaggio, diversità, difficoltà
e bisogno di integrazione;
Che si rispettino gli alunni in situazione di handicap e le loro famiglie restituendo
loro il diritto di esigere un'integrazione di qualità;
Con stima rinnovata sperando in una tua risposta
Distinti saluti
Prof.ssa Roberta Morgoni
Indirizzo di posta elettronica: morgoni.roberta@libero.it
Domicilio: Roberta Morgoni
Viale Piemonte n.11
62016 Porto Potenza Picena - Macerata tel.0733/880347
Istituto scolastico: IPSSCTP "Virginio Bonifazi"
Largo Sant'Agostino
Recanati- Macerata
P.S : Lo stesso documento è stato inviato al Prof. Nocera e alla Sig.ra Cantoni
Lo inviamo anche a te perché speriamo che insieme si possa gridare più forte
e perché ti sentiamo sempre vicino quando abbiamo bisogno di "sostegno".
Mi piacerebbe che a Rimini, oltre a tutto il resto, si potesse parlare anche
di questo che, sinceramente, non mi sembra un segno di Qualità!!!!!!!!
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