L'on Bondi di Forza Italia ha recapitato, in questi giorni, a tutti
i parroci d'Italia un libretto intitolato "L'albero e i frutti",
col quale sostiene che il Governo Berlusconi ha pienamente rispettato
ed attuato la Dottrina sociale della Chiesa cattolica, ovviamente per
passare all'incasso dei voti dei fedeli dopo tutte le regalie di denaro
fatte alla stessa.
Mons Giovanni Nervo, fondatore della Fondazione "Emanuela Zancàn
" che da decenni svolge attività formativa e culturale sulle
politiche sociali ed ex Presidente della Caritas italiana, ha pubblicato
sulla prestigiosa rivista " La Settimana del clero" una lettera
che contesta le tesi di questo libretto, ispirato, come dice in latino
alla chiusura della lettera,citando san Paolo e sant'Agostino, dall' "
amore per Dio che converte tutto in bene, anche il peccato"(di Bondi
operato col suo scritto- mia nota e traduzione-)
Un cattolico che ringrazia pubblicamente mons. Nervo per il suo scritto
coraggioso in un momento di troppo gravi silenzi dei cristiani contro
la smaccata strumentalizzazione della Chiesa da parte di una parte politica.
Faccio presente che la rivista Micromega nel N. 3 del 16 Marzo pubblica
una serie di lettere di Parroci critici verso la strumentalizzazione della
fede in chiave elettorale da parte di Forza Italia.
Salvatore Nocera
Lettera di Don Giovanni Nervo alla rivista "SETTIMANA",
pubblicata nel numero del 12 marzo 2006
Caro Direttore,
i parroci hanno ricevuto in questi giorni una lettera, scritta molto bene,
dal coordinatore nazionale di Forza Italia, onorevole Sandro Bondi, con
allegato un elenco di provvedimenti del Governo sul piano sociale e a
favore della Chiesa, che sarebbero ispirati alla "Dottrina sociale
della Chiesa".
Lo scopo della lettera, a un mese dalle elezioni, è evidente: un
invito a votare Forza Italia che ha dimostrato di tradurre in atto la
dottrina sociale della Chiesa e ne favorisce gli interessi.
La lettera è intelligentemente rivolta ai parroci, che sono a contatto
diretto con i cristiani che votano e, magari richiesti dì consiglio,
possono orientarne il voto.
I motivi per persuadere i parroci e i loro parrocchiani a votare in questo
senso sono due: perché ha dimostrato di sostenere gli interessi
della Chiesa; perché ha dimostrato di ispirare gli atti di governo
alla dottrina sociale della Chiesa.
I parroci hanno avuto l'opportunità di valutare serenamente ma
anche criticamente per un giusto discernimento queste due motivazioni?
L'attuale governo ha favorito la Chiesa? I sei provvedimenti presentati
come favori sono diritti e ora con questa lettera l'onorevole Bondi manda
il conto. E l'indipendenza della Chiesa?
Molto più grave è il secondo problema: il governo ha ispirato
la sua azione alla dottrina sociale della Chiesa, perciò chiede
ai parroci il voto dei cattolici.
Ma la filosofia e l'azione politica di Forza Italia e del governo esprimono
veramente la dottrina sociale della Chiesa?
Principio fondamentale della dottrina sociale della Chiesa è che
"ogni essere umano è persona (...) soggetto di diritti e di
doveri (...) universali, inviolabili, inalienabili" (Pacem in terris,
n. 5).
II neoliberismo economico che ispira la politica dell'attuale dirigenza
politica e che mette al centro, come valore fondamentale, l'economia e
il mercato non si ispira certo alla dottrina sociale della Chiesa.
La Pacem in terris (n. 12) afferma i diritti di emigrazione e di immigrazione:
"ogni essere umano ha il diritto alla libertà di movimento
e di dimora nell'interno della comunità politica di cui è
cittadino; e ha pure il diritto, quando leggittimi interessi lo consiglino,
di immigrare in altre comunità politiche e stabilirsi in esse".
La legge Bossi-Fini e la politica della Lega, che è membro del
Governo, vanno in senso opposto.
Sempre la Pacem in terris (n. 36), citando Pio XII, afferma che "tutelare
l'intangibile campo dei diritti della persona umana e rendere agevole
il compimento dei suoi doveri vuole essere ufficio essenziale di ogni
pubblico potere". E continua: "per cui ogni atto dei poteri
pubblici che sia o implichi un misconoscimento o una violazione di quei
diritti, è un atto contrastante con la stessa loro ragione di essere
e rimane per ciò stesso destituito di ogni valore giuridico".
Come si comportano Forza Italia e il governo di fronte ai pubblici poteri
che, nel caso, sono il potere legislativo e il potere giudiziario?
«Non possiamo non rilevare - osservava il magistrato A. C. Moro:
- che la legge, che dovrebbe nascere da una superiore sintesi degli interessi
generali, sta divenendo sempre più funzionale a tutelare interessi
particolari di chi in quel momento detiene il potere (...);
- che la legge diviene l'occasione per retribuire chi ha assicurato o
assicura nel futuro consensi (le leggi "compensative" o "di
scambio");
che la legge è funzionale o ad assicurare privilegi a una persona
(le leggi ad personam, come quella che si è concepita per salvare
Previti dalla galera, sconvolgendo così l'intero sistema penale),
o anche - è un'assoluta novità - le leggi contra personam,
come quella per impedire a un magistrato di poter concorrere a un incarico.
Il diritto entra in profonda crisi se rimane mera declamazione e se si
diffonde l'idea, premiata, che la violazione delle norme esistenti è
non solo moralmente lecita, ma anche sostanzialmente impunita.
Mai come in questi anni si è ratificata, anche a livello governativo
questa distruttiva tendenza a considerare le norme che regolano la vita
sociale come meramente opzionali. Abbiamo sentito un presidente del Consiglio
affermare pubblicamente che è comprensibile e giustificato che
si evadano le tasse. Abbiamo assistito a una continua esaltazione della
corruzione in politica come funzionale al suo naturale svolgimento e,
nel contempo, a una pesantissima condanna dei magistrati che doverosamente
perseguivano comportamenti penalmente rilevanti.
Abbiamo sentito il presidente del consiglio impudentemente affermare
che chi impronta, come il magistrato, la sua vita al rispetto del diritto
e al suo servizio non può essere normale ma è un folle,
e che chi opera per la legalità e per difendere e attuare lo stato
di diritto non può non essere considerato "antropologicamente
diverso dal resto della razza umana".
Abbiamo assistito a una tutt'altro che nobile gara ad assicurare - attraverso
condoni, sanatorie d'ogni genere, prescrizioni, amnistie, perfino leggi
ad hoc per depenalizzare gravi illeciti precedentemente commessi - l'impunità
a tutti coloro che, nei più diversi campi, hanno violato la legge,
dando la chiara percezione al cittadino onesto di essere considerato un
minus habens e il cittadino disonesto che persevera nel suo comportamento
sarà sempre premiato con l'impunità» (A. C. Moro,
II futuro è nelle nostre mani: appunti su un mondo in trasformazione,
Studi Zancan n. 6/2005).
Di fronte a questa evidente manipolazione della sua dottrina sociale
e alla chiara strumentalizzazione della sua organizzazione, aggredendo
i punti più deboli e indifesi, i parroci e le parrocchie, come
reagisce la Chiesa?
Sarebbe interessante e utile conoscere come hanno reagito i parroci alla
lettera dell'onorevole Bondi. I giornali riferiscono che alcuni di essi
hanno rispedito la lettera al mittente. Qualcuno più sprovveduto
può essere anche rimasto abbagliato da quella lettera.
Sarebbe anche utile conoscere come reagiscono gli uffici diocesani di
pastorale sociale che hanno il compito istituzionale di far conoscere
la dottrina sociale della Chiesa e promuoverne l'attuazione.
La rivista mensile "Vita pastorale" dei Paolini, nell'editoriale
dell'ultimo numero dice: "II Polo ha elevato a sistema la corruzione
e il furto. Basta vedere alcune leggi fatte per salvare certi personaggi
e soprattutto pensare ai condoni: che cosa sono se non la legalizzazione
della illegalità e dell'evasione fiscale? E questa è ancora
un furto o è diventata una virtù? I cristiani sanno che
per un credente vale molto di più l'esempio che l'astratta affermazione
dei valori. Vedi la famiglia. Il centrosinistra - sottolinea "Vita
Pastorale" - sembra accettare le coppie di fatto e volere una normativa
in proposito. Il centrodestra si proclama grande difensore della famiglia
tradizionale. Ma come si fa a dimenticare che quasi tutti i capi sono
divorziati e risposati, o hanno scelto di trasformare la loro unione in
coppia di fatto?"
E le altre riviste cattoliche e pastorali hanno reagito e come?
Se questa evidente adulterazione della dottrina sociale trovasse nella
Chiesa solo silenzio ci sarebbe molto da riflettere.
E i lettori di "Settimana" che cosa ne pensano?
Non potrebbe essere questa anche una provvidenziale occasione per verificare
la nostra conoscenza della dottrina sociale della Chiesa, il nostro impegno
a farla conoscere e la nostra coerenza a viverla a tutti i livelli, cominciando
dalle nostre comunità parrocchiali alle quali avvedutamente ha
pensato l'onorevole Bondi, come campo fertile di voti, indirizzando quella
lettera ai parroci? San Paolo dice: "diligentibus Deum omnia cooperantur
in bonum" e Sant'Agostino aggiunge: "etiam peccatum".