|
Gruppo
Solidarietà Via D'Acquisto, 7 - 60030 Moie di Maiolati Sp. AN- ITALY tel/fax 0731703327 grusol@grusol.it |
|||
Il
materiale presente nel sito può essere ripreso citando la fonte |
||||
Decreto sulla certificazione dell'handicap, poche novità e tante preoccupazioni Un articolo di 'Italia Oggi' del 12 aprile ha riportato le modifiche previste dal ministero per quanto riguarda il sostegno. Cambiamenti che allarmano e preoccupano, ma che in fondo non mutano il panorama già esistente. Eppure basterebbe accogliere le richieste presentate più volte dalle associazioni, per garantire ai ragazzi il rispetto del diritto allo studio. di Salvatore Nocera Vicepresidente Fish (torna all'indice informazioni) Il 12 aprile, la rivista 'Italia Oggi' ha diffuso un commento alla bozza dell'emanando decreto sulla certificazione dell'handicap ai fini dell'integrazione scolastica. L'articolo indica con molta enfasi le novità contenute nel decreto che avrebbe dovuto essere emanato oltre due anni fa, a seguito dell'art. 35 comma 7 della L.n. 289/02: sostituzione della certificazione di handicap oggi effettuata da un solo specialista, con una certificazione operata da una commissione; riduzione dei posti di sostegno; esclusione degli alunni con disagio e svantaggio personale e socioculturale dal sostegno. Ovviamente ciò crea allarme ed è veramente incredibile
come mai il ministro, che è parte di un Governo, il cui capo è
un esperto mondiale nell'arte di comunicare, non abbia speso neppure una
riga di comunicato-stampa per ridimensionare le notizie e l'allarme diffusi.
Infatti delle tre novità, una sola è quella vera, cioè
la commissione di certificazione. Le altre due non sono novità,
perché esistono da sempre, cioè almeno dalla L.n. 104/92.
Così la riduzione dei posti di sostegno è sempre avvenuta
in organico di " diritto" e viene poi eliminata con le nomine
in 'organico di fatto', cioè con le deroghe ed i dati statistici
dimostrano che dal '92 ad oggi la media nazionale del rapporto in organico
di fatto è di un posto ogni due alunni con disabilità. L'altra presunta novità, l'esclusione dal sostegno degli alunni con svantaggio e disagio non certificabili come handicap, è stata determinata dall'art 3 comma 3 della L.n. 104/92 , secondo il quale è certificabile come persona handicappata solo "colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale 'stabilizzata o progressiva'". Cioè già da allora (ma se si leggono le circolari degli anni '70 ed '80 le norme erano le stesse), occorreva una certificazione di minorazione "stabilizzata o progressiva" per ottenere la qualificazione di persona handicappata con tutti i diritti conseguenti. Questa formulazione della legge è stata sempre criticata da moltissime associazioni, perché fa dipendere i diritti in campo scolastico da certificazioni sanitarie ed ancora perché le stesse cause sanitarie debbono essere irreversibili. Ora, nella scuola abbiamo il 2% di alunni certificati con disabilità; ma ne abbiamo oltre il 20% di alunni con difficoltà di apprendimento con disabilità che può regredire e con cause di carattere psicologico, affettivo, relazionale , culturale ed ambientale. Mentre per gli alunni con disabilità la normativa prevede una serie di diritti, ormai riconosciuti con sentenze della magistratura, per gli altri, che sono dieci volte tanto non è previsto nulla o meglio, come dicono i testi burocratici esistono "le ordinarie risorse di bilancio", che notoriamente vanno riducendosi di anno in anno. Quindi l'unica novità è la commissione certificatrice.
La formulazione originaria della bozza di decreto diceva che tale commissione
dovesse essere quella prevista dall'art. 4 della L.n. 104/92, che certifica
l'handicap per l'accesso a tutti i servizi previsti dalla legge. Allora,
rendendoci conto che tali commissioni erano paurosamente in arretrato,
ottenemmo con una leggina interpretativa, riprodotta poi nell'art 2 del
DPR del 24 febbraio 1994 sulle certificazioni delle Asl, che tali accertamenti
fossero svolti dallo specialista nelle patologie segnalate. Il ministro
attuale , ritenendo che l'accertamento individuale fosse talora poco credibile
e sicuro, ha voluto una commissione. Se almeno si riuscisse a fare realizzare dal ministero e dal Governo
queste richieste, fortemente riformulate nel recente convegno organizzato
dal ministero a Riccione dall'11 al 13 aprile, potremmo guardare al futuro
dell'integrazione con minori apprensioni. 21 aprile 2005 Dalla lista dw-handicap
|